RICCIONE – “Il nostro Sic”. Si intitola così il libro su Marco Simoncelli scritto dai suoi genitori e curato dal giornalista sportivo Paolo Beltramo. Nel volume edito da Rizzoli il pilota di MotoGP, scomparso sul circuito di Sepang il 23 ottobre 2011 all’età di 24 anni, viene ricordato dalle persone che più lo hanno amato: la fidanzata Kate, gli amici e i colleghi (tra questi spicca Valentino Rossi) oltre a papà Paolo e mamma Rossella per un totale di 30 voci. La biografia, sottolinea moto.it, è composta dai racconti della vita di Marco e da oltre 200 foto. Quattordici QR Code permettono poi di guardare video rari e divertenti di Simoncelli. “Il nostro Sic” è la storia di un bambino a cui piaceva andare forte con le minimoto, che sognava di diventare come Eddie Lawson e Valentino Rossi passando i pomeriggi a capire il funzionamento di un motore. Marco, come tutti gli altri ragazzi, amava anche stare in famiglia con i genitori e la sorellina Martina, e divertirsi con gli amici e la sua ragazza cantando “Siamo solo noi” di Vasco Rossi. Un piccolo grande mondo che circondava la sua grande passione, il rally, accanto allo sport in generale (calcetto, beach volley, sci, biliardino) e continua a circondarla ora al pari dell’amore dei suoi cari.
MARCO SIMONCELLI FONDAZIONE Uno dei segni tangibili di questo amore è la Fondazione Marco Simoncelli, onlus creata dalla famiglia come si legge sul sito ufficiale « (…) per onorare in modo degno e duraturo la memoria di Marco», come si legge sul sito ufficiale, mantenendo vivo l’impegno di solidarietà e di attenzione verso i più deboli che SuperSic ha sempre affiancato alla carriera di pilota. La Fondazione sostiene e promuove progetti di solidarietà e cooperazione a favore di soggetti svantaggiati, «anche intervenendo direttamente, quando necessario, verso situazioni di disagio e bisogno». Nello specifico la mission della Fondazione è « (…) proseguire l’opera iniziata da Marco Simoncelli per promuovere lo sviluppo, l’autonomia, i diritti dei bambini, la formazione dei giovani e gli interventi a favore delle fasce sociali svantaggiate». Sport e sociale insieme quindi, proprio come voleva Marco.