Focus: La Figc sarà commissariata
Gravina: «Non me la sono sentita di accettare l’incarico di presidente. Nel calcio serve coerenza, questa è una sconfitta della classe dirigente». Giovedì arriva il commissario del CONI
ROMA – Lunedì 29 gennaio 2018, la redazione di “Premium Sport” ha realizzato un’intervista esclusiva a uno dei candidati per la presidenza della FIGC Gabriele Gravina.
Di seguito il virgolettato dell’intervista: dopo il mancato accordo con Sibilia ad un passo dal ballottaggio, i due non troveranno una quadra e il presidente della LND pregherà i suoi delegati di votare scheda bianca, allontando così la possibilità di trovare un quorum alla votazione finale dando così di fatto, il via libera al commissariamento della FIGC stessa da parte del CONI
Gravina dichiara: «Dove c’è stato il cortocircuito dopo l’accordo con Sibilia? Dentro di me, nel mio modo di essere e nel mio modo di pensare e nella mia coerenza. Io ho intrapreso un percorso che ho trasferito all’interno di una piattaforma con dei punti chiari che è stata condivisa con importanti società di Serie A, di Serie B, tuta la Lega Pro, gli allenatori, gli arbitri e diverse società dilettanti. Pensare di abdicare a questo percorso solo per diventare il presidente della FIGC non me la sono sentita: mi dispiace.
L’accordo doveva prevedere anche il rispetto per chi ha condiviso con me questo percorso. Io ho avuto dei compagni di viaggi che mi sono stati vicini in questo percorso e non posso pensare di rinnegare le relazioni con queste persone. Sarò fatto male ma il calcio, che è un parte importante della mia vita, non è tutta la mia vita. E nel calcio a volte bisogna dare degli esempi di coerenza e ho rinunciato a quest’ipotesi anche se mi sarei aspettato di giocare la mia partita.
L’ultimo ballottaggio non è stato fatto perché qualcuno ha preso il pallone e l’ha portato via. Il futuro del calcio italiano? Non è così negativo, quella che esce sconfitta oggi è la classe dirigente. Ma il calcio italiano se riparte dalla disfatta del 10 novembre contro la Svezia e da quella di oggi, può essere rifondato».
DAMIANO TOMMASI: «Il cambiamento del calcio deve passare solo attraverso una scelta coraggiosa. Non credo che Malagò sia felice del commissariamento»
Il presidente dell’Associazione Calciatori Damiano Tommasi ha detto…
Tommasi dichiara: «Nessun accordo con Gravina e Sibilia? Gli accordi si potevano trovare ma il presupposto era la mia presidenza, non per un motivo personale ma semplicemente perché pensiamo che il cambiamento debba passare solo attraverso una scelta coraggiosa. Detto questo all’ultima votazione abbiamo deciso di votare scheda bianca, prima di sapere cosa avrebbero fatto gli altri due candidati, perché comunque per noi il cambiamento non poteva venire con le logiche con cui siamo arrivati a questa assemblea.
Questa giornata è una sconfitta per il calcio italiano? E’ la fotografia del nostro momento. Stiamo soffrendo da un punto di vista sportivo e ancora di più da quello istituzionale. Ci prendiamo le nostre responsabilità perché non siamo riusciti a convincere gli altri che si poteva iniziare un percorso di cambiamento che il nostro calcio deve cercare. Questa è una sconfitta perché dobbiamo iniziare dalla pagina numero 1 per costruire. Tante cose che sono state fatte fino adesso sono andate bene, molte altre dobbiamo farle. Ora il commissariamento ci costringe a fare una riflessione profonda e che prenda in mano la voglia di riscatto che c’è da tante parti.
Il commissariamento è la vittoria di Malagò? Non credo che Malagò esulti quando commissaria una Federazione, soprattutto se è la Federcalcio e a maggior ragione se succede dopo una giornata come questa. Ha provato in tutti i modi a cercare degli accordi, ha provato a proporre un rinvio ma non c’è stato modo. L’Assemblea si è espressa democraticamente ma non credo che Malagò stia esultando per questa situazione: questo è un problema in più per il CONI». (dichiarazioni pervenute da Direzione Comunicazione e Immagine Mediaset)
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