SORGONO (NUORO) – Il Cip Sardegna veicola i suoi messaggi nel cuore dell’isola. Sorgono accoglie a braccia aperte i portatori di questa ventata esterna straordinaria con in pole position i due atleti paralimpici Elisabetta Mijno (Tiro con l’Arco) e Giuseppe Vella (Tennistavolo). Sono loro infatti i protagonisti di “I Campioni si Raccontano”, l’evento fortemente voluto dall’educatore autoctono Mauro Marras che per conto del MIUR coordina l’Educazione Fisica nella Provincia di Nuoro.
Da ex studente ed ex vice preside ha voluto dare ulteriore lustro al locale Liceo Scientifico Costa – Azara che esattamente da cinquant’anni movimenta dosi massicce di cultura nella sub regione del Mandrolisai e anche nella limitrofa Barbagia di Belvì. Oltre duecento tra studenti e docenti hanno ascoltato e tempestato di domande i due ospiti che dal palco del teatro Civico Salvatore Murgia erano supportati dal Commissario Straordinario del Cip Sardegna Paolo Poddighe (anche vice presidente nazionale della Federazione Italiana Tiro con l’Arco), dal referente regionale CIP Scuola Marco Pinna, da Danilo Russu (Presidente regionale Federazione Italiana Nuoto e Federazione Italiana Nuoto Paralimpico) e Simone Carrucciu (Presidente regionale Federazione Italiana Tennistavolo)
A moderare l’incontro è stato chiamato lo psicologo delle sport e psicoterapeuta Manolo Cattari che sulle tematiche dell’inclusione ha svolto diversi progetti molto interessanti.
Dopo i saluti del sindaco Giovanni Arru e del dirigente scolastico Romano Carta, Manolo Cattari si è rivolto alla platea, composta anche da studenti provenienti dalle vicine scuole di Desulo, Aritzo e Tonara, proponendo un piccolo esercizio motorio: messi in condizione di vestire i panni di una persona con disabilità ne hanno subito recepito le sfumature.
Smorzati gli imbarazzi iniziali, si sono fatti rapire dai racconti di Elisabetta e Beppe: prima incentrati sulla condizione particolare con cui hanno dovuto convivere, poi su come è giunta la decisione di dedicarsi con impegno sia allo studio, sia allo sport. In entrambi i casi i due ospiti hanno raggiunto livelli altissimi: Elisabetta ha partecipato a diverse Paralimpiadi, salendo sul podio. Ma ha trovato anche il tempo per laurearsi in Medicina. Beppe ha vestito la maglia della nazionale e anche per lui ci sono stati podi internazionali e una laurea umanistica. Nella loro disamina hanno espresso un concetto importante: non sono degli eroi, hanno semplicemente dedicato del tempo, con impegno e sacrificio, a due aspetti importanti della loro vita.
Tra un quesito e l’altro posto dai discenti, c’è stato anche spazio per proiettare il video messaggio della campionessa olimpionica, mondiale e continentale di Nuoto Cecilia Camellini che si è scusata con i presenti per non essere potuta andare a Sorgono.
Un esempio concreto di come mondo olimpico e paralimpico possano piacevolmente convivere lo ha dato il presidente Danilo Russu che dirige entrambe le federazioni del nuoto, cercando tutte le maniere per evitare particolari distinguo tra le due realtà.
Il Commissario Straordinario Paolo Poddighe non ha tentennato un attimo nel concedere la partenership del CIP Sardegna all’iniziativa: «Trovo molto interessante l’aver affrontato un progetto di questo tipo nelle zone interne – ha dichiarato – dove difficilmente si può assistere a momenti di questo tipo. E la grande accoglienza da parte di Sorgono non si è fatta attendere, con i ragazzi che si sono messi in gioco parlando ai campioni e sottoponendoli a vari interrogativi. Penso che l’evento abbia trasmesso il suo basilare messaggio: queste persone dalle attitudini sportive elevate, si sono fatte valere anche a livello scolastico, sudando per l’ottenimento della laurea e le conseguenti opportunità lavorative. Questo proposto a Sorgono è un format utilizzabile anche in altri istituti. Lavoreremo in tal senso per la prossima stagione invernale». (da comunicato Uff. Stampa CIP Sardegna)
IL CONVEGNO VISTO DAI CAMPIONI
Non è la prima volta che le loro testimonianze siano udite ed elaborate dagli studenti. Elisabetta Mijno e Giuseppe Vella, riescono a calarsi tranquillamente nei contesti territoriali in cui vengono coinvolti.
«A me piace sempre incontrare i ragazzi – conferma Elisabetta – e farli riflettere su alcune cose. La realtà da me vissuta nei pressi di Torino, è profondamente diversa da quella del centro Sardegna, ma spero che sia io, sia Beppe abbiamo dato un messaggio su come fare per sfruttare al massimo tutto quello che si ha a disposizione. Le cose non arrivano da sole, bisogna cercarle, dando magari sfogo all’inventiva pur di raggiungerle. Al teatro comunale di Sorgono ho fatto un riassunto di quella che è stata la mia esperienza sportiva, di come mi sono approcciata allo sport e quali sono stati i miei studi. Credo che siano due parallelismi molto interessanti, studio e sport si possono aiutare l’un l’altro. Tornerò in Sardegna dal 2 al 10 giugno per l’importante Pararchery European Cup di Olbia; poi mi attende l’altro europeo ad Agosto in Repubblica Ceca».
Anche a Giuseppe Vella piacciono questi tipi di aperture verso il mondo scolastico: «Lo faccio da quasi 20 anni e portare direttamente nelle scuole le esperienze paralimpiche è un’opera significativa. L’inclusione parte dalla conoscenza». A proposito di umiltà e parità: «Sinceramente non penso che una persona disabile debba fare sacrifici in più rispetto a un non disabile – continua Vella – e partendo dalla considerazione che tutti siamo uguali, nelle nostre differenze, allora le distanze possono accorciarsi. Quello che è importante è che i giovani, siano essi disabili o no, capiscano che le cose si raggiungono e si conquistano con l’impegno, e che nulla ci è dovuto a prescindere, ma per il merito».
E’ d’accordo sul fatto che portare in giro le esperienze di atleti di spicco è sempre importante perché possono essere di ispirazione e stimolo per chi pensa sia impossibile raggiungere gli obiettivi.
Sulla situazione attuale del Tennistavolo Paralimpico dice: «Da quando siamo passati sotto il controllo della Fitet, ha avuto un nuovo impulso ed oggi gode di grande considerazione. Ormai molte società italiane si occupano allo stesso modo di paralimpico ed olimpico. Anche perché queste hanno compreso che dal paralimpico possono arrivare risultati e grandi soddisfazioni sportive, oltre che umane».
Quella che sta per finire sarà la sua ultima stagione agonistica: «A livello internazionale ho chiuso con i campionati europei in Slovenia dello scorso ottobre. Quest’anno punto a riprendermi il titolo italiano che mi manca da tre anni. Ormai ho iniziato ad allenare e sarà questo l’obiettivo principale per la mia carriera sportiva. Allenare mi sta dando quegli stimoli che, ormai, come atleta faccio fatica a trovare. Inoltre vorrei mettere a frutto la mia esperienza di giocatore acquisita in oltre 20 anni». Si congeda con i ringraziamenti: «In primis Simone Carrucciu e gli amici sardi che mi hanno permesso di conoscere un pezzetto di Sardegna; per me è stata la prima volta nella vostra meravigliosa terra. Io sono siciliano e stare da voi è stato come stare a casa. Sono veramente rimasto impressionato dalla bellezza dei vostri paesaggi e dalla natura. Nella vostra ospitalità ho ritrovato lo spirito isolano che ben conosco. Mi sono ripromesso di tornare per potere ancora ammirare le vostre bellezze. Grazie ancora a tutti voi e Viva lo Sport».
ALTRE IMPRESSIONI RACCOLTE A SORGONO
Marco Pinna (Referente Regionale CIP Scuola): “A livello di impatto, didattico e comunicativo, è stato un incontro molto performante perché colpisce non solo gli aspetti insoliti, come per esempio poter dialogare con un’olimpionica medagliata, ma soprattutto perché abbiamo conosciuto persone che nella loro assoluta normalità fanno cose incredibili ed eccezionali. Non mi aspettavo che toccasse così nel profondo studenti ed insegnanti. E non nascondo che in certi momenti, mentre scorrevano le immagini dei successi sportivi dei protagonisti, ho visto scendere qualche lacrimuccia. Emotivamente è stato un incontro molto emozionante. A mio avviso è un format che dobbiamo approfondire. Sicuramente migliorabile. I docenti imparano tante importanti nozioni”.
Danilo Russu (Presidente regionale FIN e FINP): “Esprimo la mia personale soddisfazione. Diffondere l’attività Paralimpica per la Sardegna sta rappresentando una costante del CIP Sardegna. Parlare del Nuoto Paralimpico in località lontane dal mare e senza la presenza di una piscina può essere uno stimolo per investire in strutture che siano accessibili a tutti da parte delle amministrazioni. Coinvolgere le scuole e quindi i futuri cittadini del domani, confrontarsi con loro, non può che essere una spinta per un mondo inclusivo”.
Simone Carrucciu (Presidente FITeT Sardegna): “È stato bello fare breccia nei cuori di tutti gli studenti che prima di questo incontro non avevano mai riflettuto su come possa essere normale l’esistenza di un atleta paralimpico di rilevanza internazionale. Il segreto sta nell’avere voglia di fare, di mettersi in discussione, di non arrendersi al primo ostacolo, e questo vale a prescindere dalla disabilità. Elisabetta e Beppe hanno dato un segno tangibile di quanto la vita possa sempre offrire delle possibilità, perché tutti ce la possono fare. Con Beppe Vella è nata una bella amicizia e penso che in futuro ci accomuneranno dei progetti legati alla pratica del tennistavolo”.
Manolo Cattari (Psicologo dello Sport e psicoterapeuta): “Dobbiamo lavorare così. In parallelo ai grandi eventi vanno organizzati dei percorsi soprattutto con le scuole. Ad appuntamenti di questo tipo seguono solitamente incontri di formazione sugli sport paralimpici, rivolti ai professori di motoria, ed esperienze pratiche, in cui i ragazzi possono sperimentare le difficoltà. I due atleti sono stati bravissimi, mi hanno colpito tanto. Ho avuto l’impressione che i messaggi siano arrivati, i giovani allievi sono tornati a casa con delle informazioni che diventano anche delle responsabilità. Dal momento che ascolti delle storie, vivi delle sensazioni, inglobi delle informazioni, stai acquisendo un potere che diventa anche responsabilità nei confronti di chi hai a fianco. La valorizzazione della diversità espressa dai due ospiti è stata recepita in pieno”. (da comunicato uff Stampa CIP Sardegna)
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