Focus: Il CIP sostiene
CAGLIARI – Un importante momento di confronto su tematiche di grande valore, come scuola, sport, disabilità e talenti straordinari che le strutture educative e scolastiche devono valorizzare. Quindi un corso itinerante di ecologia urbana e di introduzione alla formazione di un senso creativo della visione del paesaggio. Questi i temi di due iniziative, organizzate dal Comitato Italiano Paralimpico Sardegna in collaborazione con il Comune di Sassari e l’Istituto di istruzione superiore “G.M. Devilla”, che sono state presentate questa mattina a Sassari in una conferenza stampa svoltasi a Palazzo Ducale.
«Il CIP Sardegna è recentemente diventato un ente pubblico – ha spiegato il suo presedente Paolo Poddighe – quindi ora lavora in parallelo con il Coni, ed ha ottenuto un finanziamento di 100.000 all’anno per i prossimi tre anni dalla Regione, per portare avanti la sua attività. Così, dopo aver organizzato ad ottobre a Cagliari la Giornata Nazionale Paralimpica assieme a Milano e Genova, adesso cominciamo a promuovere varie iniziative su tutto il territorio».
I DETTAGLI DELLE DUE MANIFESTAZIONI
La prima di queste si svolgerà a Sassari lunedì 12 dicembre, nell’auditorium del “Devilla” in via Monte Grappa 2, a partire dalle ore 9,00, con il convegno intitolato “A scuola di inclusione”. Un importante momento di confronto e discussione su tematiche di grande valore con relatori di assoluto prestigio e grande competenza.
L’obiettivo è ambizioso, ovvero ampliare la visione culturale sul beneficio che può dare lo sport e l’attività motoria sia sul piano degli apprendimenti che dell’integrazione a tutte le persone coinvolte nel processo di crescita dell’universo scolastico.
Lunedì 19 dicembre, sempre a Sassari, sarà la volta invece de “Il polo CIP…rova – sentieri metropolitani”. Una “passeggiata” da fare a piedi o in carrozzina, che coinvolgerà circa 1.500 studenti in rappresentanza di varie scuole cittadine, e che ha come obiettivo quello di ristabilire un legame più profondo col proprio ambiente di vita, andando alla riscoperta di elementi culturali, architettonici, naturali e sociali positivi presenti all’interno della propria città, che pur esistendo ancora, troppo spesso non si riesce più a cogliere. Ed anche alla verifica di quelle barriere architettoniche che impediscono una fruizione completa per tutti.
PARLANO LE ISTITUZIONI
«Il progetto di una camminata in città in termini di inclusione è innovativo – ha dichiarato l’assessora alle Politiche educative Maria Vittoria Casu – è importante dare visibilità a queste iniziative di socialità, rendendo visibile quello che è invisibile. Siamo convinti che sarà un successo perché è proposta attraverso i nostri giovani, ed è l’idea con la quale questa amministrazione sostiene questa nuova iniziativa sui temi della disabilità».
«Un’iniziativa che si inserisce in un contesto più ampio – ha aggiunto l’assessore alla Mobilità Antonio Piu – l’amministrazione sta cercando di sensibilizzare i ragazzi sull’eliminazione delle barriere architettoniche che non consentano la fruibilità della città a tutti, soprattutto in collaborazione con le scuole, poiché i giovani sono i futuri dirigenti della società. Con questo percorso, poi, sarà possibile vedere gli interventi realizzati dall’amministrazione comunale per abbattere le barriere architettoniche e individuare nuovi interventi da fare, anche per garantire una maggiore accessibilità».
«Il 5% dei nostri studenti è disabile – è stato il commento della dirigente dell’Istituto di istruzione superiore “G.M. Devilla” Maria Nicoletta Puggioni – quindi sono situazioni con le quali ci confrontiamo ogni giorno, e cerchiamo di organizzare delle attività per favorire la loro inclusione, e che li rendano cittadini di serie A a tutti gli effetti».
«Negli ultimi sei anni in Italia – ha concluso il responsabile Scuola del Cip Marco Pinna – le iscrizioni di studenti disabili sono crescite del 2,5%. Nell’anno scolastico 2014/15 in Sardegna gli studenti con disabilità erano oltre 5.800. Miur, scuola e CIP devono quindi interagire per fare formazione in modo capillare, perché nella preparazione degli insegnanti, a parte poche eccezioni non sono previste materie specifiche sulla disabilità». (Da comunicato CIP Sardegna)
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