ROMA – Alex Schwazer si è recato nel carcere romano di Rebibbia il 12 aprile in occasione di Vivicittà, la corsa organizzata dall’UISP con partenza dal penitenziario. Il marciatore altoatesino, finito nell’occhio del ciclone per la questione doping, ha affermato, come riporta Alto Adige (www.altoadige.gelocal.it), di non essere un esempio ma di sperare di dare motivazioni ai detenuti. Inoltre Schwazer ha sottolineato l’intenzione di mostrare il suo valore, pur consapevole che servirà diverso tempo, mesi se non anni.
L’INCONTRO CON MALAGO’ Con l’atleta c’era Sandro Donati, il paladino della lotta al doping, garante del ritorno alle gare di Alex. Presente anche il numero 1 del CONI Giovanni Malagò il quale ha espresso apprezzamento per la collaborazione tra Donati e Schwazer e per la presenza del podista a Vivicittà. Il presidente del Comitato Olimpico ha poi spiegato che si può dare la possibilità di non sbagliare più a chi è stato scorretto nella vita sportiva e di stare accanto a quanti hanno commesso altri tipi di errori, e che lo sport può essere a fianco di chi si è comportato male ma ha intenzione di cambiare e vivere in maniera differente.