MONZA – Il colore verde, per la pace, l’equilibrio e l’armonia; un elastico, per l’agilità, la determinazione, la giovinezza: insieme, per Ghoncheh Ghavami. Così venerdì sera le ragazze della squadra Open del GSO Regina Pacis di Monza hanno voluto contribuire alla campagna di sensibilizzazione promossa dal mondo del volley italiano, scendendo in campo per affrontare la Società Plurisportiva Baita Monza con dei braccialetti realizzati con un elastico verde.
“Ghoncheh Ghavami è una nostra coetanea, una ragazza come noi, che condivide la nostra stessa passione per la pallavolo: con la differenza che noi, sabato sera, andremo a tifare il Vero Volley Monza che affronterà il CMC Ravenna nella Serie A1 di Superlega maschile, semplicemente pagando un biglietto, mentre lei è stata arrestata per aver cercato di assistere a un match della World League”, commenta il capitano Daniela Pirovano.
La vicenda della 25enne anglo iraniana ha suscitato reazioni durissime in tutto il mondo, che dal 20 Giugno scorso, data dell’arresto, si è unito in un coro incessante di proteste e indignazione. Lo stesso Luca Vettori, schiacciatore della Nazionale Italiana Maschile, quel giorno tra i protagonisti della partita Italia-Iran che è costata la libertà alla giurista attivista per i diritti umani, sottolinea che questa non è la battaglia di una giovane contro il regime, ma è la sfida di tutte le donne, contro le disuguaglianze e i soprusi.
“Le società sportive di Serie A scenderanno in campo questo weekend con striscioni a favore della liberazione di Ghoncheh Ghavami e il GSO Regina Pacis non sarà da meno”, assicura il Presidente Agostino Baio. “Ogni giorno insegniamo alle nostre ragazze i valori di uguaglianza e condivisione, cercando di dare il nostro contributo perché crescano consapevoli delle proprie capacità e possibilità, orgogliose di se stesse in quanto piccole donne, piccole protagoniste della loro vita e del futuro della nostra comunità. Chiunque di loro avrebbe potuto essere al posto di Ghoncheh Ghavami, per questo abbiamo voluto essere parte di questo movimento di protesta”.
In questa intricata quanto delicata circostanza internazionale, lo sport si dimostra, una volta in più, maestro di vita: combattere per le proprie idee e contro le prevaricazioni, non arrendersi davanti alle difficoltà, tendere la mano del sostegno a chi è debole e oppresso, tingendo i nostri campi di gara di verde.
Il verde di un prato profumato di libertà, il verde della perseveranza per un futuro di uguaglianza, il verde della speranza per ragazze come Ghoncheh Ghavami.
photo credit: George M. Groutas via photopin cc
Gso Regina Pacis – Monza