di Max Cavallaro
MILANO – Era nell’aria. Forse. Punto necessario di ripartenza. Pista di “ri”lancio per un Coni Regionale come quello Lombardo che da qualche tempo, relativamente poco, aveva perso il suo condottiero, il suo presidente, Pierluigi Marzorati. Si proprio lui, l’ex eroe della Pallacanestro Cantù. Caduto il Re del basket, una reggenza protempore affidata dal palazzo romano al commissario straordinario Mornati. Quasi un atto dovuto dopo le dimissioni di buona parte dell’ormai ex consiglio direttivo che componeva la stanza dei bottoni dello sport della regione della rosa camuna.
L’ASSO DI MALAGÒ Dopo “quel” colpo di spugna, e dopo gli ultimi febbrili giorni spesi dai più a sventolare ai quattro venti nomi di papabili candidature, più o meno eccellenti e a creare cordate e controcordate alla ricerca di Sante Alleanze e Triplici Intese tra federazioni ed enti di promozioni sportive per arrivar per primi sazi alla battaglia dei voti, la sorpresa… Il nome che mette d’accordo tutti, e se non il nome, (magari lo farà facendosi conoscere e apprezzare dallo sport lombardo nel prossimo futuro), quanto meno chi l’ha proposto. Come dire no infatti, per le federazioni locali a Giovanni Malagò, presidente del Coni Nazionale? Allora la persona giusta dice egli, potrebbe essere Oreste Perri. Concorde si vocifera, udite udite, anche l’uscente Marzorati, ma anche coloro che solo poche ore fa proponevan altro, ma davvero altro!
DALLA CANOA CON FURORE Certo non è la prima volta che l’attuale Coni, porta avanti nomi dal mondo dei remi, ma tant’è (non è un male sia chiaro!). E si perché se cerchi su facebook Oreste Perri,ti dice “politico” (è stato in Alleanza Nazionale poi confluito nel Pdl e sindaco di Cremona eletto con una lista civica dal 2009 al 2014 e oggi in Lombardia avere un presidente del Coni di questo calibro di certo non sarebbe sgradito a Maroni) ma quello che conta per un incarico del genere è che mister Perri, è stato un campione esemplare del mondo dello sport e della canoa in particolare. Nel 1974 a Città del Messico si è laureato campione nei K1 sui 10.000 e bronzo nei 1000. Un anno dopo ottenne successi nei 10.000 metri e nei 1.000 metri, senza dimenticare il trionfo nel K1 10.000 nel 1977 a Sofia (medaglia d’oro) ai mondiali. Con questo asso calato da Malagò durante un evento a Milano di uno dei maggiori partner economici del Coni, il numero 1 dello sport italiano ha fatto saltare il banco della regione che ospita Expo (e già Expo…!) e ora, all’orizzonte c’è un solo nome. A fine maggio lo sport lombardo avrà un nuovo Re… lo scettro? Un remo… e appunto tant’è. Forse. Alla prossima puntata.