Attenzione! Avviso ai naviganti: per chi volesse rimanere allo scuro sull’intero film sappia che qui sono presenti degli spoiler (anticipazioni)
MILANO – Un grande successo per “Zanetti Story”, il film documentario proiettato venerdì 27 febbraio nelle sale italiane, che celebra la carriera dell’ex capitano, ora vice presidente, dell’Inter, firmato dai registi Carlo A. Sigon e Simone Scafidi e distribuito al cinema da Inter e Nexo Digital, in collaborazione con Pirelli. Si parte con la trasmissione in diretta via satellite dall’Auditorium Pirelli del gala di celebrazione dedicato al campione, che vede la presenza, oltre che dello stesso protagonista, di ospiti illustri, tra cui il presidente dell’Inter Erick Thohir, Massimo Moratti, Marco Tronchetti Provera, Luca Facchetti, Roberto Baggio e Ivan Ramiro Cordoba. Si passa poi alla visione del film “Javier Zanetti: Capitano da Buenos Aires”. Attraverso le voci di chi l’ha conosciuto dentro e fuori dal campo, compagni di squadra, allenatori, amici e familiari, il film racconta l’appassionante storia di un ragazzino di Dock Sud divenuto una leggenda del calcio mondiale.
LEGAMI «Un uomo senza eccessi ma con una storia al limite del mito», lo definisce lo scrittore argentino Albino Guaròn, che apre il documentario, ritornando spesso come voce narrante. L’infanzia, il sogno del calcio, le difficoltà di un fisico troppo gracile, il doppio lavoro dove consegnava il latte, l’incontro con la moglie Paula De la Fuente che giocava a basket. Poi l’arrivo all’Inter nel 1995 insieme a Rambert . Un puzzle che si compone attraverso i ricordi di Rodolfo Zanetti, padre di Javier, della moglie Paula, di compagni di squadra degli esordi con Talleres e Banfield, di Cordoba, Cambiasso, Messi e Mourinho. Storia calcistica e personale si mescolano. Attraverso le sue cavalcate palla al piede, che gli hanno conferito il soprannome di “El Tractor”, il trattore, il documentario rivive gioie e dolori, da quel 5 maggio 2002, quando l’Inter perse lo scudetto all’ultima giornata, al gol spettacolare a Parigi contro la Lazio nella finale di Coppa Uefa nel 1998, fino alla vittoria della Champions League nel 2010. La storia di un uomo che ha fatto dell’umiltà e della professionalità uno stile di vita – «Un uomo pulito, in ogni senso» – come lo definisce il suo amico ed ex compagno di squadra Roberto Baggio, in un documentario senza tempo, che rimane legato al filo sottile che può unire normalità e straordinarietà.
Luisa Del Giudice