ROMA – E’notizia di mercoledì 25 novembre 2020 che il ministro Vincenzo Spadafora ha annunciato i 5 decreti approvati nella Riforma dello Sport, tra cui quello che riconosce pari opportunità agli atleti paralimpici nei gruppi sportivi militari e nei corpi civili dello Stato. Un risultato epocale e una notizia entusiasmante per Giusy Versace, prima firmataria di una proposta di legge (a.c. 1721) presentata ad aprile del 2019 dopo un lungo lavoro durato 2 anni, che ha stimolato lattenzione del Governo.
Ad una settimana dalla Giornata mondiale dei diritti delle persone con disabilità del prossimo 3 dicembre, arriva un segnale importante e di grande significato che garantisce agli atleti paralimpici dei gruppi sportivi lo stesso trattamento economico e contributivo applicato agli altri.
Questo è l’obiettivo della proposta di legge che la Versace aveva depositato e illustrato alla Camera dei Deputati nell’aprile del 2019 e che, a gennaio di quest’anno, è stata incardinata nelle commissioni competenti, raccogliendo trasversalmente le firme di deputati appartenenti ad altri gruppi politici.
«Pochi sanno che gli atleti paralimpici nei gruppi sportivi non sono stipendiati, non hanno contributi, tutele sanitarie e non hanno quella preziosa possibilità, al termine della propria carriera agonistica, di poter scegliere se congedarsi o prendere servizio all’interno del Corpo o del Ministero di appartenenza illustra Giusy Versace – Ebbene, tutto questo è ampiamente riconosciuto solo agli atleti cosiddetti normodotati, ma non a quelli con disabilità. Il motivo di tale disparità? Nessuno l’ha mai saputo spiegare davvero. Eppure, la risposta è tanto semplice quanto amara: non è che una barriera culturale che si abbatte interpretando nel modo corretto il concetto di inclusione.
In questi anni, è evidente che è mancata la volontà politica per abbattere questa barriera – prosegue la deputata – e la voce del Comitato Italiano Paralimpico, nonostante gli sforzi, non è bastata a smuovere le coscienze e l’interesse dei governi precedenti. Per anni se n’è parlato a tutti i livelli e in tutti gli ambienti, ma la verità è che nessuno in Parlamento prima di me aveva mai lavorato per modificare la normativa. E’ stato un lavoro lungo e complesso durato 10 mesi. Grazie alla mia iniziativa legislativa, i riflettori si sono accesi tanto da attirare l’attenzione del Governo e del Ministro Spadafora che l’ha inserita tra i punti oggetto della Riforma dello Sport. Per arrivare a questo risultato sono serviti numerosi confronti con tutti i responsabili dei gruppi sportivi coinvolti ed ho apprezzato molto la loro collaborazione che ha agevolato il mio lavoro.
In questo percorso, non nascondo di aver incontrato ostacoli, ma ho impiegato la stessa determinazione che usavo nelle gare e ne è valsa la pena. Anche se questa legge non porterà mai il mio nome, sono fiera del lavoro portato avanti e ringrazio il ministro Spadafora per avermelo riconosciuto anche pubblicamente. Questo importante traguardo rafforza il senso del mio mandato parlamentare, oltre a stimolarmi nel proseguire il mio lavoro a tutela dei diritti di tutti gli atleti e delle persone con disabilità. Questa legge rappresenta una svolta culturale, storica e necessaria che, sono certa, gioverà molto anche alla crescita del movimento paralimpico, perché diventerà – conclude la Versace – ulteriore stimolo a lavorare meglio e di più per tanti ragazzi con disabilità, che si sentiranno spronati ad alzare l’asticella per ambire ad entrare in un gruppo sportivo». (fonte: da comunicato Stampa)