Ecco cosa ha dichiarato Giuseppe Baretti, presidente del Comitato Lombardia della LND, ai microfoni di Sport Small Tv, il canale youtube di SportSmall.it nell’intervista esclusiva, rilasciata a Max Cavallaro.
MILANO – Da qualche mese Giuseppe Baretti è presidente del comitato regionale Lombardia della Lega Nazionale Dilettanti-FIGC. L’incarico è stato ricoperto in passato da Carlo Tavecchio prima di diventare numero 1 della Lnd nazionale (l’identico percorso lo ha compiuto l’attuale guida della Lnd Felice Belloli) e quindi presidente della Figc. Fra qualche anno potremmo dunque vedere Baretti a capo della Federazione? «Sarò a casa. – spiega – Chiuderò con le prossime elezioni che ho fissato come limite temporale. Ho già fatto abbastanza, dal 2000 sono nel comitato lombardo e in precedenza, dal 1972, ho ricoperto l’incarico di dirigente del Villa d’Almè. Sono in seguito passato dall’altra parte del tavolo e devo dire che è molto più faticoso». Quanto alla ‘vicinanza’ con Tavecchio e Belloli, il Presidente lombardo sottolinea: «La Lombardia ce l’hanno nel cuore, ma il fatto che provengano da qui può portare, per allontanare ‘sospetti’, a essere sfavoriti, o meglio, non porta di certo a essere favoriti».
GLI OBIETTIVI Da qui alla fine del mandato diversi sono i traguardi da raggiungere per Baretti: «In un recente consiglio direttivo è emerso che la LND negli ultimi 2 anni ha perso circa 380 società. La Lombardia è un’eccezione: a fronte delle defezioni di squadre delle lega dilettanti abbiamo recuperato club di puro settore giovanile. L’obiettivo è di mantenere i numeri attuali (1560 società, 118.000 tesserati del settore giovanile e 56.000 della lega dilettanti) anche perché significherebbe che nonostante la crisi i costi non sono aumentati e non è venuto meno l’aiuto e il supporto nei confronti di tutti. Inoltre vogliamo far crescere il calcio a 5 e quello femminile attraverso contributi speciali». Nello specifico la guida della Lnd si propone di offrire «maggiori servizi alle società. Nell’interregionale è stata sperimentata la dematerializzazione, ovvero la possibilità di effettuare i tesseramenti direttamente da casa: le società devono già fronteggiare diversi problemi e sarebbe un successo sollevarli da una parte di questi».
CONCORRENZA ALLA LND Anche perché la concorrenza degli enti di promozione sportiva è forte, «In particolare nella zona di Bergamo, nelle categorie basse e amatoriali, in quanto riescono a proporre servizi a prezzi più ridotti e con assicurazioni più basse magari senza le stesse nostre garanzie e operando in un regime di maggiore libertà privo delle norme che al contrario ci vincolano».
CENTRO TECNICO FEDERALE Da tempo si discute inoltre di un centro tecnico federale lombardo: «Un progetto prevedeva la realizzazione di un centro tecnico federale in ogni regione, alcune lo hanno fatto spendendo più della cifra stanziata per ciascun ente (500.000 euro). Noi ci stiamo guardando intorno, deve essere realizzato a Milano ed è necessaria una società che lo gestisca e con determinate caratteristiche. Non abbandoniamo il proposito ma ragioniamo su come possa essere reso concreto al meglio».
LA CRESCITA DEI GIOVANI Il Presidente della CRL-LND tratta quindi un altro argomento spinoso, quello dell’ abbandono di molti ragazzi in età Juniores: «La Lombardia si è sempre battuta per l’obbligatorietà dei giovani all’interno delle prime squadre: non trovando spazio il 40-50% degli Juniores lasciava l’attività. Invece la difficoltà di formare giocatori di alto livello, i cosiddetti big, è dovuta al pressing dei grandi club che ‘portano via’ i più bravi fin da piccoli. Però non mancano esempi come quello di Lasagna del Carpi: lui ha militato nella nostra rappresentativa».
LA PROMESSA Baretti conclude con una promessa: «Sarò sempre a disposizione di chiunque, sono diventato presidente ma resto il Baretti di prima. Tengo il mio telefonino sempre acceso per essere reperibile e rispondere a ogni richiesta».