MILANO – Una grande risposta positiva, una grande partecipazione è quella che si è registrata per l’iniziativa Bowling Per Tutti 2015, manifestazione di bowling riservata alle persone con disabilità intellettive o relazionali che si è conclusa nei giorni scorsi. Giunta alla quarta edizione ha visto la partecipazione di ben sei impianti di bowling lombardi in cinque diverse province. A Milano la manifestazione ha coinvolto due impianti di bowling: Loreto e dei Fiori; un unico impianto per le altre quattro province: Bergamo (impianto di Mozzo), Monza-Brianza (Bowling PlayUp Lissone), Varese (Bowling Varese) e Lecco (Bowling di Merate). Uno sforzo organizzativo considerevole reso possibile dall’attività sul territorio dell’ASD Tutto Bowling che ha incontrato il sostegno della UISP a ogni livello territoriale e regionale.
FORMULA OPEN Il risultato è andato ben oltre le più rosee aspettative con una partecipazione complessiva di oltre 1600 sportivi negli oltre due mesi in cui si è articolata la manifestazione. Un successo reso possibile da una formula “aperta” che ha badato più a includere che a stabilire paletti predefiniti, in grado anche di modificare orari e giorni di gioco in relazione agli impegni delle tante realtà aderenti.
SUCCESSI INDIVIDALI Alla finale tutti protagonisti: a ciascuno è stata consegnata la maglietta di gioco e al termine una medaglia ricordo chiamandoli uno ad uno a salire sul podio a celebrare la propria vittoria. Perché in fondo di questo si è trattato: la vittoria personale per chi questo traguardo non l’ha forse mai vissuto.
OBIETTIVI RAGGIUNTI Quindi quattro giornate di gioco in cui è stato possibile cimentarsi tra strike e spare, sostenuti dalla professionalità e dal tifo dei tanti operatori che li hanno accompagnati. Tutto questo ha permesso di raggiungere gli obiettivi che gli organizzatori si erano prefissati:
– una riduzione dello stigma sociale;
– un miglioramento del funzionamento sociale dei pazienti (a livello di qualità della vita, aumento dei livelli di partecipazione e di integrazione personale e sociale);
– si è sviluppata l’abitudine a “stare in gruppo”;
– è stato restituito/fatto vivere, attraverso le varie attività ed iniziative, un ruolo di “protagonisti” (valorizzando le capacità e le risorse individuali di persone che, per il loro disagio psichico/emotivo, vivono spesso una condizione di isolamento ed emarginazione), favorendo l’incontro con tanti soggetti che fanno parte della “Comunità” sociale;
– è stata promossa l’autonomia degli utenti, per l’acquisizione e l’incremento di un senso di autostima sempre maggiore.
Da Comunicazione Uisp Lombardia