FOCUS: Le Iene sulla squalifica di Andrea Iannone
COLOGNO MONZESE – In un servizio di martedì 25 maggio, in prima serata su Italia 1, del programma “Le Iene”, Alessandro De Giuseppe ha fatto il punto sulla squalifica per presunto doping del campione del MotoGP Andrea Iannone, raccontando la vicenda che l’ha colpito attraverso testimonianze esclusive. Nel servizio l’intervista al pilota, al suo legale e ai due esperti Alberto Salomone (chimico forense, ndr.) e Pascal Kintz (tossicologo di fama mondiale) con questi ultimi due che provano a dimostrare la sua innocenza. L’inviato ascolta anche le dichiarazioni di Jorge Viegas, Presidente della Fim (Federazione Internazionale Motociclismi, ndr.).
Era il 17 dicembre di un anno e mezzo fa quando la carriera del pilota, uno degli italiani più promettenti al mondo, è stata stroncata da una pesante decisione della Wada (World Anti-Doping Agency, ndr.), che l’ha squalificato per quattro anni dalle gare, per utilizzo, seppur in minima quantità, di sostanza dopante. Dopo il GP di Sepang, in Malesia, è infatti stato trovato nelle urine di Iannone un nanogrammo di drostanolone, steroide usato per ingrossare i muscoli e che, a detta del pilota, “ti rende meno agile e più pesante”. “Ho pensato fosse uno scherzo. – commenta Iannone all’inviato ricordando l’accaduto – Ho corso per 15 anni e sono sempre risultato negativo, anche quando i controlli avvenivano a sorpresa”.
Alcune prove scientifiche e i pareri di molti esperti potrebbero dimostrare che non si è trattato di doping ma di una intossicazione alimentare, dovuta al consumo di carne. La microparticella, utilizzata per aumentare la massa muscolare non avrebbe nessun vantaggio, anzi, porterebbe i piloti a essere meno agevoli negli spostamenti in sella alla moto, dal momento che risulterebbero più pesanti e potrebbero avere difficoltà nei movimenti.
Pascal Kintz ad esempio, uno dei massimi luminari mondiali di tossicologia, dichiara a Le Iene: “Andrea Iannone ha pagato le conseguenze di una situazione politica molto discutibile”. A unirsi al coro difensorio anche Jorge Viegas, Presidente della Fim che dice “In coscienza, io proporrei di ridurre la pena ma la Wada ha deciso di dare 4 anni e non c’è niente che possiamo fare”.
Secondo Kintz, per quanto riguarda il drostanolone, “bisogna prenderlo regolarmente se si vogliono avere dei risultati”. Un singolo nano milligrammo, invece, testimonierebbe una sola assunzione, inutile a livello agonistico. La sostanza sarebbe quindi entrata nel corpo di Iannone non intenzionalmente. Inoltre, in base all’esame del capello effettuato dagli esperti e risultato totalmente negativo il pilota non avrebbe assunto sostanze dopanti nei mesi precedenti.
“La Wada ha davvero fatto forti pressioni per chiedere il massimo della pena a Iannone” dice Kintz, esprimendo la sua opinione. La vicenda sarebbe arrivata davanti al Tas qualche giorno dopo che la Wada perse due cause proprio per problemi di contaminazione.
L’inviato ha provato a confrontarsi con la Wada e con il Presidente del Tribunale dello Sport che ha deciso per la squalifica, senza però ricevere risposta. (fonte: da comunicato Mediaset)
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