MILANO – Lo sport è ormai riconosciuto come uno dei più efficaci mezzi educativi, formativi e comunicativi, anche per i più giovani: è l’unica attività che ogni fascia di età può praticare, a tutti i livelli, dal quello ludico a quello dilettantistico o professionale. Un altro importante, imprescindibile atout dell’attività sportiva è quello di favorire l’integrazione e l’inclusione sociale, sia nell’ambito della disabilità motoria o intellettiva, sia nei contesti dove il disagio sociale è particolarmente sentito: luoghi di detenzione, periferie dove mancano luoghi e modi di aggregazione e dove soprattutto i giovani diventano le fasce più deboli ed esposte alle devianze: droga, bullismo, drop out scolastico.
Gli argomenti trattati durante la serata vogliono presentare le diverse modalità con cui lo sport può essere “utilizzato” come strumento di lavoro e azione sociale anche, e soprattutto, in un’ottica di prevenzione. Verranno inoltre analizzate alcune esperienze già in atto sia in Italia che all’estero, come case history di successo.
Comitato Regionale CONI Lombardia
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