FOCUS: Francesca Secci
BRESCIA – Eccellere in più discipline è un gran vanto per l’ASD Sardegna Sport (Sa.Spo.) di Cagliari che grazie ad una seria propensione rivolta alle persone con disabilità fisica e mentale riesce a coinvolgerle nel migliore dei modi, con tutti i benefici che ne scaturiscono.
Le ultime buone notizie arrivano dal settore nuoto che nello scorso fine settimana era impegnato a Brescia, in occasione dei Campionati Italiani Invernali FINPI (Federazione Italiana Nuoto Paralimpico), organizzati dalla Polisportiva Bresciana No Frontiere. La delegazione saspina, guidata dal consigliere Claudio Secci è tornata nell’isola con due medaglie d’oro e due di bronzo. Dietro i preziosi metalli una splendida conferma, Francesca Secci, e un nome nuovo, Luigi Usai, alla sua prima apparizione ufficiale in una gara nazionale.
L’atleta originaria di Selargius, volto noto a livello internazionale per chi è appassionato di competizioni in vasca, continua a sorprendere perché lo sport agonistico non è più una priorità nella sua vita che ora è impostata più sul fronte lavorativo (vedere intervista in basso). Rimane incredula dopo che al Palasystema ha primeggiato sia nei 200 misti, sia nei 400 sl della classe S09. E poi raccoglie anche il bronzo nei 400 open, gara particolare che assembla atleti paralimpici di diverse classi: vince chi si avvicina maggiormente al record mondiale della propria categoria di riferimento.
Luigi Usai da Ozieri è invece salito sul terzo gradino del podio dei 50 stile libero S03.
Molto soddisfatto è apparso Claudio Secci, che oltre ad essere il papà di Francesca, ha fatto anche le veci dell’allenatore Toni Satta, impossibilitato a partire. «Abbiamo conseguito dei risultati importanti – ha detto il consigliere Sa.Spo. – se si considera che a Brescia erano presenti 161 atleti in rappresentanza di 52 società. Francesca già dalle batterie di qualificazione ha fatto capire di essere in giornata positiva confrontandosi a testa alta con la campionessa non vedente Cecilia Camellini (due ori alle Paralimpiadi di Londra, 18 titoli italiani conquistati e attuale primatista Italiana dei 400 e 100 farfalla, 100 e 50 stile libero)».
Inutile negare che la prima uscita natatoria Sa.Spo.del 2018 sia cominciata sotto buoni auspici. «Con l’esperienza acquisita sulle piscine di tutto il mondo in questi anni – ha aggiunto Secci – Francesca ha superato certe ansie da prestazione, mentre Luigi era molto emozionato, essendo la prima volta che si immergeva in un contesto di rilievo. Non ci stuferemo mai di dire che fare sport è molto importante per una persona con disabilità». Alla competizione lombarda avrebbero dovuto partecipare altre due atlete isolane: l’orgolese Giovanna Corraine e la monserratina Emanuela Oppo Porcu ma gli impegni elettorali non hanno consentito loro di affacciarsi a questa importante vetrina nazionale.
Il prossimo appuntamento da non perdere saranno i Campionati Regionali FINPI che si svolgeranno a Cagliari il 17 e il 18 marzo. Ma gli allenamenti continuano anche sul fronte nuoto FISDIR (Federazione Italiana Sport Paralimpici e Sperimentali) presso le piscine cagliaritane di Viale Diaz e Terramaini.
FRANCESCA SECCI: “TUTTO MERITO DELLA NEVE”
Francesca è una delle testimonial di maggior prestigio del Comitato Italiano Paralimpico Sardo. In vasca dalla tenera età, ha sempre gareggiato col sorriso stampato sul suo sguardo solare, nonostante la focomelia femorale. Con una preparazione meticolosa e costante è diventata tra le prime atlete al mondo della sua categoria sin da quando aveva 15 anni. Due Paralimpiadi all’attivo (Pechino e Rio), i mondiali a Taipei (con tre ori e un argento), gli Europei a Reykjavik, e tante altre manifestazioni internazionali che l’hanno portata a Stoccolma, Berlino, Sheffield, Manchester. Senza dimenticare i tanti podi collezionati nelle manifestazioni nazionali, difficili da ricordare tutti, ma tra titoli invernali ed estivi si contano circa settanta medaglie, quasi tutte d’oro. Da quando insegna inglese in una scuola media, il nuoto è diventato un ripiego, ma di sicuro non lo abbandonerà mai.
Come ti senti?
«Sono contenta, non mi aspettavo niente del genere perché ultimamente ho nuotato poco e anche la salute non era delle migliori. Sono andata oltre le più rosee aspettative».
E come te lo spieghi?
«Non lo so. Non me lo spiego proprio. Sarà stato un caso, una giornata particolarmente fortunata, o forse è stata la neve bresciana che mi ha messo il buon umore. Lo accetto con gioia e basta. Mi stavo anche pentendo, alla viglia, di aver scelto due gare non proprio facili e infatti non pensavo di arrivare fino in fondo. E invece in acqua ho avuto delle buone sensazioni e quindi va bene così».
Il tuo stato d’animo poco prima delle gare?
«Avevo annunciato ai partecipanti che la mia condizione non era delle migliori. A fine giornata mi stavano prendendo in giro con frasi del tipo “meno male che non eri in forma». E poi abbiamo messo in giro la voce che non allenarsi è meglio di allenarsi, visto che con poca preparazione ho ottenuto risultati migliori di qualcun altro.
Non erano specialità semplici quelle che hai scelto
«Soprattutto impegnative perché sono abbastanza lunghe. Nei 200 si cambia stile ogni 50 metri in maniera molto veloce, si coinvolgono muscoli diversi facendo sforzi diversi. Passare dalla pancia in su del dorso alla pancia in giù della rana non è facile, bisogna saper gestire al meglio questo cambio. La 400 sl è a metà strada tra velocità e mezzo fondo ed è una gara molto difficile da gestire sotto l’aspetto dei ritmi. In definitiva non sono due gare facili».
Propositi stagionali?
«Già andare alle gare è un miracolo. Per parteciparvi devo chiedere permessi alla preside della scuola dove insegno e non voglio abbandonare i miei alunni per lungo tempo. Sapevo che avrei fatto il minimo indispensabile. Continuo a non avere aspettative perché la priorità è il lavoro e faccio solo quello che riesco. Non ci sono progetti in corsa anche perché non riesco ad organizzarmi a lungo termine».
Però parteciperai ai Regionali fra qualche giorno..
«Da parte mia sono un’occasione per fare promozione. Mi aspetto sempre che qualche allenatore, considerato l’abbinamento con le competizioni FIN (Federazione Italiana Nuoto), mi chieda informazioni su come instradare una persona con disabilità alla pratica del nuoto. Non accade quasi mai ma io ci spero tutte le volte».
A scuola gli alunni sanno del tuo palmarès?
«Mi fanno domande, sono molto curiosi nel conoscere le mie vicende sportive. Alcuni di loro nuotano, tanti altri fanno attività sportiva, e questo è importante».
LUIGI USAI RIPAGATO DAI TANTI SACRIFICI
Viaggia tre volte alla settimana da Ozieri a Sassari per allenarsi. In più Luigi Usai non guida, perciò deve chiedere la cortesia di farsi accompagnare in piscina dove lo attende il suo allenatore, un altro ozierese, Dario Masala. Di recente nella piscina cagliaritana di Terramaini ha ottenuto il tempo utile per poter partecipare agli italiani. Insomma, tre anni e mezzo di pratica continua non sono stati vani.
Era la prima volta per te..
«Si, e non era facile gestirla con normalità. Però è stato molto bello e incoraggiante».
Ora tutto si fa in discesa..
«La mia priorità era quella di conquistare il tempo minimo per partecipare agli italiani. Non era scontato perché essendo l’unico della mia categoria sono costretto a gareggiare solo. Lo spirito per continuare c’è. Ringrazio chi mi sostiene quotidianamente e il mio allenatore. E’ grazie a lui che ho potuto tesserarmi con la Sa.Spo due anni e mezzo fa». (da comunicato Stampa Sa.Spo Cagliari)
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