MILANO – Dati molto sconfortanti che certificano la crisi del settore giovanile del calcio italiano. E’ questo il senso di una ricerca effettuata dal CIES (il Centro internazionale di studi sportivi) sull’influenza delle cessioni dei giocatori cresciuti nel proprio vivaio. L’analisi considera il periodo 2012-2015 e i calciatori di età compresa tra i 15 e i 21 anni che abbiano giocato almeno tre anni nel settore giovanile.
I CAMPIONATI La Serie A, come riporta il sito ufficiale del CIES, è fanalino di coda nella classifica dei ricavi dalla vendita dei giovani del proprio vivaio, con 114 milioni di euro. La precedono la Ligue 1 (292 milioni), la Liga (276 milioni), la Premier League (227 milioni) e la Bundesliga (163 milioni). Numeri dunque impietosi.
LE SQUADRE La prima italiana in graduatoria tra i club che hanno guadagnato di più dai propri ‘gioeillini’ è il Genoa, al 15esimo posto con 24,5 milioni grazie alle cessioni di Boakye, Cofie, El Shaarawy, Lazarevic e Sturaro. L‘Atalanta è 17esima con 23,6 milioni (vendite di Bonaventura, Colombi, Consigli, Gabbiadini, Olausson). Al primo posto il Southampton (90,2 milioni), seguito dal Lille (76 milioni), dalla Real Sociedad (62,2) e dal Siviglia (51,5).
I GIOVANI DEL VIVAIO IN PRIMA SQUADRA Le cose non vanno meglio se si considerano gli atleti cresciuti nel vivaio e poi utilizzati in prima squadra. Queste le percentuali dei giocatori formati nel settore giovanile e presenti nelle formazioni: Italia 9,6%, Premier League 13,9%, Bundesliga 16,4%, Liga 22,4%, Ligue 1 24,6%. Sul gradino più alto tra i club il Barcellona con ben 13 elementi e altri 30 impiegati in uno dei 5 campionati. La prima italiana è l’Atalanta, al nono posto, l’Inter è 19esima e la Roma 20esima.