MILANO – Angelo Bonfrisco, ex arbitro di Serie A di calcio si è ‘confessato’ a SportsSmall.it raccontandosi in quanto attualmente direttore di gara e consulente per gli arbitri dei campionati amatoriali di Sportland e Us Acli a Milano.
Cosa bolle in pentola per il 2016?
«Continuerò a collaborare con Us Acli e Sportland a Milano. Con Us Acli abbiamo in ballo un paio di progetti che tengo a cuore ovvero quelli con le scuole e un nuovo corso arbitri che sia in grado di sostenere gli attuali e formarne di nuovi. Poi, manterrò un contatto diretto con i fischietti dei campionati Sportland dove seguo calcio a 5, 7 e 11. Anche loro hanno in cantiere qualcosa di nuovo… vi dirò più avanti».
Cosa chiede al futuro per migliorare lo sport?
«Caliamoci un attimo nella realtà. Il supporto che posso dare al calcio amatoriale è più assistenziale, passatemi il termine, che non strettamente incentrato sul regolamento. Perché qui si parla di divertimento. Ci sono ragazzi e meno giovani, che spesso ovviamente non sono allenati. Per loro è un motivo di sfogo… sportivo e per stare in forma, niente esasperazioni insomma».
Un bilancio del 2015?
«E’ stato un anno che ha visto il calcio amatoriale in crescita secondo me. Sopratutto perché con l’ Us Acli abbiamo adottato il sistema del doppio arbitro che ai miei tempi nel grande calcio, usammo anche in una Coppa Italia con la Lega di A e B. Era un progetto un po’ complesso, costoso direi e con tanti giovani da inserire e forse per questo, rimase un esperienza unica. Con gli amatori è tutto diverso».
Che cosa augura allo sport per questo periodo di feste?
«Una pausa nei campionati amatoriale non ha molto senso. Perché qui si parla di persone che perdono per qualche giorno, solo la possibilità di fare attività fisica. Diverso discorso per i professionisti dove gli atleti hanno bisogno di rigenerarsi. La gara negli amatori è solo un pretesto per fare sport. Sopperire all’assenza del calcetto con un corsetta sarà l’ideale in queste feste».
Cosa la rende orgoglioso della sua attività?
«Il divertimento. E’ bello arbitrare in mezzo a questi ragazzi. Ed è bello tenersi sempre in movimento, anziché fare una corsa solitaria».
Quale campione del 2015 può essere considerato un esempio per i bambini? *
«Certamente Gigi Buffon, per un semplice motivo, ovvero per l’atteggiamento che ha durante le partite, perché saluta tutti gli avversari e in primis proprio il collega estremo difensore avversario. Quale messaggio migliore per i più piccoli?».