MILANO – La freschezza della gioventù (in gara ma anche nei progetti legati alla competizione) ma anche un libro dei ricordi pieno di aneddoti e storie. È l’85esima Cinque Mulini, tappa del circuito Permit IAAF e “creatura” dell’Unione Sportiva San Vittore Olona prevista per domenica 22 gennaio (sabato 21 “l’antipasto” con le gare studentesche) e presentata mercoledì 18 gennaio nella sede della Banca Popolare di Milano nel cuore del capoluogo lombardo. Subito i nomi dei protagonisti della Cinque Mulini-Trofeo Unet, a partire dalla competizione internazionale maschile.
Da un lato tanta Africa con l’iridato Under 20 dei 10.000 metri Solomon Barega, il talento ugandese di stanza in Toscana e bronzo iridato Juniores dei 10.000 metri Jacob Kiplimo, il quarto arrivato dei 3000 siepi ai Giochi di Rio Soufiane El Bakkali e l’ex campione del mondo di corsa in montagna Fred Musobo; dall’altro la Giovane Italia con tanti atleti della Nazionale Under 23, in primis Yemaneberhan Crippa e Eyob Faniel Ghebrehiwet, i due migliori italiani del Campaccio, passando poi per Lorenzo e Samuele Dini, Giuseppe Gerratana e Italo Quazzola (possibile ma non ancora certa anche la presenza di Yohanes Chiappinelli), per chiudere con tanti lombardi di livello internazionale della corsa in montagna come Bernard e Martin Dematteis e Xavier Chevrier.
Tra le donne la pattuglia africana è rappresentata dall’Etiopia con due campionesse mondiali giovanili come Kalkidan Fentie (5000 metri Under 20) e Beyenu Degefa (3000 metri Under 20) senza dimenticare la seconda classificata dell’edizione 2016 Alemitu Hawi Amara e la portacolori del Bahrein Bontu Edao Rebitu.
In chiave azzurra spiccano i nomi di Valeria Roffino, Sara Brogiato, Barbara Bressi, Ivana Iozzia, Martina Merlo, Eleonora Curtabbi e di una mezzofondista azzurra dall’illustre passato: è la piemontese Elena Romagnolo, che non corre un cross dalla Coppa dei Campioni 2015 e che lo scorso anno è diventata mamma di Carlotta.
Romagnolo è stata gradita ospite del vernissage: «Mi piacerebbe riuscire a correre bene contro atlete più giovani di me. Il cross è comunque solo una tappa di avvicinamento alla stagione su strada su cui sarà incentrato il mio 2017».
A proposito di gioventù, come ha sottolineato il presidente dell’US San Vittore Olona Giuseppe Gallo Stampino, “il progetto Cinque Mulini è fatto di giovani”. In quest’ottica va letto il legame della manifestazione con l’Associazione Bianca Garavaglia (che sostiene la ricerca per i tumori pediatrici e infantili) e il Centro Tumori di Milano: domenica nella gara Allievi correrà Andrea Vidotto (Team A Lombardia), atleta (presente stamane con tanti sorrisi e tanta voglia di gareggiare assieme e accompagnato dal dottor Filippo Spreafico e dal fisioterapista Michele Murelli) che ha superato un tumore e ha seguito con tanto coraggio il Progetto Sport portato avanti dall’Istituto Nazionale dei Tumori.
Parlando di amarcord in platea sedeva Francesco Panetta, terzo classificato nell’edizione 1987 opposto a “mostri sacri” come Kipkoech, Ngugi e un Said Aouita all’arrembaggio (fallito) del cross di San Vittore. «Quella fu una gara durissima. Io sono un romantico, il fascino della Cinque Mulini all’epoca era anche il suo essere la rivincita del Cross delle Nazioni. Questa gara è un’eccellenza del nostro sport e andrebbe sfruttata tutto l’anno, non solo in inverno» ha ricordato l’iridato, raccontando anche la delusione per il ritiro nella prima esperienza a San Vittore Olona (dovuto ai postumi di una scivolata in hotel avvenuta la sera prima: una scheggia di legno in un alluce vanificò il lungo viaggio in treno – Panetta abitava ancora a Siderno – e le attese del giovane atleta e degli amici) e rivelando pure d’essere in procinto di scrivere un libro.
A proposito di aneddoti lo speaker Walter Brambilla ha ricordato una sorta di “congiunzione astrale” che lega l’edizione numero 85 con la prima Cinque Mulini: anche nel 1933 la corsa si disputò il 22 gennaio. In quell’occasione la notte precedente nevicò: stavolta l’auspicio è che il meteo sia più clemente.
Al vernissage erano presenti tra gli altri anche il presidente del Comitato Regionale FIDAL Lombardia Gianni Mauri (“La Cinque Mulini al pari del Campaccio sono momenti cui vogliamo dare in futuro una posizione privilegiata nel calendario dell’ampia attività di corsa campestre della Lombardia: una Cinque Mulini con 5000 atleti che rappresenti il punto di arrivo di tutto il movimento“) con i consiglieri Gaetano Erba, Gianfranco Lucchi e Giuliana Cassani, il neopresidente del Comitato Provinciale FIDAL Milano Paolo Galimberti, il presidente dell’US Sangiorgese Claudio Pastori (con cui è nato un proficuo connubio concretizzatosi già lo scorso autunno con la corsa su strada “Non Solo Cross”), il vicesindaco di San Vittore Olona Marco Zerboni e l’ex ct della Nazionale femminile di pallavolo Marco Mencarelli. “Convocato” dall’appassionato sponsor Unet del presidente Giuseppe Pirola Mencarelli ha parlato dei suoi trascorsi da velocista e da allenatore di mezzofondo sostenendo come «l’atletica debba assumere il ruolo di guida in ambito sportivo e culturale».