VAL DI FIEMME (TN) – Domenica 18 settembre il Trofeo Passo Pampeago festeggerà la quinta edizione dalla propria nascita, ma c’è un concorrente che più d’ogni altro ha fatto la ‘storia’ di questa competizione dedicata agli scalatori che lottano contro il tempo, il trentino Jarno Varesco: «Ricordo con piacere tutte le edizioni, sia da concorrente ma nel mio piccolo anche da organizzatore, aiutando Ski Center Latemar e US Litegosa nella realizzazione dell’evento. Naturalmente correre nel proprio paese sulla salita di casa fa sempre un certo effetto, vincerla altrettanto, mentre come membro del comitato organizzatore sono contento che attorno alla nostra gara graviti sempre un certo interesse, e quest’anno ci saranno parecchie novità. Ci siamo appoggiati agli organizzatori della sagra di Stava per pranzo e premiazioni, inoltre essere presenti sia nell’Uphill Challenge che nella Südtirol Berg Cup sarà un ulteriore punto a favore per la presenza dei più forti scalatori amatoriali, regionali e non, sperando di trovare anche qualche under 23 come alla Volano-Finonchio. L’Alpe di Pampeago resta una salita mitica, e, grazie anche al Giro d’Italia, al Giro del Trentino e al Tour di Polonia, il suo interesse è diventato sempre maggiore, ogni anno sempre più ciclisti si vogliono mettere alla prova lungo questa salita».
Varesco racconta anche il tipo di preparazione che una gara di questo genere richiede, oltre alla differenziazione fra l’allenamento di un ciclista per affrontare una cronoscalata rispetto ad una granfondo o mediofondo su strada: «La si prepara come qualsiasi altra salita dell’anno, l’unica differenza è che, essendo a fine stagione, ormai si cerca di raschiare il barile….sperando di trovare la gamba e la giornata giusta. Un granfondista non ha problemi nelle cronoscalate, visto che è abituato a sforzi in ‘arrampicata’ più o meno prolungati, viceversa una granfondo è diversa per il chilometraggio e per le ore che si passano in bici».
Un tracciato, quello del Trofeo Passo Pampeago, che Jarno Varesco conosce palmo a palmo: «Come tutte le cronoscalate, bisogna interpretare al meglio le fasi della sfida, cercando di gestirsi bene lungo tutta la durata del percorso, evitando di partire troppo forte per non calare nel finale….ma non è sempre così semplice. Il tratto da Tesero a Stava non ha pendenze proibitive, ma attenzione perché da Stava, a circa 7 km dall’arrivo, la pendenza si alza notevolmente restando costante soprattutto nella retta antecedente la prima galleria, mentre il pezzo da Pampeago al Passo diventa leggermente più pedalabile ed anche il panorama vale decisamente la fatica fatta».
Una gara ‘sentitissima’ per Jarno Varesco, nativo di Tesero, all’uscita del paese verso Stava la gara fiancheggerà proprio la casa dell’arrampicatore trentino il quale, dopo le due tappe dell’UpHill Challenge (Volano-Monte Finonchio ed Extreme Race Punta Veleno), si trova al terzo posto in graduatoria: «Guadagnare oltre 30 secondi all’altoatesino Michael Tumler e al vipitenese Thomas Gschnitzer non sarà facile, i due stanno pedalando davvero forte, mentre per quanto riguarda la classifica assoluta – sottolinea Varesco – oltre a Tumler e Gschnitzer vedo bene Zamboni, appena laureatosi campione Italiano della Montagna».
Sicuramente la crème de la crème degli scalatori domenica sarà al via, ricordando inoltre la partecipazione al femminile di Serena Gazzini, inarrestabile quando si tratta d’impennare, mentre Jarno si augura nuovamente di regalare emozioni al pubblico trentino: «Spero di essere fra questi bei nomi, domenica farò il possibile…testa bassa e pedalare. Poi si tireranno le somme« ».
Info: www.latemar.it
Da Comunicato Newspower