FOCUS: La vera storia di Filippo Tortu
MILANO – Filippo Tortu ha solo 20 anni compiuti il 15 giugno 2018 ma è l’astro nascente dello sport italiano, l’uomo che ha proiettato l’atletica azzurra in una dimensione a tre cifre che, nei 100 metri, equivale a un crono sotto i 10 secondi grazie al 9”99 ottenuto a Madrid lo scorso 22 giugno. Un tempo che toglie dall’albo dei primati italiani dopo quasi 39 anni il 10”01 del leggendario Pietro Mennea, atleta che rappresenta un simbolo dello sport italiano del Novecento.
L’impresa di Tortu nasce in Lombardia, da Costa Lambro, dalle piste di Besana Brianza e di Giussano, dalle prime volate in maglia Besanese e Vis Nova Giussano e dai primi successi in chiave nazionale con i colori dell’Atletica Riccardi Milano. Nasce da un legame familiare fortissimo che Filippo ha con il fratello maggiore Giacomo (due titoli italiani Allievi e una finale europea Under 23 sui 200 metri) e soprattutto con papà Salvino, ex velocista (anche il nonno era uno sprinter) che lo segue come allenatore praticamente da sempre.
«Filippo e Salvino rappresentano per me l’arte di saper aspettare» dice il presidente del Comitato Regionale FIDAL Lombardia Gianni Mauri, ricordando anche, tra le altre cose, quando Salvino Tortu decise di evitare a Filippo i Mondiali Under 18 di Cali 2015 (dove avrebbe potuto inseguire una medaglia) per non sottoporre a stress dannosi e a rischi di infortuni un fisico che in quella fase stava vivendo (a 17 anni) una vorticosa crescita. (continua dopo la foto)
«Il binomio – prosegue nella propria analisi Mauri, in passato allenatore di marciatori e fondisti e anche fiduciario tecnico regionale dal 1997 al 1999 – costituisce per me, ma penso per l’intera atletica Lombarda e nazionale, un esempio e una strada maestra da seguire. Infatti coach Salvino ha espresso da sempre con Filippo, nella pratica e al meglio, un concetto chiave per lo sviluppo ottimale dei giovani talenti, ovvero la capacità di essere pazienti, la capacità di costruire l’atleta al meglio e senza fretta, senza farsi “prendere” dal traguardo immediato, ma con una visione di medio e lungo periodo, il tutto caratterizzato da una costruzione integrale dell’atleta, realizzata con modestia, capacità e completezza».
Tortu è sicuramente uno dei talenti più straordinari che l’atletica italiana abbia mai avuto: in molto l’hanno (giustamente) accostato più a Livio Berruti, olimpionico dei 200 metri a Roma 1960, che a Pietro Mennea, i cui successi sono nati da volumi di allenamento enormi. Per arrivare ad abbattere il “muro” e a vedere il triplo nove lo sprinter brianzolo ha però vissuto una gestione del proprio percorso atletico pressoché perfetta, sempre mirata a correre forte da “grande”, pur passando attraverso primati italiani Allievi (10”33 sui 100 e 20”92 sui 200) e Juniores (10”15 sui 100).
Filippo ha comunque vissuto la realtà dell’atletica lombarda, delle sue competizioni e delle sue rappresentative: con la maglia della Lombardia ha vinto gli 80 piani e la 4×100 al Trofeo Ceresini di Fidenza nel 2013 e poi, nello stesso anno, conquistato il titolo italiano Cadetti degli 80 a Jesolo; con la rosa camuna sulla canotta ha affrontato il Brixia Meeting Under 18 nel 2015 correndo la 4×100.
«Filippo Tortu è una straordinaria opportunità di crescita, di visibilità e di promozione dell’atletica,. Complimenti a Filippo e a Salvino per quanto hanno fatto sinora: sono il nostro orgoglio ma il bello deve ancora venire!» prosegue un entusiasta Mauri.
Il numero uno di FIDAL Lombardia ha un auspicio: «Che Filippo, che ha raccolto l’eredità immensa di Pietro Paolo Mennea, trascini ancor di più il rilancio della nostra atletica: in questa prima parte della stagione sono infatti diversi gli azzurri/azzurre in progresso e molti di questi sono gli splendidi giovani che vedremo protagonisti agli Europei Under 18 e ai Mondiali Under 20». Già, le rappresentative giovanili: nel mese di luglio saranno ben 22 gli atleti lombardi di nascita o di tesseramento a gareggiare in Nazionale Under. In attesa che “l’effetto Tortu” si faccia sentire sui ragazzi ancora più giovani. (Intervista in esclusiva per SportSmall.it in collaborazione con Fidal Lombardia)
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