FOCUS: La moviola di Bonfrisco – puntata 20
di MAX CAVALLARO
MONZA – L’ex fischietto di Serie A (1995-2001) Angelo Bonfrisco, con la rubrica LA MOVIOLA DI BONFRISCO prova a sciogliere i dubbi attraverso le domande che gli porge in esclusiva SportSmall.it su specifici casi da “moviola” che attanagliano i tifosi più appassionati ed esigenti e per quelli che vogliono guardare questo sport, attraverso lenti sempre più trasparenti. Questo spazio vuole essere per l’ex fischietto anche un luogo dove esprimere concetti ed opinioni sul settore giovanile.
IL PUNTO DEL CAMPIONATO
Juventus-Inter, di domenica 8 marzo 2020, è stata una gara disputata in un clima surreale a porte chiuse per via delle misure stringenti dovute all’epidemia da Coronavirus.
Nonostante questo, i giocatori in campo hanno offerto alle telecamere, uno spettacolo calcistico degno e senza risparmio di energie, disputando un match dall’alto tasso agonistico che ha avuto momenti di trascendenza festosa dopo i gol come di consueto. Una normalità questa però stridente in una giornata sportiva in cui i calciatori avrebbero dovuto evitare in campo contatti extra per allontanare potenziali episodi di contagio. Baci, abbracci e cinque scocchiati a mani aperte ne hanno fatto infatti da padrone. (Ma come fai a frenare l’entusiasmo?). Modalità di esultanza post marcature queste, ripetutesi tra l’altro, anche nelle sfide precedenti giocatesi nella medesima giornata.
Proprio per questo si è evidenziata una certa impossibilità di mantenere le distanze tra calciatore e calciatore durante le gare e fuori dal rettangolo di gioco di almeno un metro come le norme sanitarie vigenti attualmente prevedono e come non rispettate anche ad esempio, nell'”adunata” dei calciatori della sfida Parma-Spal durante il lunghissimo pre-gara nei corridoi degli spogliatoi durante il balletto telefonico nel dietro le quinte, tra alcune istituzioni che sino all’ultimo hanno cercato di bloccare il campionato.
Tutti questi tipi di mancate attenzioni sanitarie, porteranno probabilmente alla chiusura dello stesso campionato di calcio di A, almeno sino al 3 aprile. A quel punto i recuperi nell’anno dell’Europeo (sempre che si svolga) sarebbero molto difficili a calendarizzare. C’è chi parla già ad esempio di assegnazione dello scudetto in anticipo con chiusura del torneo durante questo marzo e tenendo buona l’ultima giornatata senza recuperi da fare e, andando a ritroso, l’ultima giornata utile in questo senso, vedrebbe la Juve in testa e quindi potenzialmente vincitrice del tricolore. Finirà così? Probabilmente no. Ma è possibile anche, che si cercherà di provare a proseguire in qualche modo il torneo più in là. Ma abbiamo date certe di quando l’emergenza virus sparirà? Potremmo attenderci comunque dai vertici del calcio, qualsiasi sorprendente risoluzione.
Entrando nell’argomento moviola, invece, possiamo dire che dal punto di visto arbitrale Guida sembra sia stato più che all’altezza della situazione. Ma antriamo nei dettagli.
LA MOVIOLA DI BONFRISCO
SportSmall.it Analizziamo JUVENTUS-INTER 2-0
ARBITRO: Guida di Torre Annunziata
GUARDALINEE: Meli di Parma e Carbone di Napoli
IV UOMO: Maresca di Napoli
VAR: Mazzoleni di Bergamo
AVAR: Paganessi di Bergamo
SportSmall.it: Al 3′ Young aresta il pallone con un tocco di mano su cross di Douglas Costa che chiede il rigore.
BONFRISCO: «Giustamente arbitro e var non intervengono perché questo episodio rappresenta il prototipo del tocco di mano non punibile».
SportSmall.it: Al 11′ Bonucci nella propria area tocca di mano la sfera intercettando un cross di Young.
BONFRISCO: «Potremmo fare il copia e incolla della risposta precedente. Possiamo però aggiungere che in episodi similari istintivamente tutti i calciatori sono portati a chiedere immediatamente un rigore a proprio favore. Questo perché nel campo, fatti come questo, palesemente regolamento alla mano, non punibili, sembrano fallo e fanno scattare le richieste a mani levate dei protagonisti in campo».
SportSmall.it: Al 16′ Milan Škriniar viene colpito da Matuidì sul piede d’appoggio nel tentativo di attaccare l’area nerazzurra al limite della stessa.
BONFRISCO:«Questo episodio era meritevole di un cartellino giallo. Possiamo considera questa mancata sanzione come l’unica sbavatura di una partita condotta dall’arbitro in modo quasi ineccepibile. Il metro di Guida durante tutto il primo tempo è stato quello di sorvolare a livello disciplinarere su alcuni interventi, grazie anche all’atteggiamento positivo dei calciatori».
SportSmall.it: Al 63′ Škriniar viene ammonito, dopo essere stato dribblato da Ronaldo. L’intervento del difensore interista sembra essere stato effettuato con ritardo.
BONFRISCO: «Milan Škriniar è stato ammonito correttamente per questo episodio, anche perché su Ronaldo è stato piuttosto recidivo. Questo è stato un vero fallo tattico perché rappresenta la somma di interventi mirati sui giocatori più tecnici e pericolosi. Il fallo tattico nacque infatti come termine, proprio a descrizione di questo tipo di interventi. Oggi in modo scorretto il fallo tattico, viene nominato quando c’è l’interruzione di una manovra propositiva importante (come i contropiedi o le ripartenze)».
SportSmall.it: Al 80′ Alex Sandro è stato vittima di un intervento a gamba tesa da parte di Vecino intento ad arrivare per primo sulla palla ma lambisce il ginocchioio dell’avversario che poco dopo dovrà essere sostituito.
BONFRISCO: «Io avrei fischiato fallo ma non avrei ammonito Vecino che a mio avviso fa un intervento in contrasto e non particolarmente pericoloso».
SportSmall.it: Cosa ne pensi di queste partite a porte chiuse, è giusto fermare il calcio? Giocare in scenari così surreali ha senso?
BONFRISCO: «Siamo tutti coinvolti in questo momento così delicato per il Paese ed il grande calcio non è lontano dalla realtà. Certo fa effetto vedere partite solo alla tv e non allo stadio, ma tant’è. Surreale ascoltare le voci distintamente di allenatori e giocatori dal piccolo schermo privi delle urla dei tifosi. Personalmente, nonostante il clima desolante ho visto calciatori metterci lo stesso l’anima, ma indubbiamente più controllati ad esempio nelle proteste e più positivi negli atteggiamenti, sia con gli avversari che con gli arbitri. Questo è un clima che comuque non lascia indifferenti. Il calcio è vita, è reale e fa parte delle nostre esistenze. Il calcio è quello che è nel bene e nel male grazie il pubblico. Non è un reality show a porte chiuse».
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