FOCUS: La moviola di Bonfrisco – puntata 21
di MAX CAVALLARO
MONZA – La prima domenica di campionato di Serie A, appartenente ad uno primo turno spalmato su diversi giorni di fine settembre 2020, ha subito regalato ai tifosi un episodio da moviola che sarà considerato cartina tornasole per l’intera nuova stagione.
Si tratta del tocco di mano avvenuto con braccio staccato dal corpo nella gara Juventus-Sampdoria da parte di Bonucci su tiro ravvicinato effettuato da Bonazzoli. Sino alla fine dell’ultima stagione di Serie A questo episodio probabilmente sarebbe stato considerato fallo. Ma la non assegnazione del rigore su questo episodio apre uno spartiacque per questa nuova stagione. Abbiamo dunque chiesto un chiarimento all’opinionista sportivo e studioso della materia arbitraggio Angelo Bonfrisco.
Il Parere di Bonfrisco
«Cominciamo col dire che il Var ha operato in modalità silent check che avviene quando varista e direttore di gara comunicano tra loro via auricolare in merito alla bontà delle scelte da effettuare su episodi complessi. Questa cosa non è cambiata. Quello che invece è saltato all’occhio è una radicale modifica per questo tipo di episodi. Siamo di fronte infatti ad una riclassificazione come tocco di mano non necessariamente punibile se il movimento delle braccia in apertura viene considerato naturale. Questo caso “Bonucci”, rimarrà emblematico, o almeno dovrebbe. Se le cose proseguiranno su questa linea vedremo giocatori meno costretti a movimenti incongrui nel cercare di nascondere dietro la schiena le braccia. Posizioni corporee che Rizzoli ha definito da pinguino. Le braccia allargate non saranno più punite in automatico dunque, come avveniva sino alla passata stagione. Sul campo i fischietti, saranno più orientati così ad osservare la valutazione di diversi parametri tra cui la distanza tra giocatori, la velocità della palla e il movimento congruo di chi difende».
Quindi in poche parole, gli arbitri si prendono una rivincita sul Var, cioè, il direttore di gara torna ad essere decisivo su ogni episodio del genere?
«L’anno scorso si è voluto rendere più oggettivo possibile il tocco di mano, andando a valutare al Var, tocchi che al video venivano estremizzati al rallenty. In quel modo venivano assegnati un numero eccessivo di rigori e si è deciso di fare un passo indietro o almeno così pare. Il disignatore ora infatti, ha chiesto una più attenta valutazione sulla verifica della naturalezza dei movimenti dei calciatori che tante volte impattano il pallone essendone colpiti».
«Oggi è importante dire che la regola su questo tipo di episodi non è cambiata. Però così vi saranno probabilmente meno assegnazioni di penalty per questo tipo di falli (per i contatti, altra storia). Le future decisioni di campo dovranno tenere condo di queste nuove scelte sui tocchi di mano».
Questi continui cambiamenti di vedute da parte della classe arbitrale, non mettono in difficoltà il grande calcio, non sarebbe necessaria una fase di sperimentazione ad esempio in campionati minori?
«Giusta osservazione, ogni cambiamento porta complicazioni, logicamente… ci avevamo messo una stagione per capire tutti, le nuove regole, (troppo tempo) e ora si torna un po’ indietro. Già durante la scorsa annata si poteva correggere la troppa oggettività sui falli di mano. Per quanto riguarda sperimentare nuovi regolamenti e disposizioni in campionati secondari è difficile, perché questo calcio, non ti da tempo di provare. Meglio che tutte le disposizioni siano chiare da subito per tutti. Ora c’è da augurarsi che questa linea tracciata sui falli di mano rimanga sino alla fine, miglior modo questo, per far accettare le decisioni arbitrali a tutti».
Facile o complicato?
“Molto complicato”.
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