MILANO – Arrigo Sacchi ricorda il suo grande Milan e quella volta che Silvio Berlusconi zittì l’avvocato Agnelli, il tutto è scritto nel suo nuovo libro dal titolo “Calcio totale”. In un’anticipazione del testo, che da ieri si trova in tutte le librerie, il tecnico ripercorre la sua carriera e le tappe più importanti: dalla prima chiacchierata di calcio con Berlusconi e Galliani sino alle 2 di notte ad altre piccole particolarità. Un Arrigo Sacchi a cuore aperto, che racconta quando Berlusconi ricevette una telefonata da Romiti: Agnelli aveva saputo che Sacchi era interessato a un certo giocatore e gli intimò di ritirarsi. E il tecnico disse al presidente: «I migliori dobbiamo prenderli noi».
GLI INIZI AL MILAN L’arrivo al Milan non fu semplice: impatto dirompente, diffidenza, mentalità diversa: «In Italia hanno bruciato Giordano Bruno. Io ero visto come un eretico – le sue parole – mettevo in crisi la loro leadership e il loro ruolo di detentori di un sapere antiquato, vecchio, mentre i giovani e i meno conservatori mi guardavano con interesse. Una volta Galliani mi disse: ‘Guarda, Arrigo, che puoi spendere quello che vuoi, non ci sono problemi!’. ‘No’ risposi, dobbiamo comprare i giocatori che ci servono per la squadra e il gioco, e se costano poco tanto meglio, così avrete anche più pazienza: spesso chi spende molto pretende risultati subito». E poi il no ad Agostino Di Bartolomei e Dario Bonetti e il battibecco con Giampiero Boniperti. Un libro per rivivere un’epopea forse fin troppo lontana, ma che rimane nel cuore di tutti i tifosi del Milan.
Fonte milanosportiva.com