WALTER ZENGA: «Gabigol può essere il futuro ma non paragoniamolo a Ronaldo. Si è vista la mano di Zeman nella vittoria del Pescara»
COLOGNO MONZESE – Domenica 19 febbraio 2017, l’ex portiere dell’Inter è stato ospite all’interno dello studio di “Serie A Live” su Premium Sport, e prima a Domenica Premium. Ecco cos’ha detto.
A Serie A Live
Zenga dichiara: «Quella col Bologna è la vittoria di Pioli e delle scelte che ha fatto nel corso della partita. I tre punti sono perfetti per lo svolgimento della partita, che è stata difficile per l’Inter.
Primo gol di Gabigol a Bologna come Ronaldo? Se vogliamo dare a lui l’onore di essere il futuro bene ma Ronaldo mi sembrava leggermente diverso e anche i gol fatti sono differenti.
Con questo andamento Inter in Champions? Le coppe potrebbero togliere qualcosa alle squadre davanti e anche le semifinali di Coppa Italia saranno condizionanti per Juve, Napoli, Roma e Lazio che dovranno giocare delle sfide molto toste.
E Zeman? Ha chiesto ai suoi di giocare quest’ultima parte di campionato con onore e non solo l’hanno preso alla lettera, hanno fatto di più: in almeno 4 dei 5 gol del Pescara c’è chiaramente la sua mano».
A Domenica Premium
«Conte ha già vinto la Premier. Polemica Sarri-De Laurentiis? Sto dalla parte dell’allenatore. Donnarumma? Margini pazzeschi, mi piacerebbe vincesse il Pallone d’Oro».
A Domenica Premium su Premium Sport, l’ex portiere, ora allenatore, Walter Zenga. ha detto: «Pioli sta facendo bene e sono fiducioso in ottica Europa, ma dico anche che fare peggio era difficile, perché l’organico dei nerazzurri è davvero di grande livello. Quando le prestazioni sono positive, però, significa che lavori bene e Pioli lo sta facendo.
Icardi? L’Inter non dipende da lui, ma non dimentichiamo che quando c’è lui in area di rigore, ogni due occasioni fa un gol.
La sua assenza nella nazionale argentina? Ogni allenatore ha le sue fisse e comunque in quella squadra ci sono Higuain, Dybala, Messi, Aguero… non è facile.
Candreva? È un’ala vera: ha la grande qualità di riuscire a crossare in quasi ogni situazione, mentre Perisic ha più fiuto nel gol e grande facilità nel saltare l’uomo: io non farei a meno di entrambi.
Gabigol? Si parla sempre di lui come se fosse Maradona: ma secondo voi, se questo ragazzo avesse grandissime doti, Pioli non lo farebbe giocare? Probabilmente si porta dietro il fardello della cifra spesa per portarlo qui e della presentazione in stile Ronaldo.
Gagliardini? È il giocatore che mancava al centrocampo dell’Inter, uno di quelli che io vorrei sempre nella mia squadra.
Conte? Mi sta stupendo, perché sta facendo cose straordinarie: per me ha già vinto la Premier.
Baggio? È il calcio, ha giocato in tantissime squadre e tutti sono innamorati di lui: di quanti altri giocatori possiamo dirlo? La sua forza è sempre stata la serenità: la sua e quella che trasmetteva agli altri. L’ho sentito un po’ di tempo fa ed era deluso dalla situazione che si era creata con la Federazione: ha deciso di uscire perché non riusciva a lavorare con i suoi principi.
La polemica Sarri-De Laurentiis? Sto dalla parte di Sarri, ovviamente. In Italia abbiamo la brutta abitudine a cercare delle scuse tutte le volte che perdiamo, quando basterebbe ammettere che gli avversari hanno semplicemente giocato meglio. Il Real Madrid al Bernabeu ha giocato meglio e basta: ora c’è la partita di ritorno e Sarri troverà le giuste contromisure, almeno lo speriamo. Anche il fatto di portare Maradona nello spogliatoio prima della partita: è vero che Diego porti motivazioni, ma forse l’avrei fatto parlare il giorno prima.
Inter e Milan in mani cinesi? È il mondo di oggi, succede da anni anche in Inghilterra: in questo momento i soldi arrivano da quella parte del mondo e nel calcio attuale bisogna saper cogliere i business. Romanticamente dispiace, ma è il ciclo della vita.
Balotelli? Il carattere non si cambia, ma si può gestire. Non penso che, per quanto riguarda la Nazionale, sia finito: lì davanti non vedo tanti giocatori più forti di lui, quindi penso possa avere delle possibilità.
La lite tra Bonucci e Allegri? Sono cosa che succedono sempre: fa scena, in questo caso, perché è Bonucci. Gli sono partiti i due minuti, ma va bene e comunque sono d’accordo con quello che ha detto Max. Ora devono essere bravi la società e l’allenatore a non fare differenze nelle sanzioni che commineranno a un giocatore dello spessore di Bonucci: le regole devono essere valide per tutti, altrimenti nello spogliatoio si creano spaccature.
Porto-Juventus? Il Porto è una squadra solida, che non perde da molto in Champions, ma è solida anche la Juventus: non è una partita semplice perché i bianconeri hanno tutto da perdere.
Donnarumma? Mi piacerebbe che riuscisse a vincere il Pallone d’Oro, perché spesso dei portieri si ricordano di più gli errori delle parate. A esempio, nel 2006, io facevo il tifo per Buffon.
Come si fa a criticare Donnarumma? Io a 17 anni ero in Primavera, lui gioca in pianta stabile in Serie A e ha ancora margini di miglioramento pazzeschi: ha qualche difetto, ma se vogliamo cercare il pelo nell’uovo». (dichiarazioni pervenute da Uff. Stampa Mediaset)
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