TRIESTE – Duecento atleti hanno onorato la quindicesima edizione del Triathlon Città di Trieste, la prima che si è svolta sulla distanza olimpica, affollando la linea di partenza della frazione di nuoto che ha preso il via dallo storico bagno della Lanterna, ai più noto come il “Pedocin”.
La vittoria finale è andata al ravennate Fabio Galassi, portacolori dell’Imola Triathlon, e alla triestina della Pool Sport Federica Bazzocchi. Entrambi sono riusciti a ipotecare il primo gradino del podio solamente durante la frazione di corsa, dopo aver inseguito gli avversari sia a nuoto che in bicicletta.
La manifestazione organizzata dal Federclub-Tecnoedile Scat e dall’associazione Bora Multisport ha visto una buona presenza di pubblico lungo il tracciato di gara. In molti si sono assiepati nei pressi della zona cambio per assistere alle fasi più concitate e spettacolari della competizione, che è stata favorita anche dall’assenza di pioggia e da una temperatura mite.
Il mestrino Francesco Cauz sembrava poter bissare agevolmente il successo ottenuto nel 2015. Fra il ventisettenne in forza al Liger Team Keyline e la vittoria, invece, si è inserito a sorpresa Galassi.
Cauz, pur provato dagli esiti di una bronchite, è uscito per primo dall’acqua, dopo aver affrontato a nuoto i 1500 metri della prima frazione. Il suo vantaggio, rispetto al gruppetto degli inseguitori, è rimasto ampio anche durante i successivi 40 chilometri in bicicletta.
Al secondo chilometro della frazione di corsa, però, Galassi ha portato a compimento una sontuosa rimonta, mettendo la freccia e andando a tagliare per primo il traguardo dopo 2h02’53” di fatiche. Cauz ha chiuso in 2h04’39”, anticipando il pordenonese Enrico Spadotto (Triteam Pordenone/2:05’37”) e l’accoppiata del Federclub Trieste formata da Matjaz Kovac (2h07’04”) e da Paolo Virgilio (2h07’36”).
Il trentenne Galassi, che da solo un mese vive a Trieste, ha dedicato la vittoria ai genitori, non riuscendo a trattenere le lacrime per la commozione: «Sono felicissimo – le sue prime parole – . Il mio primo pensiero va alla famiglia, per il sostegno che mi ha sempre garantito».
La gara delle donne ha visto Maura Sergon al comando nelle prime due frazioni, di nuoto e bicicletta. Negli ultimi 10 chilometri di corsa, invece, l’atleta della Pool Sport è scivolata indietro di due posizioni, in favore di Federica Bazzocchi e dell’altoaltesina Sandra Mairhofer. Fra queste due l’ha spuntata in 2h23’01” la triestina Bazzocchi, già vincitrice nel 2015, grazie a una progressione che le ha permesso di superare l’atleta della Val Pusteria a sei chilometri dal traguardo. Alle spalle di Mairhofer (2h25’) si è piazzata Sergon (2h25’23”), terza davanti alla goriziana Elisa Petri (2h35’38”) e alla triestina Lara Masperone (2h40’50”).
Nella speciale classifica riservata alle staffette, la vittoria è andata in 1h58’28” al terzetto composto da Marco Urbani, Gabriele Facco e da Alberto Sassetti, mentre fra le donne si sono imposte, in 2h17’01”, Paola Germani, Michela Facchin e Giulia Schillani. In 2h15’14”, infine, Nicola Olivato, Daniela Biffis e Maurizio Sciucca hanno primeggiato fra le staffette miste.
Felice per aver realizzato il sogno di portare a Trieste la distanza olimpica, il presidente della Bora Multisport Paolo Giberna rilancia con un altro desiderio: «Vorrei riproporre questa gara con il percorso completamente chiuso al traffico veicolare e con la zona cambio organizzata in piazza Unità».
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