MILANO – Il Ministro Graziano Del Rio, intervistato nel corso del programma televisivo di Italia 1 “Le Iene“, ha fatto sapere che il governo starebbe lavorando sullo spinoso tema del vincolo sportivo, a causa del quale un giovane è legato a una società dilettantistica fino ai 25 anni, e la soluzione del problema, con l’eliminazione dell’attuale norma, non parrebbe lontanissima. Il Presidente della Figc, Carlo Tavecchio, ha invece spiegato come la Federazione non sia d’accordo nel togliere il vincolo ma voglia regolamentarlo affrontando la questione in sede politica.
IL VINCOLO SPORTIVO Secondo le norme federali i ragazzi che giocano a calcio dagli 8 ai 16 anni sono qualificati come Giovani e sono legati alla società di appartenenza soltanto di anno in anno. A 14 anni i ragazzi tesserati per formazioni della Lega Dilettanti assumono la qualifica di Giovani Dilettanti e possono “ottenere” il vincolo che li lega alle squadre fino al compimento dei 25 anni. I giocatori diventano in sostanza patrimonio dei club, proprietari del loro cartellino. Così i giovani calciatori non avrebbero la possibilità di scegliere in autonomia in che club giocare, se non chiedendo il “permesso” di andar via alla società di appartenenza. Solo in Italia e in Grecia, racconta la Iena Nadia Toffa, sarebbe in vigore questa norma che avrebbe spinto alcuni calciatori dilettanti ad abbandonare l’attività sportiva oltre a causare la diffusione di una ‘forma particolare’ di svincolo, come si evincerebbe dal servizio (GUARDALO QUI ) de Le Iene. L’unica via d’uscita al momento sembrerebbe essere rappresentata dall’articolo 108, detto anche “lo svincolo per accordo” che consentirebbe di liberarsi anche prima dei 25 anni ma sarebbe necessario farlo inserire come postilla nella fase del tesseramento.