CAGLIARI – Flutti mastodontici e nuvole dall’innocuo grigiore hanno reso ancor più pittoresco un angolo della città di Cagliari che in futuro diventerà polo di attrazione per gli sportivi più o meno incalliti. Lo spazio antistante il Lazzaretto di S. Elia si è trasformato in un grande formicaio dove si sono concentrate quasi millecinquecento persone. Tutte vogliose di provare le discipline mostrate dalle 17 federazioni che hanno aderito alla Giornata Nazionale dello Sport Paralimpico tenutasi in contemporanea anche a Milano e a Genova.
L’intero staff del Comitato Italiano Paralimpico Sardegna è al settimo cielo per questa festa di integrazione che ha coinvolto tanti campioni (autoctoni e non), reduci dalle Paralimpiadi di Rio. Dimostrazioni di affetto sono giunte soprattutto a Giovanni Achenza da Oschiri, bronzo nel Triathlon, circondato per ore da studenti che chiedevano foto, autografi su carta e nel retro della maglietta celebrativa distribuita a tutti i presenti. Le resse non hanno risparmiato neppure gli altri ospiti che hanno mostrato i loro pesanti metalli da podio a file interminabili di ragazzini divertiti. Alberto ‘Rolly’ Simonelli si è cimentato nel Tiro con l’Arco che in Brasile gli ha fruttato l’argento, mentre Giada Rossi, con il suo veneratissimo bronzo nel Tennistavolo, ha divertito la platea scambiando due tiri con il pongista paralimpico romeno Daniel Maris.
Purtroppo i nuotatori non si sono potuti esibire perché il mare cagliaritano si è mostrato piuttosto irrequieto. Quindi sia il bronzo Efrem Morelli, sia la campidanese Francesca Secci si sono limitati a raccontare le loro storie sempre molto toccanti e ammirevoli. All’opera invece il velista Bachisio Pira: con il suo spiccato accento barbaricino ha guidato tanti bimbi sul simulatore che virava da una parte all’altra dello spazio di manovra. Dal sorriso contagioso anche la siciliana Monica Contrafatto che ha girato in lungo e in largo con tanta voglia di divertirsi.
Tutti gli stand sono stati presi d’assalto; a metà giornata incontro ufficiale con i medagliati, gli altri campioni e le autorità. Tutti omaggiati con una targa consegnata dal presidente regionale del CIP Paolo Poddighe. Lo stesso riconoscimento è andato anche al cagliaritano Stefano Porcu, direttore tecnico della squadra di Paracanoa presente a Rio. Ospiti anche i cagliaritani Sara Spano e Simone Nieddu protagonisti sia in Sudafrica lo scorso anno in occasione dei Mondiali IAAADS di Atletica Leggera, sia recenti Trisome Game di Firenze dove hanno fatto ugualmente incetta di medaglie.
«Questa giornata di sport all’insegna della solidarietà è andata come ci aspettavamo – ha evidenziato Paolo Poddighe – addirittura ben oltre le aspettative perché la partecipazione di tutte le scuole e le istituzioni ha contribuito a costruire questo gran successo. Ho visto che le scolaresche si sono divertite, partecipando a tutte le attività e questo credo che sia una grande soddisfazione per tutto il mondo paralimpico. Ci attende un 2017 molto interessante, lo programmeremo a dicembre con una serie di attività in tutta la regione».
Grazie alla presenza dell’assessora regionale allo Sport Claudia Firino si è ribadito come la Sardegna è la prima regione italiana che riconosce in maniera istituzionale il Comitato Paralimpico come ente pubblico e come ente supportante le politiche sociali e sportive. Si è avviato quindi un percorso di inclusione e di integrazione della persona con disabilità nell’ambito dello sport.
Il lavoro che ha coinvolto la Giunta del Cip isolano è stato duro e faticoso, ma alla fine tanto sudore è servito per rendere l’ambiente perfettamente integrato e fluido. Sabato pomeriggio appendice conclusiva con il basket in carrozzina. A Selargius, in casa Basket San Salvatore, con inizio alle ore 15,00, si sono esibiti in un triangolare Dinamo Lab Banco di Sardegna, ASD Basket Disabili Sardegna Quartu S. Elena e GSD Portotorres.
DALLA PARTE DEI CAMPIONI
Giovanni Achenza (Bronzo Paralimpiadi Triathlon): «Avvicinare i ragazzi disabili allo sport è una cosa bellissima. Spero che siano in tanti a farlo. E a mettersi in gioco come abbiamo fatto noi già da diversi anni fa. Dopo l’incidente sono restato in casa tre anni senza sapere che cosa fare della mia vita. A fine 2006 ho cominciato l’attività sportiva con l’Handbike ottenendo ottimi risultati come anche nel Ciclismo. Nel 2012 ho vissuto la beffa per non essere stato convocato alle Olimpiadi di Londra e da lì c’è stato un ulteriore “rammarico depressivo”. Grazie all’amico Diego Fusaro ho ripreso con l’Handbike e ho scoperto il Triathlon. Da lì in poi ho fatto tre anni di escalation nel Triathlon e sono arrivato sino alle Paralimpiadi di Rio. Mi sono messo in gioco e ce l’ho fatta».
Giada Rossi (Bronzo Paralimpiadi Tennistavolo): «Sto vivendo grandi emozioni anche qua a Cagliari. Assieme ai ragazzi dimostriamo che lo sport non ha limiti, ma allo stesso ringrazio lo sport che mi sta regalando tanti bei momenti. Il confrontarsi con le persone è sempre qualcosa di positivo. Ho provato a giocare, peccato che ci fosse troppo vento, però ci siamo divertiti. Attraverso Facebook mi sono giunti tanti messaggi di persone che vorrebbero cominciare a praticare il Tennistavolo. Questo è positivo perché significa che la gente ha seguito le Paralimpiadi e si è appassionata. Se riuscissimo ad avvicinare qualche atleta sarebbe molto bello. Adesso mi preparo alla nuova stagione agonistica internazionale con nuovi tornei e in vista dei prossimi mondiali a Bratislava. Ma l’appuntamento più interessante saranno gli Europei a settembre».
Monica Contraffatto (Bronzo Paralimpiadi Atletica): «Una bellissima esperienza, assieme ai giovanissimi mi diverto un sacco, sono sinceri ed è un piacere parlare con loro. Queste manifestazioni servono ad aprire la testa a coloro che ci considerano disabili e che alla fine non sanno che i veri disabili sono loro. Sono contenta di far parte di questo mondo stupendissimo anche se ultimamente mi sto allenando poco per via di questi impegni extra. Appena riprenderò sarà nuovamente fantastico immergermi in questa dimensione».
Francesca Secci (Nuoto Paralimpiadi): «Sono contenta perché non mi aspettavo così tanta gente. Peccato che non si sia potuto nuotare per via del mare mosso. L’importante però è far capire ai ragazzi come si vive lo sport paralimpico. Spesso si ha nei nostri confronti un atteggiamento di pietismo e invece così capiscono che è solo un modo di divertirsi. In Sardegna grazie al lavoro strepitoso di Sandrino Porru e di Carmelo Addaris si è contribuito a dare un’impressione diversa della disabilità. Se uno si sofferma a vedere le cose che è capace di fare Sandrino, con la carrozzina, pensa seriamente che non sia disabile. Il fatto che ci sia il mare e arrivi tanta gente, ci rende più aperti perché siamo abituati ad accogliere tutti. E comunque personalmente non mi sono mai sentita diversa: qui in Sardegna siamo avanti anni luce. Nonostante abbia esigente più impellenti come la ricerca di un lavoro, il nuoto non lo abbandonerò, però l’intensità sarà inferiore a questi ultimi due anni in cui ero sempre in piscina».
Alberto Simonelli (Argento Tiro Con l’Arco Paralimpiadi): «È un onore esser qua, conosco la Sardegna perché nella mia disciplina ho militato nella Torres Sassari. E incontrare questi ragazzi che hanno la possibilità di conoscere le essenze dello sport mi dà tanta soddisfazione, l’emozione è mia e non loro. Spero che queste manifestazioni prendano piede perché comunque è un modo di far conoscere lo sport sia per disabili, sia per normodotati. Lancio un appello a tutti quei genitori di ragazzi disabili affinché si diano una mossa e facciano conoscere lo sport ai propri figli, perché come ho sempre detto lo sport è vita, è un modo per riscattare loro stessi e comunque esibire le potenzialità che comunque abbiamo, nonostante tutto. E in automatico conoscere il mondo e tutti quelli che vivono la disabilità».
Efrem Morelli (Bronzo Nuoto Paralimpiadi): «La sensazione è bellissima. Coinvolgere tutti questi ragazzi rende merito al Cip Sardegna e a tutti coloro che hanno organizzato la manifestazione, federazioni incluse. Mi chiedono in particolar modo cosa si provi nel vincere una medaglia alle Paralimpiadi. Ho sempre praticato sport ad alti livelli e quindi rappresenta una delle parti più significative del mio percorso di vita. Continuerò sempre a praticarlo. A chi è in difficoltà dico sempre che porsi un obiettivo è molto importante. Attaccarsi a qualche cosa in certe circostanze può essere utile. E perché non attaccarsi proprio ad una disciplina sportiva e vedere cosa succede praticandola e ponendoci una particolare dedizione? Sicuramente col tempo ci si può accorgere che aiuta, fa bene, e soprattutto crea nuovi stimoli che si credeva di non avere».
Bachisio Pira: (Vela Paralimpiadi): «Belle sensazioni quelle odierne. Dalla presenza di tanti bambini alla location davvero azzeccata. E poi c’è la vela, il mio sport con il simulatore con il quale in tanti si sono cimentati. Per loro è stata semplicemente una giornata per provare giochi nuovi ma vedo che si divertono. Questo è solo l’inizio, è una linea che poi li porterà a capire che cosa è veramente lo sport, inteso come sinonimo di vita. Ognuno deve trovare la pace con sé stesso, e lo sport riesce a darla, come è successo a me. E la può dare anche a tante altre persone. Quando uno si ritrova a fine giornata stanco e contento, è un motivo di soddisfazione».
VOCI ISTITUZIONALI
Claudia Firino (assessora regionale allo Sport): «Non nascondo di essere un po’ emozionata perché parlare davanti a tutte queste medaglie non è semplice. Voglio salutare gli atleti, medagliati e non medagliati, quelli che lo saranno e quelli che semplicemente hanno visto nello sport uno strumento di integrazione, di riscatto e di scoperta delle proprie possibilità. Uno strumento per conoscere nuove persone e fare amicizie; uno strumento per sentirsi pienamente inclusi nella società. Quello che abbiamo fatto a favore del Cip non è nulla di straordinario, è un dovere, era il minimo che si potesse fare per dare un sostegno e un’attenzione concreta da parte delle istituzioni a questo movimento e in generale a tutto lo sport dedicato alle persone con disabilità.
La giornata di oggi si svolge in una città fresca di vittoria con la candidatura di Città Europea dello Sport. Si tratta anche questo di un bel risultato, frutto di un grande lavoro che riguarda Cagliari e tutta la Sardegna che continua ad essere palcoscenico di tanti eventi, grandi e piccoli, che portano la nostra terra ad esempio come terra di accoglienza e amica degli sportivi. Quello che si sta vivendo oggi è un momento importante per lo sport paralimpico e per tutta la comunità: nel vedere tanti studenti e altre persone che non provengono dalla realtà paralimpiche, penso agli steccati, che vediamo solo perché dobbiamo trovare una definizione alle cose, e che piano, piano cadono.
Non c’è lo sport olimpico o paralimpico, c’è lo sport che deve includere tutti con il lavoro di tutti. Deve essere un impegno che non coinvolge soltanto gli enti che sono istituzionalmente preposti a sviluppare lo sport paralimpico col Cip e le federazioni, ma dobbiamo esserlo tutti quanti. Giornate del genere danno questa dimensione di unione. Per noi è chiaramente un onore essere una delle tre città designate per la giornata paralimpica e credo di essercelo meritati. E il Cip ha fatto un lavoro straordinario per ottenere questo bel risultato».
Maria Pia Garau (Vice Prefetto aggiunto di Cagliari): «Ringrazio il Cip Sardegna per l’invito. Le manifestazioni riescono sempre quando ci sono le scuole e tanti bambini. Se poi si parla di sport, e in particolar modo di sport paralimpici, il momento diventa importantissimo. Sforzi e impegni di questi atleti vanno presi ad esempio perché manifestano le loro abilità con grande passione. Mi fa piacere che Cagliari, una delle più belle città del Mediterraneo abbia accolto questo evento, in contemporanea con Milano e Genova».
Sandrino Porru (vice presidente nazionale CIP): «Siamo veramente orgogliosi di quello che si sta facendo in Sardegna, e lo sono io ancor di più in quanto isolano. Mi fa veramente piacere poter essere tra i primi della lista di quella che è la buona prassi del percorso di istituzione e integrazione del Comitato Paralimpico. Questo è un gran risultato di squadra. Il Cip coordinato da Paolo Poddighe è riuscito ad amalgamare tutte le federazioni paralimpiche e olimpiche affinché si portasse tutti insieme un discorso omogeneo. E oggi ogni federazione ha messo in campo ciò che poteva. Merito degli atleti e al lavoro che hanno saputo fare alle recenti paralimpiadi di Rio. Grazie alle 39 medaglie abbiamo visto quanto, nell’ambito della disabilità, esiste una grande abilità. Le disabilità ce le abbiamo tutti, ma è anche vero che tutti abbiamo delle grandi potenzialità ed è giusto e corretto mettere in condizioni di esprimerle».
Yuri Marcialis (Assessore Sport Comune di Cagliari): «Questa manifestazione mostra il miglior volto dello Sport. È l’emblema della Città Europea dello Sport che unisce i diversi aspetti che l’U.E. ha richiesto per essere tale. Lo sport ad alto livello si è unito all’agonismo, alla fatica e anche all’integrazione. Le scolaresche hanno potuto vedere come le diverse abilità possono comunque rendere al meglio su molti sport. Mi fa piacere che questa manifestazione si sia disputata in un angolo della città che abbiamo riqualificato pensando all’attività sportiva. In futuro qui intorno avremo un grande spazio verde pensato e dedicato all’attività fisica e motoria».
DAL CIP ISOLANO
Simone Carrucciu (vice presidente vicario Cip Sardegna): «Nonostante le minacce di un tempo ballerino siamo riusciti a concepire una manifestazione realmente a cielo aperto. La partecipazione la definirei super, sono intervenute numerose persone, tutte entusiaste di esserci, a partire dalle scolaresche provenienti da diverse parti della Sardegna, le istituzioni e ben 17 Federazioni al servizio di tutti. La presenza dei testimonial di Rio 2016 sono stati un valore aggiunto di notevole rilevanza, che sono sicuro hanno lasciato un segno importante in tutti noi. Sarebbe bello ripetersi in diverse località della Sardegna, infatti, già si pensa a creare un format che possa essere portato in giro per le piazze della Sardegna. Quello di Cagliari è stato un test importante, positivo e oltre le aspettative, per questo ringrazio tutte le persone che hanno collaborato per la riuscita di questa splendida giornata di sport, che allo stesso tempo ci dà la consapevolezza che si può fare ancora tanto. Come ha detto anche il campione Rolly Simonelli: lo sport è vita».
Carmelo Addaris (vice presidente Cip Sardegna): «Le espressioni dei ragazzi sono state più che eloquenti. Hanno vissuto con gioia questi momenti e vederli che si prendono a spinte per avvicinarsi il più possibile all’atleta che dovrà rilasciargli un autografo, è una meraviglia. Sono emozioni che ho provato in prima persona da atleta, non qui ma oltre confine. Vedere queste cose finalmente in Italia significa che abbiamo fatto un salto di qualità enorme. Il CIP si è cementato grazie ad una base molto attiva che abbiamo avuto modo di affinare anche in precedenti occasioni. E in futuro dovremo essere in grado di garantire la pratica sportiva in tutto il territorio regionale, soprattutto nella zone interne in cui, rispetto alle altre, sono emarginate. In una società civile l’opportunità di essere protagonisti in prima persona deve essere garantita a tutti».
LE FEDERAZIONI PRESENTI AL LAZZARETTO
FIPE (Federazione Italiana Pesistica), FISE (Federazione Italiana Sport Equestri), FICK (Federazione Italiana Canoa Kayak), FIC (Federazione Italiana Canottaggio), FINP (Federazione Italiana Nuoto Paralimpico), FISPIC (Federazione Italiana Sport Paralimpici per Ipovedenti e Ciechi), FITeT (Federazione Italiana Tennistavolo), FIB (Federazione Italiana Bocce), FITARCO (Federazione Italiana Tiro con L’arco), FISPES (Federazione Italiana Sport Paralimpici e Sperimentali), FCI (Federazione Ciclistica Italiana), FISW (Federazione Italiana Sci nautico e Wakeboard), FIBA (Federazione Italiana Badminton), FIS (Federazione Italiana Scherma), FIV (Federazione Italiana Vela), FIPAV (Federazione Italiana Pallavolo), FIPIC (Federazione Italiana Pallacanestro in Carrozzina).
E’ possibile seguire le attività del Cip Sardegna nella rinnovata pagina Facebook e sul sito web ufficiale www.cipsardegna.org.
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