Intervista esclusiva a Vincenzo “Gigi” Mignola presidente Comitato Regionale Emilia Romagna della Federazione Italiana Baseball Softball
Ci parli del suo ruolo di presidente e di cosa si occupa il suo ente.
E’ un ruolo elettivo, gestisco le politiche di attività, organizzazione, contatti con il territorio e gli enti locali, promozione del nostro sport
Come si è avvicinato al mondo dello sport da giovane e come alla politica sportiva?
Con un gruppo di amici, fummo incuriositi da un libro che parlava di baseball, era stato scritto dal Presidente Nazionale FIBS, ex regista della Domenica Sportiva, Bruno Beneck, libro che tutt’ora è a casa mia. Il processo che mi ha portato alla politica sportiva è quello classico del ex giocatore che passa attraverso le qualifiche di tecnico e poi di dirigente.
Ha degli sport preferiti?
Oltre al baseball, la mia passione era il running, ho disputato diverse maratone nazionali e internazionali, ho corso 10 volte la 100 Km del Passatore e la mitica maratona di New York.
Nel suo attuale ruolo, di quale iniziativa o punto programmatico realizzato è più orgoglioso?
Io sono stato eletto 2 anni fa, l’iniziativa di cui vado orgoglioso è stata quella di trasferire la sede regionale in un luogo che mi ha permesso di avere una struttura moderna, efficiente, multimediale, con annesso una struttura sportiva (palestra, zone di lancio e battute, e che questo ci permette di allestire corsi teorici e pratici per i nostri associati e avere con questo rilanciato la centralità dell’Emilia Romagna anche a livello nazionale.
Quali sono le difficoltà che può incontrare la sua mansione con il territorio?
La crisi economica, un cambio di prospettiva più a lungo termine e la consapevolezza che essere Regione leader significa avviare processi innovativi, nuove tipologie di reclutamento e gestione degli eventi e delle fasi di crescita del movimento e delle società.
Tracci un breve bilancio del rapporto con i club. E poi questi, cosa le chiedono prevalentemente?
Ritengo di dire che con i club si sta avviando un confronto serio e costruttivo e che va al di là della figura presidenziale. Le richieste sono quello di un sotegno alle iniziative, magari in primis economico e successivamente organizzativo, ma ora stiamo attivando anche sostegni che siano di qualificazione dei ruoli, tecnici, dirigenziali, formativi, ecc.
Nel territorio sportivo di sua competenza ci sono ostacoli burocratici o ammistrativi che impediscono l’avvio di nuove iniziative o nascita di nuove strutture per lo sport?
Purtroppo il problema principale è quello di evitare che le Amministrazioni cerchino di chiudere impianti per trsformarli in aree ad uso diverso da quello sportivo, o che ritengano esauriti i compiti che hanno certi sport minori, intendo l’affermazione del concetto di aggregazione, vita di gruppo e volontariato ( quello che sempre più spesso i genitori assolvono) per intenderci quel compito sociale.
Cosa in bolle in pentola nell’ente che presiede avete nuovi progetti in cantiere?
In linea con una nuova rivisitazione della federazione, anche a livello Nazionale c’è molta carne al fuoco, stiamo cercando di adottare strategie che coinvolgano sempre di più i territori dal basso, ascoltando maggiormente la base del movimento.
Cosa ama del mondo sportivo e cosa la delude?
Amo lo spirito dello stare in team così come la forza del gesto del singolo. Mi deludono scelte anacronistiche e”politiche” che ancora premiano personaggi che nulla hanno a che fare con il mondo dello sport, tra l’altro personaggi che gettano ombre sulla vera forza dello sport e cioè la appartenenza ad un grande mondo che non dovrebbe avere colori e razze.
E’ anche un tifoso? Le piace guardare lo sport in Tv?
Sì (ahimè tifo Juve), nel Baseball il mio grande amore Italiano è riposto nei Pirati di Rimini, mentre in campo internazionale amo gli Yankees di New York.
Qual’é il consiglio che può dare ad un giovane sportivo?
Fai sport con l’intento di scoprire nuove amicizie, nuovi modi di rapportarsi, insomma acquisisci la cultura dello sport e acquisirai la cultura della vita.