Focûs: Clericus Cup, l’Università gesuita
ROMA – Nella prima scena del penultimo atto della Clericus Cup 2017, è la Gregoriana a fare la protagonista. Passa il turno con merito la squadra della storica Università gesuita, dopo una gara, la prima semifinale del torneo pontificia, giocata contro il Redemptoris Mater e assai combattuta. La partita si accende nella ripresa, quando al 10° il croato Zlato Matic, sullo sviluppo di una punizione, con un bellissimo destro al volo, piazza la palla sul palo lungo del portiere Paganizza, incolpevole, portando in vantaggio gli amaranto, studenti in Piazza della Pillotta. La reazione gialloblù è immediata.
Forcing neocatecumenale, con tentativi da fuori area e alcune punizioni ben bloccate dal magiaro Richter. Il pareggio arriva quasi allo scadere del tempo, quando su un calcio d’angolo ben calibrato insacca di testa il capitano del Red Mat, il romano Stefano Corona, facendo esplodere i supporter Ultras Red Mat.
È tempo di rigori, non ci sono infatti i supplementari alla Clericus, se non nella finale. Sono i due leader della squadra mariana, il capitano di oggi Corona e il capitano di sempre Tisato (tre volte campione in gialloblu) a fallire i primi due penalty gialloblu. Tutti a segno, invece, i rigoristi amaranto, nell’ordine il tedesco Klur, l’olandese Hoogma, il veneziano Angius, il nigeriano Alagbaso. Nel tabellino arbitrale entrano anche altre reti internazionali, le due gialloblu del polacco Karpuk e dello spagnolo Acebal.
Ultimo rigorista gregoriano sarebbe stato il portoghese Duarte Rosado, capocannoniere del torneo un anno fa, e stella della formazione allenata da Mario Caioli. Il lusitano, capitano amaranto, non intende scomodare la Vergine di Fatima nel giorno della ricorrenza e del centenario dell’apparizione della Vergine. «Dio è tifoso di tutti noi, giochiamo come cristiani e preghiamo tutti insieme la Madonna. Dedico la vittoria ai miei compagni e ai mister». Sarà lui il Cristiano Ronaldo nella finale della Champions vaticana.
Tra gli sconfitti, è invece don Davide Tisato, a sottolineare, nella preghiera finale a centrocampo il senso più profondo della Clericus Cup «Abbiamo dato tutto in campo, con agonismo e voglia di vincere – parla prima del Padre Nostro il biondo veronese – Un anno fa con la maglia della Gregoriana persi ai rigori la semifinale, oggi anche, lo spirito profondo di amicizia fra noi e del confronto leale è quello che caratterizza il nostro impegno in campo e fuori».
Ora la Gregoriana, tre bronzi nelle ultime tre edizioni e assente in finale dal 2012, quando perse, da campione in carica (2011) contro il North American Martyrs, attende la sfidante. Sarà una fra Mater Ecclesiae e Collegio Urbano, le due squadre ultime vincitrici della Coppa con il Saturno. In campo i due seminari sabato 20 maggio. (da comunicato Csi)
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