di Max Cavallaro
E’ tra gli artisti più eclettici del panorama della musica italiana. Punto e virgola. Punto, perché tanto basterebbe, virgola, perché si tratta di un artista che va seguito, raccontato. Perché? Per le varie sfaccettature della sua anima musicale. Interessante, umanamente rara. Eroe da palcoscenico vero. SportSmall.it ve lo racconta in esclusiva, dal punto di vista anche sportivo. Oh yeah! Glam, eclatante, dark? Non chiedetegli però di autodefinirsi. Inutile. Non trovereste una risposta. Capireste infatti, che alla fine semplicemente non c’è. Poteva essere un ottimo sprinter comunque. Davvero. Grande infatti, la sua capacità di correr via dalle definizioni. No luoghi comuni. Si alla musica, tanta, continua, fluente. Lui, cantante, chitarrista arrangiatore, producer. Lui, vero atleta della musica, in corsa perenne da un impegno a un altro, da una iniziativa all’altra, anche quelle umanitarie. E’ veloce e non perde il ritmo, come gli assoli fighi! Dallo Ska allo swing. Anima rock. Musicante inquieto? Forse. Chiama me “Maestro”, ma lui ci tiene davvero ad essere un buon fratello per i giovani talentuosi. Lui. Sì lui, che ha espresso sin da piccolo, il suo, anche in molte discipline sportive, sopratutto nel karate. Per noi Olly è infatti, “cintura nera del rock”.
Olly, la tua storia in breve?
“Suono dal 1989, lavoro con la musica dal 1994 sono un cantante, un musicista, un produttore artistico e scrivo canzoni, insomma sono uno che cerca di fare quasi tutto quello che gravita intorno alla musica. dal ’94 ad ora ho suonato in diverse band, Shandon, Good Fellas, The Fire, Rezophonic, Furious Party, Crummy stuff e da poco piu di un anno ho un mio nuovo progetto solista che si chiama Olly Riva & The SoulRockets!!!”.
Come nasce il tuo amore per la musica?
“Da che ho memoria la musica ha fatto parte della mia vita, ho ricordi sbiaditi anche dei miei primi anni dove mio padre mi suonava pezzi Soul col suo Organo Farfisa. Fino ai 15 anni non ho mai avuto stimoli per iniziare a suonare ma poi ho visto un gruppo di amici farlo ad una festa ed ero elettrizzato come se non ci fosse mai stato niente di cosi’ potente nella mia vita prima. Bè da li non ho smesso un giorno di lavorarci sopra”.
Come entri nel mondo dello spettacolo?
“Col Punk negli anni 90!!! la prima forma di arte vera che ho toccato. Mi ha insegnato che non serve studiare e basta, per creare o sentirsi ispirati. Ora questa regola continua a far parte di me e mi aiuta a prendere la musica con leggerezza ed entusiasmo”.
I tuoi successi nella Musica?
“Beh, direi che negli anni ho avuto alti e bassi a livello di notorietà ma non è mai stata una mia priorità. Negli anni ho avuto modo di condividere il palco con artisti incredibili, Joe Strummer, Ofspring, NOFX, Blink182, Alice Cooper, Kaiser Chief, Rancid, Iggy Pop e molti altri, ho avuto modo di scrivere pezzi per artisti importanti, ho prodotto dischi e continuo a fare concerti.. Insomma ho una vita piena. La cosa importante è mantenere un attitudine e avere dignità in quello che si fà. Avere in testa solo il vendere i dischi porta solo a scrivere musica becera e senza valore. Fare sempre meglio, scrivere meglio, interpretare al massimo e continuare ad avere passione in quello che si fà sono i traguardi che si consolidano negli anni. I successi discografici sono solo dei bei momenti sul diario”.
I tuoi successi nella vita?
“Direi che solo dire che abito in Italia e vivo di musica è un successo, ho una moglie stupenda e faccio esattamente la vita che ho sempre voluto fare, alti e bassi compresi. La crisi tocca tutti i campi ovviamente ma lamentarsi è una pessima abitudine quindi non lo faccio”.
Il tuo rapporto con i giovani?
“Le nuove generazioni vanno troppo veloce e non assaporano più nulla. L’epoca digitale porta a pensare che tutto sia possibile e che tutti siano in grado di essere quello che non siamo. Io non sarò mai un architetto o un fotografo per esempio e non credo che il solo possedere una macchina fotografica o un software per progettare interni non mi renda capace di essere quello che non sono. Purtroppo al momento ci sono troppe persone che si pensano musicisti solo perché hanno dei piccoli software per scrivere musica. Il poter modificare l’intonazione di un cantante o la performance di un musicista è un ottima cosa per l’ego di chi non è capace ma è una pessima cosa per quelli che lo fanno con dedizione ogni giorno. Sarebbe come se nello sport si usassero plug-in del computer per migliorare un giocatore. Saremmo tutti calciatori vero?”.
Cosa ti sta più attualmente a cuore e nella tua professione?
“Fare cose vere e stupirmi ancora delle dinamiche che si possono creare sui palchi tra musicisti e pubblico.. Sono sensazioni intense che danno vita a entusiasmo e creatività.. é curativo credo da entrambe le parti”.
Ti piace lo sport? Quali? Guardarlo?
“Nella vita ho fatto diversi sport ma sono sempre stato attratto dagli sport “estremi” come Motocross, BMX, Trial, Free climbin’ anche se solo come spettatore, mentre ho praticato il Karate per più di 10 anni, sono cintura nera anche se non pratico più da un secolo ormai, sono stato anche uno skater x altrettanti anni anche se non posso più andarci per via dei miei acciacchi. Mi sono rotto una vertebra anni fa cadendo da un palco e ora sono un un po’ restio alla pratica”.
Sei attivo in qualche attività motoria?
“Cerco di mantenermi in forma ma con poco successo per via dei miei orari tra studio e concerti, diciamo che caricare il furgone è una delle poche attività che devo compiere per forza hehe”.
Ci si prepara atleticamente per un live?
“Dipende ogni musicista la vive diversamente, devo dire che lo stretching mi aiuta salire sul palco più concentrato e determinato”.
Segui un alimentazione particolare per rimanere in forma?
“Diciamo che non bevo alcol, non fumo e nella vita non mi sono mai drogato nonostante quello che si pensi di un musicista Rock ma sul piano alimentare sono un vero disastro. Adoro le schifezze e non sopporto i cibi sofisticati”.
Ti rivedi nei ragazzi di oggi?
“Diciamo che ho un attitudine giovanile. Non voglio risultare un anziano che sgrida le nuove generazioni ma la verità e che in confronto al passato la vita oggi va velocissima e innamorarsi di qualcosa è spesso una cosa assurda visto che i successi durano una stagione e poi entrano nel dimenticatoio in tempo brevissimo. Mi chiedo cosa succederà in futuro… Un attore o un musicista durerà tre mesi? UUna canzone, un film? Assurdo..
Il talento sembra che non conti più nulla e nessuno lo riconosce più facilmente”.
Cosa serve secondo te per arrivare in alto nella musica, nello sport e nella vita?
“Serve musicalità, talento, ingegno, dedizione, dignità, e ovviamente anche conoscenze, un bell’aspetto, pensare al proprio show a 360 gradi, quindi anche a come si sta su un palco. Serve duro lavoro e non per ultimo, serve fortuna”.
Sei tifoso o lo sei stato da piccolo?
“Mai stato un tifoso.. Adoro gli sport individuali non quelli di squadra e quindi al massimo sono stato un ammiratore di qualche sportivo ma mai di un team”.
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