COLOGNO MONZESE – Sabato 26 dicembre 2015, la redazione di “Premium Sport” ha realizzato un’intervista esclusiva al presidente dell’Inter Erick Thohir.
Sulla più grande soddisfazione fin qui conseguita con l’Inter, dichiara: «Sono contento, non soddisfatto. L’Inter, finalmente, ha una grande organizzazione sportiva e manageriale. Siamo completi. Ma per come sono fatto non posso definirmi soddisfatto: con la mia squadra di basket ho vinto in 15 anni 9 titoli nazionali e 2 titoli del Sud-Est asiatico. Ma non sono soddisfatto, perché voglio vincere di più. Allo stesso modo sono contento di come abbiamo costruito l’Inter, ma aspettiamo i risultati: sarò molto contento se ci qualificheremo alla prossima Champions».
Sulla situazione della Lega Calcio, dichiara: «Dovremo, come presidenti, lavorare assieme per la Lega e non litigare tra di noi. Invece capita che ognuno vada per la sua strada, parlando male degli altri. Bisogna lavorare per migliorare la Serie A: il calcio è ormai un fenomeno globale e i tifosi in tutto il mondo hanno difficoltà a vedere il campionato italiano. In Asia, ad esempio, c’è tanta concorrenza: il rugby sta crescendo molto qui e Singapore ospiterà delle manifestazioni, l’Indonesia avrà il suo GP di Motomondiale. Quindi la concorrenza per la Serie A non è solo con la Premier League, ma anche con gli altri sport che vogliono investire».
Su Massimo Ferrero, che sostiene che non si può gestire una squadra da così lontano, dichiara: «Vorrei conoscerlo e la prossima volta che verrò in Italia ci proverò. Quando non conosci una persona, spesso corri il rischio di farti un’opinione sbagliata, negativa. Lui sta costruendo una buona squadra e l’anno scorso ha fatto bene. Però ha una visione diversa dalla mia: io ho interessi in tutto il mondo e per farli primeggiare devo creare un management che supporti i miei ideali anche in mia assenza. I risultati, non solo dell’Inter, mi danno ragione».
Sulla partnership con Massimo Moratti, dichiara: «Non ho mai avuto un socio che mi abbia sostenuto come ha fatto lui con me: non mette freni alle mie decisioni, crede in me. Ma è un partner e quindi è corretto, da parte mia, informarlo e chiedergli consigli, visto che è stato presidente per tanti anni e, inoltre, ha già coronato il sogno di vincere tutto, con il triplete del 2010. Io posso promettere ai tifosi che lavorerò duramente per l’Inter e la qualificazione in Champions sarà uno degli obiettivi che consegneremo ai nostri fan».
Sull’incontro con Berlusconi, dichiara: «Erano 2 anni che volevo incontrarlo, volevo condividere la mia visione del club con lui. Allo stesso tempo abbiamo condiviso il progetto sullo stadio: possiamo lavorare assieme per fare in modo che San Siro diventi ancora la cattedrale del calcio. Continueremo a tenerci in contatto e nei prossimi mesi prenderemo una decisione. Ma l’importante è che ci siamo capiti».
Sul fair play finanziario, dichiara: «Siamo obbligati a rispettarlo. Se guardiamo l’ultimo mercato, sono arrivati e andati via molti giocatori, ma i risultati, sportivamente parlando, sono stati positivi. Il fair play finanziario ci spinge a seguire questa strategia: cercheremo di rispettarlo, mantenendo comunque le promesse fatte ai nostri tifosi».
Sul mercato di gennaio, dichiara: «Se ci sarà qualche giocatore che non ha giocato lo aiuteremo ad andare a giocare altrove, perché penso che ogni giocatore voglia giocare, non stare in panchina. Io sono contento della squadra attuale: cambiare tanto è difficile, è importante avere un nucleo ben definito per 2/3 anni. Se ci saranno giocatori partenti e avremo necessità in qualche posizione potremo fare qualcosa. Ma è ancora presto per capire: in estate molti colpi si sono fatti all’ultimo, il mercato è così. Noi abbiamo tutti i reparti coperti, ma se ci saranno delle partenze provvederemo. Pirlo troppo vecchio? È uno di quei giocatori che adoro e rispetto. Però in questo momento, a centrocampo, abbiamo Melo, Guarin e Medel che sono sui 30 anni e altri giovani come Brozovic, Kondogbia e Gnoukouri. Bisogna bilanciare l’età media e penso che il mix che abbiamo formato sia giusto».
Sul tempo che manca all’Inter per essere protagonista a livello europeo, dichiara: «La qualificazione alla Champions sarà il segnale che siamo sulla strada giusta. Ma poi, ovviamente, l’obiettivo è di rimanerci con continuità».
Su Ljajic dichiara: «Su di lui abbiamo discusso molto: pensavamo potesse fare la differenza uscendo dalla panchina, invece nelle ultime partite si è dimostrato un giocatore chiave. Abbiamo un’opzione con la Roma, ma c’è tempo per decidere, lo faremo a fine stagione. Se continuerà così farà parte del futuro dell’Inter per molti anni».
Sul momento difficile di Icardi, dichiara: «Gli avevo predetto che sarebbe stata una stagione difficile questa, perché l’anno scorso aveva segnato… troppi gol. Gli avversari hanno capito quanto è pericoloso e fanno di tutto per contenerlo, per questo motivo abbiamo bisogno che segnino anche altri giocatori. Ma Mauro è il miglior centravanti che abbiamo: tornerà come prima, noi crediamo in lui. Se è incedibile? Ausilio dice sempre che chi fosse interessato a fare un’offerta non deve presentarsi nemmeno, se non ha una montagna di soldi. Per noi è fondamentale: assieme a Perisic, Ljajic e Jovetic vogliamo formi il nucleo da tenere per il futuro».
Un’anticipazione dell’intervista a Erick Thohir è stata trasmessa alle ore 13.00 all’interno dell’edizione di “Sport Mediaset” su Italia 1. La versione integrale poi proposta all’interno delle edizioni di “Premium Sport News”, dalle ore 17.00 sempre del 26 dicembre su Premium Sport HD.
Ufficio Stampa Mediaset