Focus: Muhammad Ali
di Max Cavallaro
MILANO – Se ne è andato Muhammad Ali, nato Cassius Marcellus Clay Jr. È stato il più grande di tutti. Su tutto. Contro gli avversari e una certa politica. Contro il sistema, certamente. Lui è stato il pugilato e la quinta essenza dello sport. Il coraggio. L’autodeterminazione. Un simbolo, anche scomodo. Il campione che ostentava il talento e capace per questo di caricare a molla attorno a se un’intera generazione. Calamita autentica anche per chi di guantoni e ring non ci aveva mai capito nulla.
La sua storia, un romanzo. Avventura pura. Adrenalinica. Ma quello che noi di SportSmall.it vogliamo fare è soffermarci dopo una giornata di riflessione, sul suo lascito, cercando di farci strada tra la nebbia del dolore e andando oltre i numeri, i successi straordinari e tutto quello che ha consegnato alla storia dell’umanità e al mondo dello sport in particolare. Ed il tutto crediamo di aver capito, si traduce e racchiude nello scrigno di una sola parola: ispirazione.
Le sue vittorie, le sue rivincite, sono state parte della costruzione di un intero personaggio, tra i primi crossmediali in assoluto. Lo si ricorda ad esempio ritratto con i Beatles, con i Jackson five con a capo un giovanissimo Michael Jackson e sul tubo si ritrovano ancora oggi, le decine di ospitate e comparsate tv, fatte durante gli anni d’oro. E quindi chi era Alì? Era tutto questo, lo sportivo che ha influenzato con la sua presenza dentro e fuori dal ring centinaia per non dire migliaia di ragazzi nel mondo ad avvicinarsi alla boxe, così come successivamente avvenne con il cinema, consapevole o meno con la saga di Rocky Balboa negli anni ’80 e di nuovo ma nel mondo sportivo reale con Mike Tyson nei ’90, ma mai con lo stesso impatto di Alì a cui tutti in questa disciplina si rifanno ancora oggi grazie al suo mantra «Volteggia come una farfalla, pungi come una vespa». La frase che è la chiave ed il segreto per vincere sul ring e qualche volta nella vita. Sempre lui a proposito dichiarò «Dentro un ring o fuori, non c’è niente di male a cadere. È sbagliato rimanere a terra». È proprio così, maestro della boxe. Maestro.