SHARM EL SHEIKH – Sono passati solo 3 anni dalla consacrazione di Andrea Zuccari come primatista italiano di Apnea in Assetto Variabile No Limits con i -175m stabiliti il 26 luglio 2014 nel Mar Rosso, a Sharm El Sheikh. Una cifra che gli aveva consentito di riconfermarsi dopo avere spodestato l’uomo delfino Umberto Pelizzari e di avvicinarsi all’uomo più profondo del mondo, l’austriaco Herbert Nitsch sceso a -214 metri, posizionandosi al secondo gradino del podio mondiale.
Lunedì 28 agosto 2017, dopo un anno di preparazione culminato negli ultimi due mesi di allenamenti, Andrea Zuccari ha battuto l’avversario più importante, se stesso, con un nuovo traguardo, quello dei -185 metri. Sempre nel Mar Rosso, in quella Sharm El Sheikh che già nel 2013 gli aveva dato il primo titolo italiano in assetto variabile con 135m di profondità e dove ha fondato il diving Freediving World Apnea Center e la scuola di compensazione internazionale Equalization Academy, il campione romano di origine italo-elvetica, classe 1974, ha riconfermato il titolo di atleta italiano più profondo, proprio all’interno di Freediving World nel Labranda H otel.
Spiega lo stesso Zuccari: «In questi anni ho avuto modo di studiare al meglio le mie capacità e di prepararmi in tal senso attraverso allenamenti specifici, anche di yoga aumentando la capacità polmonare da 6 a 7,5 litri, raggiungendo addirittura i 10 litri attraverso la tecnica della Carpa. Il mio sogno è sempre stato quello di toccare i 200 metri, motivo per cui sono riuscito ad affinare al meglio la compensazione, ma mi sono dovuto fermare prudentemente a causa della narcosi da azoto, ovvero a quella sensazione di ebrezza da alti fondali che inizia in molti casi già intorno ai -40 metri e che nel mio caso si fa sentire intorno ai - 185 metri, confermando questa cifra come mio record personale. Questo risultato è un nuovo stimolo a studiare questo tipo di effetto e le sue conseguenze, mettendomi a disposizione della ricerca come già fatto per la compensazione».
L’apnea in assetto variabile assoluto NLT, meglio nota come No-Limits, è una disciplina che permette agli atleti di scendere in profondità con una zavorra mobile detta “slitta” che non ha limiti di peso. La risalita è anch’essa agevolata e supportata da sistemi di sollevamento come palloni gonfiati ad aria o verricelli meccanici, che permettono di risalire a velocità che possono superare i 2 m/sec. È la specialità con cui si raggiungono le profondità maggiori ed altrettanto risulta tra le più pericolose, al punto da non avere più da qualche anno l’omologazione dei record da parte di AIDA, Association Internationale pour le Développement de l’Apnée, ma dalle autorità locali. (da comunicato Y-40® Press Manager)