REDAZIONE (MILANO) – Le presunte parole del presidente della Lega Nazionale Dilettanti Felice Belloli relative al calcio femminile («Basta! Non si può sempre parlare di dare soldi a queste quattro lesbiche») presenti in un verbale della Lnd, redatto lo scorso marzo, ma reso (da chi? ndr) di pubblico dominio solo la scorsa settimana, hanno scatenato un vero e proprio putiferio nel mondo dello sport e non solo.
Al programma Mattino 5 (Canale 5) mercoledì 20 maggio in una intervista di Maurizio Belpietro, Carlo Tavecchio ha affermato: «Ha messo il dito in una piaga, perché noi, purtroppo, non ci aspettavamo una dichiarazione di questa portata, noi non possiamo discriminare, la donna è in un “mondo” particolare, anche se, devo dire, non è un problema riguardante solo il gioco del calcio. Bisognerebbe fare un discorso generale. Se sanzioneremo Belloli? In questi giorni, in queste ore, succederanno delle cose»
Nell’ultimo weekend le giocatrici hanno deciso di protestare scendendo in campo con 15 minuti di ritardo nelle due semifinali di Coppa Italia Femminile e nella sfida di playout. Le ragazze del Verona campione d’Italia sono state premiate nel corso dell’intervallo di Verona-Empoli con alle loro spalle un eloquente striscione: «Noi donne indignate dall’ignoranza. Rispettateci!» secondo quanto scrive hellas1903.it (www.hellas1903.it). Ma non finisce qui.
DAI MEDIA ALLA PIAZZA Questo è, a quanto pare, solo l’inizio. In un comunicato stampa, come informato il sito ufficiale dell’AIC (www.assocalciatori.it), le calciatrici hanno chiesto le dimissioni di Belloli qualora la Procura Federale confermi la sua responsabilità e hanno manifestato l’intenzione di non giocare la finale di Coppa Italia Brescia-Mozzanica in programma sabato 23 maggio, mentre il comitato trentino della Federcalcio ha invitato la guida della LND ad autosopendersi. Lo fa sapere l’Adige (www.ladige.it). Inoltre Elisabetta Cortani, presidente della Lazio, ha promosso per il 30 maggio in tutte le principali città d’Italia e, in contemporanea sotto la sede della FIGC a Roma, una manifestazione per far sentire la propria voce come riporta Udine20.it (www.udine20.it). La Cortani, insieme ad altri 39 presidenti, due mesi fa aveva sfiduciato il presidente Belloli e il Dipartimento chiedendo di passare sotto la FIGC per seguire il presidente Tavecchio, abbandonando così la LND prima ancora che si scatenasse l’attuale bufera. Il numero 1 della Federcalcio da tempo sta lavorando per apparentare il calcio femminile, con il calcio professionistico maschile. E, anche per dare ulteriore impulso alle idee proprio di Tavecchio, il mondo delle quote rosa del calcio ha deciso di scendere in piazza.
LE REAZIONI E proprio Tavecchio al Corriere dello Sport ha spiegato, riferendosi al caso Belloli, che la Federazione non ha mai fatto processi sommari, anche se è indubitabile che questa situazione crei imbarazzo. Il presidente del CONI Giovanni Malagò, secondo il Messaggero (www.sport.ilmessaggero.it), si è augurato che a breve si chiarisca se la frase incriminata sia stata pronunciata e spiega che, se le parole fossero state effettivamente proferite, sarebbero totalmente inaccettabili. Ancora più dura la senatrice del Pd ed ex ministro dello Sport Josefa Idem. L’olimpionica di canoa ha fatto sapere di voler chiedere con un’interrogazione al Presidente del Consiglio di valutare l’opportunità di intervenire, per quanto di sua competenza, perché Belloli sia rimosso dall’incarico. Lo comunica il Messaggero (www.sport.ilmessaggero.it). Al coro si è aggiunta Martina Navratilova. La campionessa di tennis, tra le prime a fare coming out, in un tweet, scrive il Fatto Quotidiano (www.ilfattoquotidiano.it), ha definito l’episodio vergognoso.
RENZI, CUCCARINI E CODACONS Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, ospite all’Arena di Giletti, non è intervenuto direttamente sull’argomento ma si è ‘limitato’ a una allusione, affermando di evitare le figuracce come avvenuto negli ultimi giorni a favore invece di un esempio bello del calcio italiano. Esplicito invece il parere di Lorella Cuccarini in un colloquio con l’HuffPost (www.huffingtonpost.it): la nota conduttrice e ballerina, che ha una figlia che gioca nella squadra femminile della Roma, ha sottolineato che certe frasi si commentano da sole e le battute inqualificabili, fanno male solo a chi le fa e anche che, a volte, si perdono occasioni per stare zitti. Il Codacons infine ha annunciato sul suo sito ufficiale (www.codacons.it) il proposito di presentare un esposto alla Procura della Repubblica di Roma e al Dipartimento per la Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio oltre a un’azione collettiva risarcitoria in favore di tutte le donne «offese e umiliate da frasi offensive e omofobe».
LA DIFESA DI BELLOLI E IL PRECEDENTE Intanto Felice Belloli si è difeso a Radio 105 nella trasmissione “Benvenuti nella Giungla” ribadendo di non aver detto quella frase e di non aver firmato il famoso verbale del 5 marzo da cui è nata tutta la questione. In più ha manifestato l’intenzione di tirare dritto perché si sente tranquillo, avendo, a suo dire, soltanto esortato a non dare finanziamenti a pioggia in un periodo di difficoltà economica. Tuttavia le accuse nei confronti di Belloli non si ridimensionano, anzi. Artemio Scardicchio, dirigente della Res Roma, all’emittente radiofonica Retesport, ha rivelato che il presidente della LND ha usato parole simili un mese fa durante una riunione di beach soccer. La ‘testimonianza’ di Scardicchio fa seguito a quelle di Sonia Pessotto, consigliere del dipartimento calcio femminile della Figc e di Patrizia Cottini, segretario che durante il Consiglio aveva redatto proprio il verbale contestato come rimarca Lettera 43 (www.lettera43.it).