ALBIATE (MONZA E BRIANZA) – Il Comune di Albiate, in collaborazione con Asd Judo Jigoro Kano Albiate ha promosso il corso “A scuola di Sport (e non soltanto di sport…)”. Il corso è rivolto a genitori, allenatori, educatori, dirigenti sportivi e a tutti coloro che vogliano approfondire i temi di cultura sportiva (clicca QUI per il programma).
GLI INCONTRI Gli incontri sono condotti da Ettore Rizzi, esperto di formazione in ambito sportivo ed in ambito aziendale. SportSmall.it ha intervistato in esclusiva proprio il sociologo Ettore Rizzi del gruppo La Formazione.
Quale è l’obiettivo del corso?
«Per molti anni ho allenato e mi sono chiesto a cosa serve farlo se non ci sono valori educativi. Si rischia di formare grandi atleti che sono macchine da guerra ma, uso un termine forte, mezzi uomini. L’importante è lasciare un segno, come indica il termine ‘insegnare’. Tante volte lo si dimentica».
Che valore può avere lo sport?
«E’ uno strumento per verificare e superare i conflitti sociali, come ad esempio il bullismo. Lo sport è una vetrina della società, atti di bullismo si sono verificati più o meno in diversi sport. I genitori non si sono mai domandati se lo sport rappresenta un luogo sicuro. Un Sindaco della Brianza mi ha fatto notare questo: ‘Possiamo scegliere tutto in base alle nostre preferenze, possiamo scegliere un paio di scarpe ma non possiamo conoscere davvero chi sta con i nostri figli’. A lungo abbiamo pensato che lo sport è sicuro se c’è gente sicura. Eppure non mancano anche i problemi ‘materiali’ e strutturali nei campi da gioco».
In questo contesto come si inseriscono gli istruttori?
«Bisogna domandarsi chi sono i tecnici, gli istruttori e se hanno fatto formazione, se hanno seguito un percorso educativo oltre e al di là del ‘pezzo di carta’. Mi riferisco agli indicatori sociali. Circa 20 anni fa abbiamo perso l’anello di congiunzione tra le generazioni e ciò ha influito e influisce nei rapporti fra istruttori e ragazzi».
Ci sono ‘parole d’ordine’ in tale rapporto?
«Regole, ruoli e competenze. Le regole sono evidenti nello sport: sarebbe però sbagliato ritenerle immodificabili, altrimenti diventiamo automi. Del resto ho sempre provato un certo fastidio per l’uso, a sproposito, del termine ‘autorità’. Le competenze sono naturalmente fondamentali, quelle tecniche e non solo (cosa offriamo ai ragazzi?). E’ necessario capire cosa sta succedendo nella società aggiornandosi continuamente con incontri. Il gruppo La Formazione ha preparato 4000 educatori negli ultimi 15 anni».
3 Comments
Ettore sei mitico, non cambiare mai!…
Io ho conosciuto Ettore circa sette anni fa’, mi ha sempre affascinato il suo modo di fare, parlare e con un niente trovarsi in una grande magia LA Sua Saggezza. Lo ammiro nel suo porsi con i ragazzi, con loro parla con amore passione come un padre un nonno farebbe con i propri figli.beh, io lo vedo come un grande uomo .con affetto. Monica
Il vero insegnante non è colui che riempie il sacco della conoscenza, ma chi riesce ad accedere la fiamma della passione.
GRANDE ETTORE!