Reggio Calabria 13 marzo 2015 – (comunicato stampa) Il mondo dello sport intende manifestare piena solidarietà al suo presidente Mimmo Praticò, con riferimento alle note vicende che hanno riguardato il Comitato olimpico regionale calabrese. Proprio per ribadire la stima e la fiducia nei confronti del presidente Praticò, si è tenuta a Reggio nei giorni scorsi una riunione di dirigenti sportivi, sia provinciali che regionali, provenienti da tutta la Calabria. Un evento promosso dal delegato provinciale Coni di Reggio Calabria, Antonio Laganà, al quale hanno aderito oltre settanta personalità tra dirigenti sportivi e rappresentanti del mondo delle Istituzioni, uniti nell’esprimere l’apprezzamento per il lavoro svolto da Mimmo Praticò in questi anni e la volontà di concludere il quadriennio olimpico sotto la guida del Presidente galantuomo. Al termine dei lavori, l’assemblea, a cui hanno partecipato oltre 50 dirigenti, ha approvato all’unanimità il seguente documento.
«Lo sport calabrese rivendica il proprio diritto ad autodeterminarsi nel rispetto delle regole democratiche dell’ordinamento del Comitato olimpico nazionale italiano.
La Calabria ripudia qualsiasi indebita ingerenza o tentativo di condizionare il libero svolgimento dell’attività istituzionale del mondo sportivo per mezzo di trame oscure disegnate con comportamenti illegittimi e atti illegali.
La Calabria sportiva si oppone a iniziative antidemocratiche finalizzate a rimuovere la Giunta del Comitato regionale legittimamente eletta, con ampia investitura democratica, all’inizio di questo quadriennio olimpico. Una sorta di “golpe”, maldestramente tentato e alimentato da ambizioni personali che nulla hanno a che vedere con l’interesse generale del mondo dello sport.
A una sparuta minoranza non può essere consentito di provare a tenere sotto scacco l’intero mondo dello Sport calabrese e il suo governo legittimo.
I dirigenti sportivi calabresi rispediscono al mittente le diagnosi sbagliate sulla genesi dei problemi dello sport regionale che finirebbero per essere aggravati da una gestione straordinaria, destituita di fondamento giuridico e dunque destinata immediatamente a infrangersi dinanzi a qualsiasi vaglio di ordine giurisdizionale.
Difendere l’operato della Giunta regionale del Coni, presieduta da un galantuomo di nome Mimmo Praticò, non significa solo tutelare il volto pulito di una Calabria onesta, operosa, ricca di generosità e di dignità umana e sportiva; vuol dire soprattutto schierarsi dalla parte di un principio essenziale: la legalità.
Tale principio rappresenta l’architrave dell’intera politica dello sport condotta sotto la presidenza di Mimmo Praticò. In un territorio in cui la presenza della criminalità comune e organizzata è così profonda e pervasiva, l’integrità morale del Presidente e di quanti lavorano al suo fianco rappresenta una straordinaria garanzia per tutto lo sport calabrese.
L’attività delle Federazioni sportive nazionali, delle Discipline sportive associate e degli Enti di promozione sportiva, sotto la presidenza Praticò, è stata sempre volta al perseguimento dell’obiettivo di valorizzare l’attività agonistica quale strumento di educazione dei giovani. Le società sportive dilettantistiche, grazie alla linea politica del presidente Praticò, sono divenute autentiche agenzie educative che hanno contribuito a tenere moltissimi ragazzi lontano dai rischi della società e dalle insidiose lusinghe della criminalità.
Per questi motivi, riteniamo che il percorso condotto in questi due anni da Mimmo Praticò e dalla sua giunta debba andare avanti e proseguire fino alla sua scadenza naturale.
Al contempo, auspichiamo che, dopo la conclusione della presidenza Praticò, che per 14 anni ha diretto lo Sport calabrese con onestà, probità, generosità e lungimiranza, si prosegua nel solco della continuità attraverso la scelta di un nuovo Presidente che sia largamente condiviso, apprezzato per le sue doti umane e di dirigente sportivo, e pronto a rappresentare con un’immagine positiva il mondo dello sport e la Calabria tutta». COMUNICAZIONE CONI Calabria.
Dunque, chiaramente abbiamo dato spazio allo sfogo di questo comunicato ma affermiamo altresì che ci dissociamo dal termine “golpe”, perchè tale termine non dovrebbe appartenere al mondo dello sport. Questo per la forma. Nella sostanza legittimamente i fedelissimi di Particò e del mondo delle discipline calabresi che lo hanno appoggiato, in questi anni di presidenza, cercano di capire se esiste un altro perché alla fine di questa storia. D’altronde ogni finale di love story finisce spesso con un “perchè?!”. Certamente il tempo farà chiarezza da una parte e dall’altra. Ora, con gli animi accesi, di certo sarà dura venirne a capo. Tutto questo mentre anche in Lombardia lo sport è commissariato, proprio ad un passo da Expo e anche in questo caso, la situazione non è proprio chiara ai più. Aspettiamo sviluppi.
La Redazione