La REDAZIONE di SportSmall.it ha intervistato in esclusiva Simone Carrucciu, presidente della FITET Sardegna, del Tennistavolo Norbello e vicepresidente vicario del CIP Sardegna.
Cosa rappresenta il tennistavolo per lo sport italiano e quali sono le prospettive per il futuro?
«Il tennistavolo è uno sport olimpico e in quanto tale richiede un impegno costante nell’intero quadriennio. Con molta probabilità avremo due atleti (uomini) a Rio e sarebbe un grande risultato. L’obiettivo della federazione è accrescere il livello anche della sezione femminile. La qualità dei nostri atleti è senz’altro più competitiva per quanto riguarda il tennistavolo paralimpico (diverse medaglie sono state già conquistate). Inoltre si sta lavorando per i giovani. Anche la FITeT è entrata a far parte del Centro Olimpico di Formia per valorizzare il meglio del settore giovanile e trasmettere loro non solo importanti valori tecnici e agonistici, ma anche umani. Rimane ancora tanto da fare soprattutto sul versante della comunicazione e marketing. Dobbiamo crederci di più tutti sulle potenzialità della nostra bellissima disciplina. Sicuramente è arrivato il momento di ringiovanire i regolamenti con qualche novità tangibile sin da subito per creare nuovi importanti stimoli positivi a tutte le componenti del nostro movimento. Infine dovremmo valorizzare sempre di più il campionato a squadre di Serie A, che rimane la vetrina più importante e che suscita maggiore interesse per tutti. Sarebbe una grande svolta di crescita, a vantaggio di tutti, regolamentare l’apertura del “mercato di metà stagione” per tecnici e atleti anche nel tennistavolo come avviene in numerosi altri sport. E’ un grosso limite da superare al più presto in tutte le categorie».
Perché consiglierebbe a un bambino di praticare il tennistavolo?
«Perché è uno sport divertente e completo. Quando un ragazzo comincia a dare due calci al pallone esprime fin da subito il desiderio di diventare come l’idolo, il campione tanto amato. Ecco, noi abbiamo il compito di creare il prima possibile il miglior futuro per i nostri giovani talenti. E’ fondamentale tracciare un percorso con l’idea che il tennistavolo può essere la loro vita, che anche qui si possono creare una carriera importante».
Com’è la situazione del tennistavolo in Sardegna e del Norbello?
«La Sardegna ha una grande tradizione nel tennistavolo, è attiva sia in campo nazionale che regionale. Attualmente rappresenta qualche eccellenza nel settore giovanile della Nazionale Italiana con risultati importanti anche in campo internazionale. In crescita anche il settore paralimpico. Il Tennistavolo Norbello vive in una realtà di 1200 abitanti con un tessuto economico povero, e quindi tutte le difficoltà del caso, a cui si aggiungono tutte le problematiche dello sport sardo legate principalmente ai trasporti aerei sempre più complicati e costosi. Ovviamente in queste condizioni diventa sempre più difficile confrontarsi con le altre realtà molto più importanti della penisola, ma la grande passione e amicizia del gruppo dirigente sono la nostra forza. Nonostante le difficoltà il Norbello è una realtà che cresce su vari fronti e lo dimostrano anche i numerosi accessi da tutto il mondo sul nostro sito web. Il club ha una struttura organizzativa ben definita, un impianto sportivo in gestione, una piccola “club house” per ospitare gli atleti e una sede sociale, dove oltre alle riunioni sociali, si svolge il terzo tempo al termine di ogni gara. Inoltre, disputando entrambi i campionati di A1 maschile e femminile, tre anni fa Norbello è stato pioniere di un nuovo “format” per le gare casalinghe; giocando in contemporanea le due gare, non previsto prima, migliorando la qualità della manifestazione e allo stesso tempo per rafforzare il gruppo e l’unione di squadra. Sicuramente abbiamo ancora tanto da migliorare…».
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[…] Intervista Simone Carrucciu su SportSmall.it – 28 marzo 2016 […]