FOCUS: Cip Sardegna – Secci vice campione del mondo di wakesurf
CAGLIARI – La Sardegna paralimpica coglie un altro podio mirabolante. Succede a Callaway Garden, nella statunitense Georgia, sede del Nautique Master Wakesurf Championship. In quelle acque il villacidrese Fabio Secci non solo è stato il primo italiano a cimentarsi in una competizione così importante, ma alla fine conquista la piazza d’onore tra una sessantina di concorrenti provenienti da svariate nazioni tra cui anche Giappone, USA, Canada, e Polonia.
Durante l’esperienza americana ha dapprima superato le qualificazioni come terzo classificato su sette gareggianti, poi si è ulteriormente superato nella finalissima che l’ha visto competere con altri quattro specialisti nell’adaptive standing, categoria riservata agli atleti paralimpici.
Si è ritrovato tra la crema del wakesurf grazie al titolo europeo conquistato in Gran Bretagna (una delle 5 tappe organizzate in tutti i continenti) che gli ha permesso di misurarsi per l’ambito Master.
Per non farsi mancare nulla a Luglio era a Ginevra (Svizzera) dove ha partecipato nella categoria open che non includeva persone con disabilità.
Immensa la gioia del trentasettenne isolano che non è certo da questa stagione che si impegna assiduamente su questo fronte.
Fabio usa una protesi alla gamba sinistra sin dalla nascita per via di quei diciassette centimetri di differenza con quella destra. Questo non gli ha mai impedito di mettersi in gioco in svariate discipline sportive, prima di farsi incantare da surf e wakesurf. Ma le sue finalità non si sono mai limitate alla mera conquista di un titolo. “In realtà ho sempre voluto dimostrare che non esistono diversità – interviene Fabio Secci – se non quelle che ogni persona si pone davanti, forse come scuse per non lottare o semplicemente per timore di fallire”.
Impressioni dopo questo piazzamento?
L’esperienza in USA è stata ancora una volta importante per dare visibilità allo sport: persone con diverse disabilita possono partecipare e performare ad alti livelli.
E poi portare la bandiera sarda e italiana a livello mondiale dà un’enorme visibilità al bacino di atleti che tra lavoro e impegni vari portano avanti i loro sogni.
Non stai mai fermo un attimo..
Eh, si. Sarebbe bello poter contare su una community di atleti che con le loro conoscenze dello sport e le diverse disabilità sia in grado di aiutare nuove generazioni ad intraprendere lo stesso cammino. Stiamo contribuendo a scrivere una piccola parte di storia dello sport.
In poche parole cos’è il Wakesurf?
Pensiamo al surf ma dietro ad un onda creata dalla barca. L’atleta usa una corda solo per alzarsi e dopo aver trovato il giusto punto nell’onda utilizza la sua forza per fare manovre ed evoluzioni.
In Italia siete in tanti che praticate?
Da noi questo sport sta crescendo rapidamente ma non vi sono ancora tanti atleti adaptive che hanno partecipato a gare di livello mondiale.
Prossimi impegni per Fabio Secci?
La stagione del Wakesurf si conclude con questa tappa ma quella del surf è alle porte. Tra questi sport si possono identificare similarità che aiutano gli atleti a progredire e imparare nuove manovre ed evoluzioni.
Nel frattempo tra lavoro e altri hobbies continuerò il mio percorso di training per le prossime gare nella stagione del 2020.
Ringraziamenti ?
Li rivolgo a tutte le persone che hanno contribuito a questo risultato. E poi agli sponsors Blatchford Prosthetic e Alps Europe. Infine doveroso omaggio a Sara e famiglia.
E se qualcuno volesse seguire le tue imprese?
Molto semplice: Instagram e Facebook su @seccifabio
A SASSARI AGITAMUS E IL GIRASOLE ATTIRANO TANTE PERSONE IN CERCA DI FORTI EMOZIONI
Sono settimane particolarmente piene per lo staff di Agitamus che a volte deve farsi in tre per garantire la presenza nelle varie presentazioni tra i ventisei istituti comprensivi distribuiti in varie plaghe isolane. Il progetto supportato dalla Regione Sardegna e che crea commoventi empatie tra alunni e atleti paralimpici si basa anche sul libricino scritto dallo psicologo Manolo Cattari che di Agitamus ne è il massimo coordinatore. E la scorsa settimana a Sassari si sono accalcati in duecento per assistere alla singolare rappresentazione che ha condensato i significati del racconto di un girasole che si sa brillantemente adattare ad una situazione che lo vede repentinamente impossibilitato a svolgere il suo canonico ruolo. Così come fanno i superlativi atleti paralimpici che puntualmente lasciano di stucco i piccoli discenti di Agitamus per come sanno districarsi autonomamente nei loro percorsi esistenziali quotidiani.
Non sono mancati i colpi a sensazione nell’appuntamento organizzato da Monica Pirina e Tino Marongiu, come la freccia scoccata dal vice presidente nazionale della FITARCO Paolo Poddighe che ha dato il via alla serata facendo scoppiare un palloncino. Il noto arciere e vice presidente vicario del CIP Sardegna è in realtà colui che ha dato la spinta propulsiva affinché il disegno didattico di Cattari potesse fare breccia sulle istituzioni politiche e scolastiche. Sia lui, sia la presidente Cristina Sanna si sono rivolti al folto pubblico esprimendo l’entusiasmo per un’iniziativa che ha sicuramente fatto da cassa di risonanza alla mission del CIP Sardegna. Gli effetti speciali continuano con Manolo Cattari che ha presentato e chiacchierato con gli atleti paralimpici rappresentanti le tre disabilità fulcro: il nuotatore amputato del Progetto AlbatroSS Sassari Nicola Azara, i due giocatori non vedenti di torball Giuseppe Scanu e Salvatore Cocco (Tigers Cagliari), la ballerina cieca Roberta Pinna (DanceOzieriAcademy) e il team di nuotatori intellettivo relazionali del Progetto AlbatroSS. Il tutto arricchito dalle performance interpretate dall’Associazione Teatrale Paco Mustèla, diretta da Pier Natale Sanna. Per ciascuna disabilità si recitano delle poesie e dopo ogni intervista segue proiezione di un filmato sul protagonista di turno, con colonna sonora dal vivo. Lo spettacolo si giova del continuo supporto artistico di Raffaele Pikereddu (sue le raffigurazioni del libro sul girasole) che con l’ausilio di un proiettore dà una sua personale lettura su ciò che accade in sala.
Il finale è ancor più pirotecnico con un flash mob orchestrato dalla istruttrice di danza Cristina Resta (DanceOzieri Academy) e dalla sua allieva Roberta Pinna: tutta la platea si dimena al buio con loro creando una forte e coinvolgente condivisione di stati d’animo. “Mi sono divertita tantissimo – ha commentato a posteriori la presidente del CIP Sardegna Cristina Sanna – perché l’organizzazione dell’evento è stata atipica con tanti spunti ben articolati che hanno tenuto sempre accesa la nostra attenzione. E’ stata l’occasione per conoscere tante belle persone che mi hanno manifestato inequivocabili apprezzamenti sugli effetti benefici del progetto Agitamus”.
IL VENTENNALE DEL TORNEO SARDINIA OPEN IN CORSO AD ALGHERO, FIORE ALL’OCCHIELLO DEL MOVIMENTO PARALIMPICO
Il CIP Sardegna appoggia anche quest’anno una delle manifestazioni più importanti a livello internazionale organizzate sul suolo isolano.
Negli impianti di Maria Pia di Alghero sono già cominciate le battaglie a suon di racchette che fino a sabato animeranno il Sardinia Open International Uniqlo Wheelchair Tennis che raggiunge la suggestiva meta delle venti edizioni. E per questa circostanza la sempre pittoresca Riviera del Corallo è stata invasa da un centinaio di atleti provenienti da ventidue nazioni. Quasi una tappa obbligata per i migliori cultori della disciplina che ambiscono ad un posto alle paralimpiadi di Tokio 2020. Con il significativo patrocinio dell’ITF (International Tennis Federation) la kermesse in carrozzina assegnerà titoli di singolo e doppio di prima e seconda categoria, maschili e femminili nelle categorie quad e juniores.
Nel citare i partecipanti si percepisce che avvicinarsi ai campi del Tennis Club Alghero in questi giorni significa assistere a delle performance di rara spettacolarità. E’ infatti presente il francese Stephane Houdet, n. 3 al mondo e vincitore delle ultime quattro edizioni. Sarà sicuramente insidiato dai due britannici Alfie Hewitt, Gordon Reid e dal suo connazionale Nicolas Peifer.
Prelibato anche il piatto femminile con la presenza delle migliori specialiste a partire dalla giapponese Yui Kamiji, n. 2 al mondo e vincitrice in terra sarda nel 2015. Troverà l’agguerrita olandese Aniek Van Koot, n. 3 del mondo e reduce dalla vittoria agli Us Open. Compaiono anche la britannica Jordanne Whiley e la tedesca Sabine Ellerbrock che in Riviera ha vinto per ben tre volte.
Non mancano i rappresentanti del Sardinia Open Sassari che a giugno hanno sbancato ai campionati italiani assoluti di Roma: Luca Arca, Marianna Lauro, Maria Paola Tolu, Mario Cabras e ovviamente il patron della manifestazione Alberto Corradi, in una delle ultimissime apparizioni ufficiali dopo l’annuncio del suo ritiro.
“Grazie a questa manifestazione e alla collaborazione con l’ANMIC che annovera oltre 25.000 tesserati in Sardegna – ha dichiarato Corradi – tanti ragazzi si sono riavvicinati alle discipline sportive dopo aver avuto degli incidenti che hanno radicalmente cambiato la loro vita, traendo così anche grandi vantaggi per il reinserimento nell’ambito sociale, ribadendo il valore sociale formativo e culturale dello sport, come diritto di tutti i cittadini ancora, purtroppo, molto lontano da essere completamente affermato nella pratica quotidiana”.
Nella programmazione stilata dagli organizzatori c’è spazio per un Corso teorico pratico dal titolo “Approccio all’atleta diversamente abile nello sport professionistico”.
Da venerdì 4 ottobre 2019, in occasione delle semifinali, è prevista la diretta televisiva e streaming sul sito www.sardiniaopen.net.
La presidente del CIP Sardegna Cristina Sanna ha confermato la sua presenza per sabato 5 ottobre, giorno di finali e premiazioni. (da comunicato Uff Stampa Cip Sardegna)
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