FOCUS: WALK FOR RESEARCH
ROMA – Ci sono storie che, da sole, sono in grado di raccontare tutto il bello dello sport. Storie lontane anni luce dai magheggi di segreterie e uffici federali, dalle manie di grandezza di personaggi borderline alla ricerca spasmodica, nel mondo sportivo,di una ribalta non meritata.
Nel 1980 Terrance Stanley Fox o, più semplicemente, Terry Fox, un giovane canadese, attraversò il suo Paese coast-to-coast per 5.373 chilometri (percorsi in 143 giorni su una sola gamba, poiché l’altra gli era stata amputata per un tumore) al fine di raccogliere offerte da ogni persona incontrata sul percorso, fondi da devolvere alla ricerca sul cancro.
Quando morì per la terribile malattia, Terry venne proclamato eroe nazionale canadese (la sua statua è di fronte al Parlamento nazionale) e la “sua” Marathon of Hope raccolse ancora, per tantissimi anni in tutto il mondo, fondi ingenti da dedicare a questa particolare ed importantissima ricerca scientifica. In maniera molto romanzata, la sua traversata ispirò alcune scene del celebre film “Forrest Gump”.
Rispetto alla straordinaria avventura di Terry, ogni iniziativa che ne ricalchi in qualche modo le orme parrebbe essere degna di minor nota, ma non è assolutamente così!
Il prossimo 26 agosto, con partenza dalla statua di San Bernardo a Verres, nota località valdostana, Alessandro Ronald Sabelli – consigliere federale della Federazione Cricket Italiana e deus-ex-machina della asd StoneTower, partecipante al Campionato Interregionale italiano di Cricket – darà il via ad una nuova personale avventura, la Walk for Research, che
attraverso l’Italia, lo condurrà – dopo un cammino di 15 giorni e ben 850 chilometri percorsi – all’Ospedale Bambino Gesù di Roma per sensibilizzare e supportare la raccolta fondi di I4CHILDREN, progetto ideato dalla Fondazione Bambino Gesù.
Le tappe giornaliere successive vedranno Alessandro transitare per Viverone, Robbio, Pavia, Piacenza, Fornovo, Pontremoli, Altopascio, San Gimignano, Siena, San Quirico, Acquapendente, Viterbo, Campagnano e infine Roma, con arrivo previsto il 10 settembre, ad una media di circa 57 chilometri al giorno. Percorso lungo e difficile ma con un fine estremamente nobile, a supporto di chi può aiutare i nostri ragazzi colpiti da malattie terribili.
Alessandro non è nuovo a questo genere di iniziative: ci fu, infatti, una edizione numero 1 della Walk for Research, nel Regno Unito, con 1200 chilometri percorsi in 22 giorni e Oak Center For Children & Young People del Royal Marsden Cancer Charity di Londra quale destinatario finale dell’evento. Alessandro, allora, ebbe al suo fianco un team internazionale molto speciale.
E’ lo stesso Alessandro, però, a raccontare l’episodio più importante di quella Walk For Research in terra d’Albione. «Non scorderò mai la voce di una bambina di cinque anni e mezzo, che aveva passato gran parte della sua vita al Royal Marsde». racconta Alessandro. Vedendomi arrivare nella sua scuola mi venne incontro, mi prese la mano e mi disse semplicemente ‘thank you’. Aiutare gli altri – continua Alessandro – credo sia insito in ognuno di noi, però spesso si attende di vivere una situazione particolare prima di agire e io penso che non si debba per forza vivere una situazione di crisi per iniziare ad agire. Credo sia stato il viaggio più bello della mia vita, vedere e vivere il mondo in maniera così lenta e costante, avere molto tempo a disposizione per pensare, incontrare persone che hanno apprezzato un gesto tanto semplice e che hanno potuto beneficiare di questo. Donazioni esensibilità, rispetto ad una cosa tanto delicata come la ricerca, specialmente se rivolta ai bambini, è stata la gioia più grande!».
Grazie alla collaborazione con Roberto Ronzulli (https://robertoronzulli.com/)
For Research 2018, dall’organizzazione allo svolgimento, filmato che verrà poi utilizzato per continuare la raccolta fondi anche dopo la conclusione dell’evento. In bocca al lupo Alessandro!