San Teodoro – (comunicato stampa) La nona edizione del Sardegna Legend Rally va in archivio. Con fatica perché sono ben pochi, tra i 150 partenti, quelli che avrebbero voluto vederne la fine. Ma dopo 750 chilometri di fuoristrada “leggendario”, 1.150 note di Road Book “d’Autore” e tre tappe “full” di Sardegna da sogno un epilogo, come per tutte le più belle storie, può essere contemplato. La domanda che genera sempre un po’ di apprensione è quella che richiama a un bilancio finale complessivo, soprattutto quando ogni edizione è stata più bella di quella precedente e gli Organizzatori non intendono invertire la tendenza. È stato un bel Sardegna Legend Rally? Si fa avanti uno dei venti austriaci che hanno attraversato l’Italia per raggiungere la Sardegna e il “Legend”: “No, non è stato un bel Sardegna Legend Rally… è stato molto meglio, molto di più. Torneremo ancora, l’anno prossimo e quelli successivi per vedere cosa ci può essere di più bello ogni volta”.
Non sono stati solo il gran finale di 170 chilometri a Sud Ovest dell’Isola, i 150 chili di pesce arrosto e fritto sulla spiaggia di Capo Tempesta, i Punti di Ristoro con il meglio della gastronomia “ruspante” sarda, gli scenari della sua storia culturale e i passaggi da trattenere il fiato per la bellezza dei luoghi, i percorsi scelti e accuratamente equilibrati nella lunghezza, nelle difficoltà, nella cura estetica, a incidere l’edizione 2014 dell’evento di Bike Village. È stata ancora una volta quella somma di dettagli che hanno dato forma ad un complessivo di straordinaria bellezza.
Le festa del Fuoristrada è questa. Cronometro nell’indifferenziata, un must simbolico, e tutto il resto al livello del Rally che segue le tracce del Mondiale di Bike Village. Come un Sardegna Rally Race in formato idilliaco, compatto, pratico e divertente. Con quell’aria scanzonata di sottofondo e la grande fatica di un giorno intero in sella, e poi quello successivo, e solo il terzo ed ultimo più “docile”. All’inizio qualcuno si era lamentato, in una pratica quasi consueta tra i “Riders”, di quel raccordo di asfalto resosi necessario per “saltare” Cagliari. Tutto qui, fine dei “reclami”, il resto è stato un’apoteosi.
A Is Molas, la sera del sabato, c’è stata anche la festa del trentennale del Rally in Sardegna. A metà del cenone è andato in una “leggera” differita il film del primo Rally disputato nell’ormai lontano 1984. Silenzio di tomba, bocche aperte e sguardi affascinati. Mentre Renato Zocchi, autore della pima ora insieme a Antonello Chiara e Chicco Casti, raccontava cos’è stato quello sprazzo di autentica “follia” che ha dato il via e scatenato la Storia, ci si è resi conto che il fascino di questo modo di fare Fuoristrada è imbattibile. Sono cambiate molte cose, alcune di queste sembrano irreali nel difficile mondo di oggi, turbato dall’insofferenza, eppure anche oggi c’è qualcuno che riesce e riproporne lo spessore emotivo. Questo qualcuno oggi è Bike Village, e certamente non è un caso che le stese persone festeggino un altro episodio della Leggenda del Rally in Sardegna, dandole la forma di un evento particolarmente in sintonia con i desideri degli appassionati.
Ci si chiede ancora quale sia il segreto della formula vincente del “Legend”, e se è un segreto “esportabile”, ripetibile. La verità è sempre il risultato di un’alchimia, a volte studiata, a volte fortuita, casuale, ma c’è un gradiente che dipende dalle persone, dalla loro volontà di “indovinare” la formula. Bike Village c’è arrivata subito. È partita da un’idea, quella ci vuole sempre, e l’ha sviluppata con tutto l’impegno possibile, attingendo all’esperienza dei suoi soci e alla risonanza dei desideri degli appassionati. Ci ha lavorato molto, e continua a farlo, con il risultato che il Sardegna Legend Rally, Rally per definizione “non competitivo”, è sempre in corsa contro sé stesso, con l’obiettivo però di migliorare il “gusto” di quella formula.
Piero Batini
Sardegna Legend Rally Press