MILANO – La Federazione Scacchistica Italiana dal 1988 è inserita nel CONI come disciplina sportiva associata. Per questo motivo nei principali tornei di scacchi è previsto il controllo antidoping. Ma si tratta di un controllo classico, come avviene nelle gare di atletica, di ciclismo, di calcio, ecc, che quindi si rivela sempre negativo dato che per uno scacchista sarebbe controproducente ricorrere a sostanze dopanti.
DOPING INFORMATICO Da qualche anno però nel mondo degli scacchi si è sviluppata un’altra forma di doping, il ’doping informatico’, in inglese cheating, ovvero l’utilizzo – ovviamente di nascosto – di apparecchiature elettroniche che hanno all’interno un computer o che permettono il collegamento con un computer gestito da un complice. Negli ultimi tempi sono stati scoperti giocatori che avevano programmi software per gli scacchi nel proprio telefonino e quindi i telefonini sono stati vietati in sala gioco.
SOFISTICATEZZA Ma i bari si sono perfezionati, realizzando collegamenti a impulsi radio appunto con un computer gestito da un complice. Un indiano, per esempio, giocava con il turbante dentro al quale si nascondeva il congegno per il collegamento. Qui in Italia un paio di anni fa un giocatore indossava una versione sperimentale dei ‘google-glass’ – gli occhialini che permettono di accedere a internet, ultimamente è stato trovato un giocatore che in un ciondolo appeso al collo aveva una minuscola telecamera per far vedere la posizione al complice che gli inviava la mossa da giocare tramite alfabeto morse utilizzando un sistema di cavetti nascosto sotto la camicia. Per smascherarlo è stato necessario ricorrere al metaldetector.
AL RIPARO Oggi in alcuni dei più importanti e ricchi tornei all’estero i giocatori quando entrano in sala gioco vengono fatti passare sotto apparecchiature come quelle che si trovano per esempio negli aeroporti, ma ovviamente tali apparecchiature sono costose e non facili da gestire e quindi l’utilizzo è praticamente sporadico. Così la Federazione Scacchistica Italiana, dimostrandosi all’avanguardia a livello mondiale, ha deciso l’acquisto di un certo numero di“metaldetector portatili”da mettere a disposizione degli organizzatori dei tornei, in modo da poter effettuare un controllo preventivo ed evitare eventuali casi di “doping informatico”.
STANZIAMENTO Sono stati stanziati in bilancio 6.000 euro cosicché “nell’ottica della lotta al cheating, la Federscacchi possa fornire agli organizzatori un metal-detector, che andrà adeguatamente segnalato sui bandi di gara e che potrà poi essere impiegato ove se ne ravvisi la necessità.” Probabilmente uno dei primi tornei dove sarà usato il metaldetector sarà la Finale del Campionato Italiano Assoluto che verrà giocata a Milano ai primi di dicembre.
Ufficio Stampa
Feder Schacchi