FOCUS: Tiki Taka, Gianluigi Buffon
COLOGNO MONZESE – All’interno del programma “Tiki Taka – Il calcio è il nostro gioco”, il talk show sportivo condotto da Pierluigi Pardo in onda alle ore 23.15 su Italia 1, è intervenuto il portiere del Paris Saint Germain, Gianluigi Buffon.
Sulla mancanza e sulla possibilità di tornare in Nazionale, dichiara: «Obiettivamente ormai siamo andati oltre, giustamente. Ho intrapreso un percorso nel quale è giusto dare fiducia a questi nuovi ragazzi e al CT che sta facendo un ottimo lavoro. A livello di portieri poi non c’è nessuna esigenza, perché Donnarumma sta facendo benissimo e dietro di lui ci sono delle grandi certezze come Cragno, Meret, Perin e Sirigu».
Sulla Juventus, dichiara: «La Juve è una parte importantissima della mia vita. Ho vissuto lì quasi 20 anni, ho lasciato relazioni importanti e ho messo in campo ogni goccia di sudore per la causa. Ma ci sono dei momenti in cui è giusto darsi un abbraccio e capire che è giusto intraprendere un altro tipo di discorso».
Sull’accoglienza del San Paolo in Champions, dichiara: «L’accoglienza è stata calda ma me l’aspettavo, non poteva essere altrimenti. Però da un certo punto di vista ho provato anche orgoglio perché un’accoglienza del genere significa che anche a 40 anni mi temono. Mi auguro comunque che agli ottavi, oltre al PSG, ci vada il Napoli. Perché se lo merita, poi perché voglio un bene dell’anima ad Ancelotti e perché tutti pensavano che fosse lo spauracchio e invece ora è al primo posto. Mi auguro che porti a termine il compito».
Sulla possibilità di un ritorno di Cavani al Napoli, dichiara: «Con il Matador parlo spesso dell’Italia e anche di Napoli. Lui è molto legato a Napoli per l’amore del popolo napoletano. Non è insensibile alla causa ma credo che in questo momento giocare nel PSG dia, sulla carta, un’opportunità di arrivare fino alla fine in Champions. Non che il Napoli non ce l’abbia ma penso che fino a giugno Cavani vorrà provarci insieme a noi».
Su una possibile finale di Champions con la Juventus, dichiara: «La Juve mi piacerebbe incontrarla sempre, tranne che in finale. Lì la vorrei evitare perché sarebbe un colpo basso della vita che non so se riuscirei a parare al meglio. Tutti gli altri incroci invece mi andrebbero bene».
Sulla finale “River Plate-Boca Juniros” che si giocherà a Madrid, dichiara: «E’ una sconfitta del calcio il fatto che si giochi a Madrid. Un pochino fa pensare, una gara di questo fascino è stata rovinata e deturpata dal vero senso della sfida e dello sport. Bisognava giocare l’andata alla Bombonera e poi il ritorno al Monumental. Questa sarebbe stata la normalità».
Su Icardi, dichiara: «Non mi manca perché ogni volta che mi vedeva mi faceva gol».
Sulla mancata possibilità di giocare con Cristiano Ronaldo nella Juve, dichiara: «Ho parlato tante volte con Agnelli e ho pensato che dopo un periodo così lungo e stressante, fosse arrivato il momento di finire. O smettevo di giocare, e ci ho pensato, oppure se fosse arrivata una proposta per continuare a giocare ad alti livelli, l’avrei presa in considerazione. Un campionato esotico non l’avrei considerato, a maggio è arrivato il PSG ed è stata una scelta ponderata con tutto il mondo Juve. Infatti ci siamo lasciati in modo molto bello, è stato un distacco dolce».
Su Gattuso, dichiara: «Rino sta sorprendendo tutti. La cosa più bella che vedo è che la squadra incarna lo spirito e le caratteristiche umane di Gattuso: questa cosa è uno spot incredibile per il calcio».
Su un eventuale punto debole della Juventus, dichiara: «Ad oggi non ne vedo. Mi sembra la solita Juve con in più Cristiano Ronaldo. La mentalità, i valori e il gruppo storico sono rimasti gli stessi, in più è stato aggiunto un grande giocatore. Dopo anni di vittorie c’era bisogno di uno shock simile per ricreare entusiasmo e nuove energie per continuare e a vincere. Dopo 7 anni di Scudetti continuare a vincere non è mai scontato, anche se sei più forte. E come me, magari anche altri potevano pensare di cambiare. Per questo, l’unico modo per ridestare tutti era fare un acquisto top».
Sulle parole dette l’anno scorso dopo la partita contro il Real Madrid, dichiara: «Ho fatto quell’intervista perché ero fuori dalla grazia di Dio. Qualche giorno dopo dichiarai che sapevo già di aver esagerato ma in quel momento sentivo di dire quello, non potevo dire altre cose. Se domani dovesse ricapitare ridirei le stesse cose, poi dopo tre ore chiederei scusa a tutti. In quel momento gestire determinate cose era difficile ma ho parlato in quel modo perché quella era un’impresa storica, da raccontare ai figli, nei secoli dei secoli, perché rimontare tre gol a Madrid non lo fa nessuno e mi sono arrabbiato per quello, non perché pensavo che potesse essere la mia ultima partita in Champions. Sul rigore ripeto che quella resta una situazione dubbia e in una situazione del genere, a un minuto dalla fine, un arbitro con un’altra esperienza non fa quel tipo di scelta. Ne sono certo al mille per mille».
Sul Pallone d’Oro a Modric dichiara: «Modric ha fatto una stagione incredibile e negli ultimi anni ha dimostrato di essere un campione eccezionale. Penso che se l’avesse vinto Mbappè o Griezman non sarebbe stato uno scandalo, perché la vittoria di un Mondiale incide molto. Solo la forza di due fenomeni come Cristiano Ronaldo e Messi ha fatto sì che negli ultimi 10 anni pesasse meno la vittoria di un Mondiale».
Sulle scritte shock di Firenze contro Scirea e l’Heysel, dichiara: «È un discorso molto delicato, non mi va di bacchettare la gente. Non credo che un tifoso della Fiorentina abbia scritto una cosa simile. A un essere umano che abbia più di 15 anni che scrive una cosa simile, la mano gli deve cadere immediatamente. Una persona che scrive quella cosa simile è già stata condannata dalla vita».
Sul ricordo del giorno del funerale di Astori, dichiara: «A un ragazzo come Astori ci penso almeno 4-5 giorni a settimana. Si era creato un clima di maggior serenità e rispetto tra le tifoserie di Fiorentina e Juve. L’accoglienza che ci hanno riservato il giorno del funerale è stata commovente ed è per questo che non voglio credere che un tifoso della Fiorentina, sette mesi dopo, abbia scritto quelle frasi». (dichiarazioni pervenute da Direzione Comunicazione e Immagine Mediaset)
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