Focus: Roma 2024
di Max Cavallaro
MILANO – Niente Roma 2024. Niente. Mancano le formalità. Mancano, certo, ma la ciccia c’è, la sostanza dice che il Sindaco di Roma, Virginia Raggi, mantiene la sua coerenza dalla campagna elettorale che l’aveva promossa a primo cittadino capitolino, ribadendo quel no preventivo e pre-confezionato alle olimpiadi nostrane. Per il Coni e il suo presidente, Giovanni Malagò è subito disperazione, resa totale. Fine. Caput. Mmm…
Da una parte l’amministrazione romana fa capire che non ci sta al progetto olimpico perché potrebbe riportare il malaffare al centro della futura cronaca cittadina e dall’altra il comitato organizzatore olimpico, che premeva addirittura per un referendum e per rivedere tutto il piano organizzativo con lo stesso Sindaco. Le due parti in causa, avrebbero poi dovuto o potuto incontrarsi ieri, in un appuntamento in campidoglio, misteriosamente (?) sfumato. Niente faccia a faccia tra primo cittadino e numero 1 del Coni. Dichiarazioni a distanze si però ma a che pro?
Ora il punto è, ha ragione la Raggi o Malagò, cioè stare o non stare con lo sport? Si ma come non si fa a stare con lo sport? Appunto. E allora il Sindaco giù a spiegare che piuttosto a Roma ci si concentrerà sui servizi sportivi cittadini e sull’abbassamento di certe tariffe e dall’altra parte, i grandi elettori di Malagò e le loro federazioni che vedono sfumare un evento storico ed unico per lo sport dei big a casa propria.
Ok, entrambi hanno ragione. Giusto fare le Olimpiadi a Roma se la capitale fosse pronta ed è anche altrettanto giusto concentrarsi sullo sport ordinario in città. Cosa ci lascia perplessi? Il fatto di insistere su una candidatura a rischio, perché puntare ora su Roma, con tutto quello che la capitale sta passando in questi ultimi anni? Perché all’epoca non si pensò ad un’altra città importante? Incaponimento. L’Italia non è solo Roma e lo sport deve considerarlo. Se nella città eterna per ora non è possibile, in futuro ci si riproverà. Ma perché proprio far perdere il sogno dei giochi a tutto il paese, perché non rilanciarsi da un altro nostro grande agglomerato urbano per il 2028?
Ma il centro del nostro pensiero alla fine, non è neanche questo, ma il futuro. Direte, ma come, il 2024 non significa pensare al futuro. No. Almeno non abbastanza. Se vogliamo considerare un paese come il nostro degno di specchiarsi nei Giochi Olimpici del futuro, bisogna che l’Italia sia uno Stato davvero sportivo. Gli italiani lo sarebbero anche dei buoni amanti dell’attività motoria, ma si trovano d’innanzi a territori carenti di infrastrutture. Solo con quanto speso per la candidatura olimpica Roma2024 (si parla di 20 milioni di euro circa), ci fanno sapere, che si sarebbero potute risistemare ad esempio, almeno 25 impianti di Atletica in tutta Italia, non garantiamo, ma se così fosse…
Cioè, se non siamo in grado di dare sport ai giovani, come possiamo poi sperare in un super medagliere alle olimpiadi? Certo, direte, mica ogni singolo bambino diventa campione, ok, ovvio, ma quanti ne perdiamo per strada magari proprio perché il nostro paese non considera lo sport, mentre dovrebbe essere materia anche teorica nelle scuole. Sport come studio, mestiere, lavoro, sviluppo. Fatto questo, Olimpiadi ben venute… Poi, non siamo contro le Olimpiadi romane, anzi, ma che spreco, se si poteva magari aiutare con il denaro per la candidatura (a questo punto che non sarà nemmeno più effettiva) lo sport giovanile. Investiamo qui, partiamo delle fondamenta, non dal tetto. Ripartiamo dai giovani. Concetto semplice. Concetto Olimpico.
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