FOCUS: Bracco Atletica
MILANO – Un anno indimenticabile. La prima Coppa Italia della sua storia, il raggiungimento dei 150 titoli vinti. Successi nazionali ed internazionali, dagli otto titoli italiani vinti alle medaglie conquistate ai Mondiali di Yokohama. Con la soddisfazione di aver raggiunto l’obiettivo anche là dove tradizionalmente la società non ha mai particolarmente brillato. Traguardi ottenuti grazie all’abnegazione ed allo spirito di sacrificio delle atlete ma anche al lavoro programmato della società. Un connubio vincente che Bracco Atletica porta avanti da anni. Nel corso della festa sociale tenutasi sabato a Palazzo Lombardia in presenza dell’Assessore allo Sport di Regione Lombardia Martina Cambiaghi, Bracco Atletica ha premiato le sue atlete. Sia quelle che hanno vinto un titolo, sia quelle che hanno dimostrato disponibilità, tenacia e generosità. Perché, se i titoli contano, sono le doti umane a fare la differenza, nello sport come nella vita. L’orgoglio e la commozione del presidente Franco Angelotti nella intervista che segue.
Franco Angelotti, i ringraziamenti alle atlete
“Una anno straordinario, un bilancio estremamente positivo – dichiara orgoglioso Franco Angelotti, presidente di Bracco Atletica – Otto titoli italiani vinti, indoor e non. Tra questi il 150° titolo della nostra storia. Alcuni successi sono stati particolarmente emozionanti per la storia personale della protagonista o perché si tratta della prima competizione vinta dalla nostra società. Altre ci hanno gratificato per il lavoro programmato negli anni. E poi la partecipazione delle nostre atlete ai campionati europei, nonché la presenza di sette di loro nel giro della Nazionale. Per questo ringrazio tutte le nostre 250 atlete e la cinquantina di persone che, con ruoli diversi, gravitano attorno alla società“
Coppa Italia e corsa campestre, sfatati i tabù
“Tante le note positive dietro i successi conseguiti quest’anno. A cominciare dalla vittoria della Coppa Italia, la prima volta per Bracco Atletica. Senza dubbio la vittoria più importante. Un successo che ha interrotto il dominio, fino a quest’anno incontrastato, delle società militari. Non posso non citare i successi nella corsa campestre, frutto di un lavoro programmato negli ultimi cinque anni. Un successo fortemente voluto da quando abbiamo cominciato a costruire una squadra che potesse competere in una disciplina per noi tradizionalmente ostica. Oggi possiamo dire di aver colmato questa lacuna”
Giancarla Trevisan e Lidia Barcella, successi che emozionano
“Dietro i traguardi della società – sottolinea Franco Angelotti – si celano sempre gli sforzi e i sacrifici delle atlete che li hanno conseguiti. Perché si tratta anche di successi individuali. La prova di Giancarla Trevisan nella staffetta è stata senza dubbio quella più emozionante. La sua medaglia di bronzo ai Mondiali di Yokohama è giunta inaspettata, proprio per questo è risultatala più bella. Anche dal punto di vista tecnico. Ci ha letteralmente commosso. E poi c’è Lidia Barcella, il cui spirito di abnegazione le ha consentito di impegnare il poco tempo libero che il lavoro le consente negli allenamenti. E conseguire un risultato così straordinario, sua la firma al 150° titolo della nostra storia”
Tenacia e generosità, per fare la differenza
«Vittorie frutto non solo di capacità tecniche e lavoro programmato – evidenzia Franco Angelotti – Lo sport fornisce una metodica di lavoro, responsabilizza, insegna anche delle sconfitte. Ma servono doti umane, le uniche che permettono di fare la differenza. Per questo motivo abbiamo voluto dare un riconoscimento a tutte le ragazze che con il loro comportamento sono state un esempio per tutti noi. Tra le altre, le azzurre Valentina Trapletti, Lidia Barcella, Luisa Sinigaglia, Laura Pellicoro e Alessia Brunetti. A Martina Lorenzetto è stato consegnato il Premio Tenacia per essere tornata a gareggiare dopo un anno di inattività, Alice Colonetti ha ricevuto il Premio Generosità per la sua illimitata disponibilità. Una menzione speciale a Flavia Battaglia che a distanza di un anno è mezzo dalla maternità è tornata per dare il suo personale contributo alla società. Un esempio di fedeltà che ci inorgoglisce. Evidentemente negli anni abbiamo lavorato bene».
Fare atletica a Milano, serve un piano strategico
«Da diciannove anni – conclude Franco Angelotti – promuoviamo l’atletica a Milano, diamo risposta alla voglia di fare atletica dei milanesi, Una voglia altissima frustrata dalla carenza di impianti. Insufficienti per numero, inadeguati per agibilità. Un problema atavico, al quale si può porre rimedio solo con una strategia di medio-lungo periodo. Solo così si possono rendere fruibili le strutture già esistenti e costruirne di nuove, come la piscina olimpionica. Bracco Atletica dal canto suo continua a insistere sulla necessità di utilizzare i mini impianti scolastici, là dove si può trasmettere l’impatto sociale dello sport. In attesa che qualcosa cambi». fonte: Milanosportiva
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