05 Dic 2019
di Redazione 
FOCUS: La moviola di Bonfrisco – puntata 10
MONZA – L’ex fischietto di Serie A (1995-2001) Angelo Bonfrisco, con la nuova rubrica LA MOVIOLA DI BONFRISCO prova a sciogliere i dubbi attraverso le domande che gli porge in esclusiva SportSmall.it su specifici casi da “moviola” che attanagliano i tifosi più appassionati ed esigenti e per quelli che vogliono guardare questo sport, attraverso lenti sempre più trasparenti. Questo spazio vuole essere per l’ex fischietto anche un luogo dove esprimere concetti ed opinioni sul settore giovanile.
IL CASO: Le dichiarazione di Čeferin sul VAR rilasciate al Daily Mirror.
Intorno alle ore 13 del 4 dicembre 2019, Angelo Bonfrisco è stato di fatto, tra i primi ex arbitri di Serie A, a commentare dalle frequenze di Radio Sportiva, quanto dichiarato dal numero 1 dell’Uefa Aleksander Čeferin, sloveno classe 1967, presidente dello stesso ente sportivo dal 2016.
L’ex legale esperto di sport con una ormai lunga carriera di dirigente nelle attività calcistiche, da sempre scettico al VAR, non ha lesinato ulteriori dubbi sull’attuale applicazione di tale tecnologia nel gioco, rilasciando a questo proposito alcune importanti dichiarazioni al Daily Mirror.
Pur ammettendo che per lui sarà difficile immaginare il futuro del calcio senza tale strumentazione, ha fatto capire come ad esempio, tutto rimanga un po’ soggettivo, pensando a come le righe tracciate dai VARISTI siano disegnate dal loro stessi e quindi non oggettive per davvero. 10-20 centimetri di tolleranza secondo lui aiuterebbero ad avere un excursus un po’ più morbido per non imbattersi in fuori gioco di calciatori per la punta di un naso…
Per non parlare del fatto di come Čeferin sia altresì convinto che l’arbitro non possa interpretare la volontarietà o meno sui falli di mano, perché i direttori di gara stessi non sono “psichiatri…“. Insomma per lui molte cose sono da rivedere come i criteri di valutazioni che lasciano ancora spazio a molteplici interpretazioni.
Bonfrisco a Radio Sportiva è sembrato molto netto nell’affermare che le regole dovrebbero sostenere anche la praticabilità pure per i direttori di gara dei settori giovanili e molto altro.
L’INTERVISTA
SportSmall.it Dunque Bonfrisco, riprendiamo da dove si è interrotto il dialogo con la radio. Approfondiamo ulteriormente.
LA MOVIOLA DI BONFRISCO: «Righe tracciate in maniera soggettiva? Uno psichiatra per interpretare i falli? Un studioso della mente servirebbe anche per capire chi siano davvero i simulatori ad esempio. Insomma, allora tutto è opinabile. Poi subentra l’esperienza dell’arbitro. Non è che si puo’ arrivare e ricambiare tutte le regole del gioco ancora.
Il VAR poi. Questo strumento non risolve tutto. Perché c’è sempre da vedere cosa dicono le regole. Ceferin secondo me non è stato preciso nelle sue affermazioni, anche perché se uno parte da un pregiudizio come il suo sul VAR allora ecco che tutto si blocca.
Il VAR però delle cose le ha risolte come il fuorigioco ad esempio e il gol non gol. Dal campo alcune cose non sono verificabili. Ora con la tecnologia applicata da un arbitro con esperienza si ha la precisione assoluta di chi è l’ultimo difensore, chi l’ultimo attaccante, per capire chi è punibili e chi no… Le linee sono oggettive poi altroché… a parte le piccole tolleranze della stessa macchina VAR».
SportSmall.it Quindi lasciare i famosi 10-20 centimetri di tolleranza sulle righe di fuorigioco può aiutare?
LA MOVIOLA DI BONFRISCO: «No. Perché il problema sarebbe solo spostato di dieci, venti centimetri».
SportSmall.it Allora la soluzione quale potrebbe essere?
LA MOVIOLA DI BONFRISCO: «Faccio uno sforzo mentale per capire quale sia il vero messaggio che vuol dare il presidente Uefa. Secondo me, a lui non piace vedere annullati alcuni gol per fuorigioco di pochi centimetri. Evidentemente questo dal punto di vista di chi vede il calcio come uno spettacolo finalizzato al gol, vede anche ridotto di alcune reti il gioco stesso (abbassare lo score dei gol ndr). Prima del VAR si diceva nel che nel dubbio, si faceva giocare. Ma ora tutto è cambiato. Prima si davano gol che oggi col VAR non sarebbero assegnati.
Riprendendo il discorso della tolleranza di 10 e 20 cm, secondo me non ci sta. Nel senso che allora dovremmo tornare al concetto di luce tra l’attaccante e il difensore per considerare punibile un’eventuale posizione di off side.
Solo allora daremmo di nuovo un riferimento più semplice agli sassistenti e avremmo ancora da valutare il concetto di tolleranza che corrisponderenbball’ingombro del corpo dell’attaccante che a seconda della posizione può variare da 40 cm a un metro all’incirca. Ecco cosa avrebbe dovuto dire Ceferin. Chiudendo aggiungo: i gestori del calcio dovrebbero fare di più per aumentare la cultura sportiva sulle accettazioni delle decisioni arbitrari con le regole vigenti. L’arbitro è una figura in via di estizione. Ricordiamocelo».
SportSmall.it Allora al nostro utente Franco, che ci ha chiesto cosa pensa Bonfrisco delle dichiarazioni di Ceferin Pres. UEFA sul Var, e nello specifico sulla soggettiva e oggettiva della linea sul fuori gioco, cosa rispondiamo?
LA MOVIOLA DI BONFRISCO: «Di rileggersi ancora questa intervista, che la risposta la trova di sicuro e che lo ringraziamo per la passione con la quale ci segue».
AVETE DUBBI SUL REGOLAMETO? VI PIACEREBBE DISCUTERE ANCHE DEI CASI DAI CAMPI DI PERIFERIA ? BONFRISCO RISPONDE
Basta scrivere a redazione@sportsmall.it
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