MILANO – Il 18 febbraio, nell’ambito del “Club del mercoledì” al Circolo della Stampa di Milano, si è tenuta la conversazione scacchistica di Adolivio Capece, giornalista e maestro nazionale di scacchi su “Gli scacchi sport della mente. Storia e storie del Nobil Giuoco”. Gli intervenuti hanno mostrato inoltre grande attenzione per gli “Scacchi di Enrico Baj” e per il video con testimonianze di Piero Angela ed Ennio Morricone. Si è parlato anche dell’argomento del giorno, ovvero l’inserimento degli scacchi tra le materie di studio nelle scuole della Spagna che sta suscitando molto interesse nei media italiani. Tutti i partiti spagnoli hanno infatti chiesto al governo di rendere obbligatoria la materia. Intervistato in esclusiva da Sportsmall.it, Adolivio Capece ricorda che tre anni fa il Parlamento Europeo aveva approvato una raccomandazione in questo senso ai Paesi dell’Unione Europea: «La Spagna è il primo paese occidentale a recepire la ‘legge’ mentre in Italia gli scacchi costituiscono una materia facoltativa, non curriculare. Alcune ricerche effettuate in diverse classi hanno comunque evidenziato come gli alunni che seguono lezioni di scacchi vadano meglio in tutte le materie rispetto ai compagni, grazie a una maggiore apertura mentale, capacità di sintesi e di analisi. E’ stato notato nello specifico – precisa il giornalista e scacchista – nei test INVALSI: chi aveva seguito corsi di scacchi ha ottenuto risultati migliori del 20-25%. Dal punto di vista pedagogico gli scacchi hanno concettualmente la stessa valenza del latino. Questo va detto al di là dell’essere d’accordo o meno con l’introduzione obbligatoria».
GLI SCACCHI COME TERAPIA PER LA MENTE Adolivio Capece sottolinea poi l”importanza del gioco degli scacchi come terapia per la mente «per le persone di una certa età. Studi scientifici hanno provato che la pratica di questo gioco, tenendo allenata e impegnato il cervello, rallenta ad esempio l’Alzheimer. E’ utile anche per i bambini cosiddetti autistici: può aiutarli a pensare, a ragionare e a riflettere. In più – spiega Capece – gli scacchi sono un ‘antidoto’ contro il bullismo perché hanno delle regole che è impossibile non rispettare» (Continua dopo la foto).
LE MILLE SFACCETTATURE DEL GIOCO Molteplici sfaccettature legano gli scacchi all’arte, alla letteratura, al cinema e all’informatica. Capece ripercorre in questo senso la storia del gioco. «Per quanto riguarda l’ambito artistico, il pittore Marcel Duchamp era uno scacchista della nazionale francese e i suoi quadri erano ispirati dagli scacchi». Passando alla letteratura lo scacchista cita Dante, «appassionato di scacchi, come testimoniato da Guido Cavalcanti (nel 28esimo canto del Paradiso c’è un riferimento agli scacchi)». e Leopardi che grazie agli scacchi «fece colpo su una fanciulla». Sul grande schermo «all’inizio del film “Casablanca” Humphrey Bogart analizza la posizione su una scacchiera. La stessa posizione la ritroviamo in una scena di “Provaci ancora Sam” di Woody Allen, altro scacchista, che ha voluto così omaggiare, come da lui dichiarato, l’attore americano». Persino nella tecnologia e nell’informatica gli scacchi hanno avuto un ruolo significativo: «Un programma di scacchi dell’IBM venne usato per la telefonia e i lanci spaziali e comprese di conoscere la struttura delle proteine». Infine non manca un riferimento al calcio: «Helenio Herrera e Angelo Moratti amavano il gioco deli scacchi. Per volere del tecnico i giocatori dell’Inter fecero un corso di 5 mesi con due maestri italiani. Alla fine della stagione, era il 1965, i nerazzurri conquistarono scudetto e Coppa Campioni». Gli scacchi furono dunque uno dei segreti dello strepitoso successo.
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Ho partecipato all’evento, estremamente interessante la conferenza del Maestro di scacchi Adolivio Capece.
Bellissimi Gli Scacchi di Baj e geniali quelli realizzati dall’architetto Franco Rocco.