JESI (AN) – Nella notte di lunedì il Palascherma di Jesi (Ancona) è stato ‘violato’. Ignoti hanno tagliato la recinzione metallica, infranto un lucernario e sono entrati nella struttura, dove sono cresciute le campionesse Valentina Vezzali, Giovanna Trillini ed Elisa Di Francisca, culla di ben 22 medaglie olimpiche e sede del Club Scherma. I ladri non sono riusciti a trovare nulla e hanno così dato fuoco all’archivio del Club. Con ogni probabilità volevano rubare il Collare d’oro del Coni, consegnato lo scorso sabato dal presidente del Coni, Giovanni Malagò.
Sul posto sono giunti i vigili del fuoco e i carabinieri grazie alla segnalazione del custode dell’impianto il quale ha dato l’allarme martedì mattina. Per fortuna non sono gravi i danni arrecati al Palazzetto: sarebbero ancora funzionali le piste di allenamento, così come le attrezzature sportive (pedane e apparecchi). I locali dovranno comunque essere bonificati dal fumo e il personale del club, con i pompieri, sta cercando di recuperare almeno una parte dei documenti dell’archivio del Club Scherma, un vero e proprio patrimonio storico andato purtroppo in fumo.
Il Palascherma del maestro Triccoli, intitolato all’ex presidente Lamberto Magini e inaugurato il 10 novembre 1973, nel corso degli anni ha assunto grande importanza fino a diventare un centro federale di fioretto e sede dell’allenamento delle Nazionali maschile e femminile. Vicinanza e solidarietà a dirigenti, tecnici e atleti del Club è stata espressa a nome del Consiglio Federale e dell’intera Federazione Italiana Scherma dal presidente federale Giorgio Scanso che non ha mancato di assicurare l’eventuale sostegno per la ripresa dell’attività.
Giorgio Meroni