FOCUS: Sondrio e Valmalenco, paradisi per gli amanti dell’arrampicata su falesia
SONDRIO – La roccia più diffusa in Valmalenco è il serpentino. Numerose sono le falesie in grado di soddisfare qualunque arrampicatore. Quella dello Zoia è un’ottima palestra naturale per chi vuole allenarsi e migliorarsi in un ambiente naturale unico, dove spesso si possono incontrare i migliori atleti italiani e non solo. Le altre falesie a più tiri sono quelle della Val Poschiavina, della diga di Campo Moro, del Torrione Porro e della Sentinella della Vergine.
Da Campo Franscia salire fino Campo Moro (7 km). Dopo una curva, in vista del muro della seconda diga, lasciare l’auto nel grande piazzale del Rifugio Poschiavino. Dal parcheggio si possono notare i muri rossastri, caratterizzanti i tiri di quest’area.
Chiareggio è culla della storia alpinistica e sede di gloriose scuole di alpinismo. Già a partire dal dopoguerra alcune pareti vicine all’abitato vennero utilizzate come palestra e scuola di roccia. Con l’avvento dell’arrampicata libera, dopo la metà degli anni Settanta, i sassisti trovarono su queste strutture di fondovalle un terreno di gioco ideale per sperimentare la nuova filosofia e tecnica di arrampicata. Recentemente il terreno di gioco degli arrampicatori si è ampliato con la riscoperta del bouldering, ovvero la scalata sui massi alti pochi metri disseminati dalla piana di Chiareggio sino al Rifugio Gerli-Porro. Tutte le pareti della zona si trovano in un contesto di alta montagna di grande bellezza, dai 1.500 metri dei massi di Senevedo, collocati in piccole radure nascoste nella pecceta, alla piana di Chiareggio, agli alti pascoli dell’Alpe Ventina a 2.000 metri.
Falesia a due passi dalla città di Sondrio. Procedendo sulla strada statale 38 si trova a 300 metri prima dell’imbocco della tangenziale di Sondrio. In direzione nord si può vedere la falesia sulla sinistra (alla rotonda imboccare la seconda uscita).
Per scaricare le cartine: sondrioevalmalenco.it/it/arrampicare-su-falesia-sondrio-valmalenco
Sondrio e Valmalenco, nel cuore della Valtellina, è un territorio caratterizzato da una natura selvaggia, ma generosa, incastonato tra le Alpi Orobiche e Retiche, tra cui svetta, con i suoi 4.050 metri, il pizzo Bernina. Regno della neve d’inverno con 60 km di piste da sci, uno snowpark e una sconfinata offerta di attività all’aria aperta, tra montagne bellissime e maestose, sa regalare una scenografia di colori, profumi e sapori che mutano ad ogni stagione. Non mancano bellezze naturali, artistiche, storiche e scenari unici, come i terrazzamenti vitati, sul versante retico dell’Adda, sui quali si producono pregiati vini che ben si accompagnano ai migliori prodotti della tradizione enogastronomica valtellinese. (fonte: da comunicato Ufficio stampa Consorzio Turistico Sondrio e Valmalenco)
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