FOCUS: Malagò a Tgcom24
ROMA – Il presidente del CONI, Giovanni Malagò, è intervenuto in esclusiva a Tgcom24 a proposito della sospensione del calcio per l’emergenza coronavirus: “Su questo tema ho già espresso un’opinione. Il calcio non può pensare di giocare una partita per conto suo, ci si deve adeguare a quelle che sono delle realtà oggettive del Paese e si deve navigare il più possibile a vista e al tempo stesso cercando di fare una programmazione che se non si può fare col pubblico, non se in alcune zone d’italia o ovunque, lo preveda. Questa è la realtà. Io non ho titolo per parlare del calcio, penso di averlo sullo sport, non posso fare un discorso per una sola disciplina anche se è la più importante e la più ricca, e non considerare gli altri sport. Ieri si è giocato a basket a Milano a porte chiuse tra l’Armani e il Real Madrid. E potrei citare altre decine di situazioni che si stanno svolgendo: non potete neanche avere idea di quello che sta succedendo in giro per il mondo con gli atleti. Tutte le complicazioni per le autorizzazioni, compagnie aeree, manifestazioni che vietano l’ingresso e che vengono annullate”
Sul possibile rinvio delle Olimpiadi di Tokyo ribadisce: “Io ho un unico riferimento che è il Comitato Olimpico, di cui sono anche membro. Parlo quotidianamente con Losanna, non c’è nessuna controindicazione da parte del CIO, assolutamente. L’altra mia interlocuzione, perché come CONI siamo andati molte volte a Tokyo per vedere le sedi di allenamento, Casa Italia, capire la logistica e tutti i servizi, è il presidente del comitato organizzatore che ci ha confermato che non c’è alcuna controindicazione. Poi se qualche rappresentate istituzionale del Giappone ha un’opinione diversa, la rispetto ma il premier giapponese mi sembra che sia stato molto chiaro ed eloquente”
Sulle complicazioni a livello di preparazione atletica per gli atleti che voleranno a Tokyo, Malagò risponde: “Bisogna distinguere le situazioni, generalizzare è impossibile. Ad esempio, nel beach volley c’è una coppia che ha già preso la carta olimpica, sono già qualificati e sono Lupo e Nicolai. Ora sono in Florida dove stanno facendo la preparazione al caldo, poi dovevano venire a Roma quattro giorni per poi volare in Qatar per una gara della coppa del mondo che serve per il ranking. Gli hanno comunicato che non potevano passare per Roma per andare in Qatar. Poi è uscita una regola, che diceva che chi è stato in Italia nei 30 giorni precedenti doveva stare in quarantena. Loro sono partiti per l’America 27 giorni fa e quindi stiamo cercando di risolvere questo problema. Nel frattempo, l’altra coppia, Ranghieri e Carambola, non si sono ancora qualificati per Tokyo e si stavano allenando qui in Italia e non potevano partire per il Qatar. Ieri il Qatar ci ha comunicato che ha annullato la manifestazione. Questo per farvi capire il manicomio che sta succedendo. E questo solo nel beach volley, pensate a tutto moltiplicato per tutti gli sport olimpici”.
Infine, una considerazione sull’impatto economico che potrebbe portare l’annullamento di un’Olimpiade: “Questo calcolo non sarei in grado di farlo perché è un’ipotesi che non è sul tavolo. Tutto il mondo delle Olimpiadi, anche la nostra candidatura su Milano-Cortina, si regge su quelle che sono le dinamiche delle aziende che investono sulla manifestazione e sui diritti televisivi che sono acquisiti molto prima dell’evento. Ma al momento questa non è un’ipotesi da prendere in considerazione. Però certo lo sport in Italia impatta tra l’1,7 e il 2% del PIL in maniera diretta. In maniera indiretta lo raddoppia e si arriva quasi al 4%. Che è una cifra mostruosa”. (fonte da comunicato pervenuto da Direzione Comunicazione e Immagine Mediaset)
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