Focus: Benessere Digitale con Federico Di Francesco
BOLOGNA – Si è tenuto nella mattinata del 26 maggio 2017 mattina alla Scuola Secondaria di I Grado L.C. Farini dell’Istituto Comprensivo 12 di Bologna il secondo di una serie d’incontri dedicati al “Benessere Digitale”, organizzato da Lega Serie A in collaborazione con il MIUR, per sensibilizzare i giovani alla prevenzione della dipendenza dal Web. Lo sport può davvero essere un mezzo per poter vivere in modo più consapevole i social ed il rapporto con le nuove tecnologie: per questo la Lega Serie A prosegue una sfida “educativa” intrapresa da qualche anno al fianco di TIM, promotore di un percorso dedicato proprio al “Benessere Digitale”.
Dopo i saluti di benvenuto da parte di Filomena Massaro, Dirigente Scolastico dell’Istituto Comprensivo, e di Chiara Brescianini, Dirigente dell’Ufficio III Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia-Romagna, sono intervenuti:
Fabio Santoro, Direttore Marketing della Lega Serie A: «L’esplosione dei social nella società attuale è sotto gli occhi di tutti. Come Lega Serie A sentiamo forte la responsabilità di dare il nostro contributo ai ragazzi nel loro processo di crescita perché il calcio da sempre è un modello di riferimento per i giovani e diventa fondamentale veicolare, attraverso il comportamento dei nostri campioni, messaggi positivi legati alla bellezza di questo gioco. I giovani devono comprendere la differenza tra reale e virtuale, devono imparare a condividere sui nuovi mezzi di comunicazione le emozioni della vita e certamente un campo di calcio offre molti spunti per favorire la socializzazione».
Federico Tonioni, responsabile del primo ambulatorio italiano per la dipendenza da internet presso il Policlinico Gemelli di Roma: «Ci dobbiamo fidare dei ragazzi, ciò che ho imparato come padre è che la fiducia è più utile nel rapporto con loro rispetto al controllo. Le radici dei problemi legati al cattivo uso del web, come l’abbandono scolastico e la reclusione sociale, sono legate ai tentativi di sostituzione della figura genitoriale con i dispositivi tecnologici. Dobbiamo conoscere i nostri figli e creare intimità, fin da piccoli. I bimbi di oggi hanno un diverso modo di apprendere e memorizzare, sono multitasking, per cui dobbiamo abbandonare i pregiudizi e non guardare con occhio totalmente negativo il web, nonché mettere a punto nuovi modi di comunicare con i ragazzi, come le immagini».
A portare la loro esperienza invece sono stati:
Federico Betti, in arte “MikeShowSha”, tra gli youtuber italiani più visualizzati con oltre 1 milione di iscritti: «Faccio video per intrattenimento, ma non devo sostituirmi alla figura di insegnante o educatore. Ho tanta fiducia nelle persone che guardano i miei video e nella loro capacità di comprendere e valutare correttamente i miei contenuti. Quando io andavo a scuola, avevo la tendenza ad arrossire quando avevo delle attenzioni focalizzate su di me, cosa che nei miei video invece non traspare: dal vivo le emozioni sono comunicate in maniera differente, per cui non vanno sostituite con quelle digitali. Il web è uno strumento importante per creare legami, per questo il mondo degli Youtuber è così popolare: crea interazione, si avvicina ai ragazzi, elimina le distanze».
Federico Di Francesco del Bologna F.C. 1909: «Molte volte la mia generazione tende a giudicare i più piccoli, senza capire le loro abitudini, così come è successo a me con i miei genitori. Per far si che la società si evolva in maniera positiva è giusto che ci sia apertura al confronto verso gli altri. I più grandi devono aiutare i giovani, dare loro consigli, non cercare di controllarli o reprimerli. Grazie al web, infatti, loro possono crescere, socializzare e maturare. Mi piace mantenere la mia intimità, ma mi capita di pubblicare ogni tanto qualche foto, in particolare dopo qualche vittoria: una a cui sono particolarmente legato è quella dopo un goal che ho segnato sotto la curva, qui a Bologna, e condividerla sui social con le persone che mi seguono è stata una grande gioia».
Il Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia-Romagna, Stefano Versari, ha mandato un saluto ai presenti, sottolineando a riguardo che “l’uso consapevole delle tecnologie è tema di rinnovato impegno per la scuola, chiamata ad agire sia per promuovere l’educazione digitale fra i giovani studenti, sia per prevenire i potenziali gravi rischi a cui le attuali generazioni iperconnesse sono esposte. Strategici in tal senso, la didattica, la formazione continua di docenti e ragazzi, le collaborazioni con il territorio. Attraverso la partecipazione ad iniziative come quella odierna, l’Ufficio Scolastico Regionale, al fianco delle scuole, conferma il compito e l’azione, già peraltro da tempo intrapresa. Il traguardo prossimo, in Emilia-Romagna, è una progettualità diffusa a sostegno di un uso corretto dei social network, anche attraverso lo sport”.
Il “Benessere Digitale” è un’urgenza sociale, proprio come dimostrano i dati sull’utenza del Day Hospital di Psichiatria del Gemelli che dal 2009 ad oggi si è preso a carico di oltre mille nuclei familiari. Tra le conseguenze più estreme di abuso del web risaltano il ritiro sociale con l’abbandono della scuola, l’iper-connessione, la perdita di sonno e la concezione distorta di tempo e spazio ostacolando la parte emozionale delle relazioni interpersonali, rendendo difficile ai ragazzi il rapporto con gli altri dal vivo.
All’interno di questo contesto sociale, lo sport risulta essere il principale strumento di diagnosi delle patologie legate all’abuso di internet. Chi pratica un’attività sportiva ha un uso consapevole del telefonino perché è parallelo all’impiego e alla percezione del proprio corpo mentre fa sport; lo sport educa i ragazzi ad un uso consapevole e “maturo” degli strumenti digitali, quale mezzo straordinario per raccontare e condividere le loro esperienze più belle di vita reale come lo spirito di squadra, il gioco e il divertimento in campo, un gol e un abbraccio con un compagno o un allenatore.
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