MILANO – Le mani della ‘Ndrangheta sul servizio catering di San Siro. E’ quanto emerge da un’inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto della Dda milanese Ilda Boccassini, dai pm Marcello Tatangelo e Paola Biondolillo e condotta dal nucleo investigativo dei carabinieri.
L’organizzazione criminale aveva tentato di estromettere la società di ristorazione dello stadio milanese. In che modo? Screditandola attraverso una falsa indagine. Nello specifico Cristiano Sala, imprenditore titolare della “Maestro di Casa” che in passato si occupava del servizio per l’Inter per poi fallire nel 2010, avendo accumulato debiti con la ‘ndrangheta a causa della crisi, da vittima sarebbe diventato complice. Avrebbe quindi corrotto il carabiniere Carlo Milesi con mille euro per redigere un’informativa, poi trasmessa in Procura, in cui si segnalava in maniera non veritiera che la società concorrente, la It Srl, utilizzava lavoratori in nero.
Milesi aveva disposto un’ispezione nei bar dello stadio nel corso di Milan Roma del 16 dicembre 2013 e avrebbe incontrato alcuni dirigenti del Milan, del tutto estranei alla vicenda, per convincere la società a non rinnovare il contratto con la stessa It Srl e far così aggiudicare l’appalto della Milan entertainment per la stagione 2014/2015 a un gruppo vicino a Sala. Il tentativo è stato bloccato dalla Procura di Milano. In totale sono finite in manette 59 persone legate alla cosca Libri-De Stefano-Tegano, che controllava attività imprenditoriali, era attiva nel traffico di dorga, anche di altissimo livello ed era responsabile di estorsioni.
Giorgio Meroni